Il preoccupante aumento delle notti tropicali Ecologia

Mediamente, in Italia per 58,3 notti la temperatura non è scesa sotto i 20 gradi. Il fenomeno colpisce di più il sud, la pianura padana e le città densamente urbanizzate.

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Ultimamente, il pianeta Terra ha visto il giorno più caldo mai registrato nella sua storia recente. Secondo le rilevazioni di Copernicus, il programma europeo che si occupa di rilevazioni satellitari, la media della temperatura globale si è assestata a 17,16 gradi durante la giornata del 22 luglio. Questo valore supera il record precedente, registrato solo un giorno prima, di 17,09 gradi e rompe a sua volta il massimo rilevato il 6 luglio 2023 pari a 17,08 gradi. La temperatura media del 23 luglio non è incrementata ulteriormente ma si è comunque mantenuta molto vicina ai valori dei giorni antecedenti (17,15°C).

Questo trend ha suscitato grande preoccupazione dal momento che l’incremento rispetto all’anno precedente è considerato dagli esperti particolarmente importante. Visti gli andamenti, ci si aspetta quindi che nei prossimi mesi e anni ci possano essere temperature ancora maggiori rispetto ai picchi registrati in questi giorni.

On July 21st, C3S recorded a new record for the daily global mean temperature. What is truly staggering is how large the difference is between the temperature of the last 13 months and the previous temperature records. We are now in truly uncharted territory and as the climate keeps warming, we are bound to see new records being broken in future months and years.

Questi incrementi anomali della temperatura dipendono, oltre che dagli sviluppi della fase del Niño, dalle emissioni di gas a effetto serra di natura antropica, la cui riduzione è considerata sempre più urgente dalla comunità scientifica.

The need to reduce greenhouse gas emissions is more urgent than ever before. Climate action is not a luxury but a must.

Il caldo eccessivo e prolungato è uno di quegli eventi climatici estremi che causa una forte pressione ambientale nei centri urbani. La sua misurazione avviene da un lato considerando le temperature medie, indice di un generale processo di riscaldamento, e dall’altro registrando gli eventi anomali come periodi prolungati di caldo o temperature estreme.

Le notti tropicali nei capoluoghi italiani

Uno degli indicatori utilizzati da Istat per inquadrare queste dinamiche anomale è quello delle notti tropicali. Con questa espressione, si intendono le notti in cui la temperatura non scende al di sotto dei 20 gradi. Secondo i dati Istat, durante il 2022, sono state in tutto 6.182 le segnalazioni di questo fenomeno registrate nei 109 capoluoghi di provincia italiani.

58,3 le notti tropicali medie per capoluogo (2022).

Questi dati consentono di avere una visione più generale di queste dinamiche che però si presentano in modo diverso nelle città italiane. È quindi cruciale analizzare il dato a livello dei singoli capoluoghi.

Il dato rappresenta il numero di notti tropicali registrate nei capoluoghi italiani. Per “notti tropicali” si intende nottate in cui la temperatura non scende sotto i 20°C. Non risultano disponibili alla data di pubblicazione i dati di Lucca, Nuoro e Ravenna.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(consultati: giovedì 25 Luglio 2024)

Il comune capoluogo in cui si registra il maggior numero di notti tropicali è Messina: nella città siciliana sono state 122 le notti con temperature troppo alte. Seguono Reggio Calabria, Agrigento (entrambe a 121) e Palermo (119). In questi territori, circa un terzo delle notti del 2022 riportava temperature sopra i 20 gradi. Nel complesso, sono 52 i capoluoghi che riportano valori superiori alla media nazionale. Minori notti tropicali ad Avellino (4), Aosta (2) e Rieti (1). A Belluno e a Isernia invece non se ne sono registrate.

La Sicilia è tra le zone più colpite.

Le zone del paese che risultano colpite più a lungo durante l’anno sono le aree del meridione, in particolare come abbiamo visto la Sicilia. Si tratta di territori in cui spesso bisogna fare i conti con fenomeni di grave siccità e temperature estreme. L’11 agosto 2021, nella regione è stata registrata la massima più alta mai misurata nel continente: 48,8 gradi, una temperatura che supera di 0,8 il precedente record europeo. Ma si rilevano valori superiori alla media nazionale anche nella pianura padana e nelle città densamente edificate. I capoluoghi che si trovano lungo l’arco alpino o quello appenninico invece riportano più frequentemente valori minori della media nazionale.

Un fenomeno in aumento che va monitorato

Il numero di notti in cui si registrano oltre 20 gradi è aumentato rispetto alla media del periodo 2006-2015. Anche in questo caso, il valore varia molto tra i comuni considerati dalla rilevazione Istat. Andiamo dunque ad analizzare nel dettaglio i valori per i capoluoghi di regione.

Il dato rappresenta la variazione di notti tropicali registrate nel 2022 rispetto al valore medio 2006-2015. Per “notti tropicali” si intende nottate in cui la temperatura non scende sotto i 20°C.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(consultati: giovedì 25 Luglio 2024)

Tutti i capoluoghi di regione segnano un incremento delle notti tropicali. Tra questi, quello maggiore si registra a Bologna: 46,8 notti rispetto alla media calcolata nel periodo 2006-2015. Seguono Genova (+45,4), Milano (+43,5), Cagliari (+40,3) e Torino (+35,2). Aumenti minori invece a Potenza (+8,0), Trento (+7,7), L’Aquila (+3,0) e Aosta (+0,6).

Se si comprendono anche i capoluoghi di provincia, le variazioni maggiori si registrano a Oristano, dove l’incremento è pari a 65,4 notti. Seguono le già citate Bologna e Genova, Massa Carrara (+43,9) e Milano. In sette comuni si registra invece una diminuzione di questo fenomeno: Isernia (-0,2), Belluno (-0,4), Caserta (-0,5), Ascoli Piceno (-1,3), Verona (-12,6) Macerata (-15,6) e Teramo (-16,8).

In una situazione che cambia velocemente, il monitoraggio è essenziale.

Si tratta di valori importanti che purtroppo danno concretezza alle proiezioni di breve e lungo periodo delle variazioni climatiche. Come per esempio quella calcolata dall’agenzia europea per l’ambiente (Eea), in cui si afferma che le aree dell’Europa meridionale potranno vivere estati più calde, condizioni di siccità più frequenti e un maggiore pericolo di incendi. Vista la rapidità con cui si evolve la situazione, il monitoraggio di questi effetti climatici estremi è di cruciale importanza per effettuare una corretta pianificazione degli interventi di adattamento. Si tratta di operazioni cruciali non soltanto per gli ecosistemi dei territori e per le comunità che li abitano ma anche per numerosi settori economici in cui l’impatto di questi fenomeni è particolarmente alto.

Foto: Jason Andersonlicenza

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