Il presidente della repubblica e i grandi elettori Numeri alla mano
giovedì 13 Gennaio 2022 | Potere politico
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “Tutti gli uomini del Quirinale 2022“.
1.009
i “grandi elettori” chiamati a scegliere il capo dello stato. In base all’articolo 83 della costituzione il presidente della repubblica deve essere eletto dal parlamento in seduta comune a cui si aggiungono 3 delegati per ogni regione (salvo la Val d’Aosta che ha un solo rappresentante). In attesa che trovi applicazione la riforma costituzionale approvata nel 2020 che prevede una riduzione del numero dei parlamentari, l’assemblea che elegge il presidente della repubblica si compone quindi ad oggi di 1.009 membri: 630 deputati, 321 senatori (inclusi i senatori a vita, attualmente 6) e 58 delegati regionali. Attualmente 2 seggi sono vacanti. Vai all’articolo.
2 su 11
i presidenti della repubblica eletti con la maggioranza dei 2/3. Secondo il dettato costituzionale nei primi 3 scrutini è necessaria la maggioranza “qualificata” dei 2/3 per eleggere il capo dello stato. Se non si riesce a trovare un accordo su un nome condiviso, a partire dal quarto scrutinio il quorum si abbassa e diventa sufficiente la maggioranza assoluta. Dal 1949 a oggi solo 2 presidenti (Cossiga nel 1985 e Ciampi nel 1999) sono stati eletti entro le prime 3 votazioni. Quattro invece sono stati eletti al quarto scrutinio (Einaudi nel 1949, Gronchi nel 1955, Napolitano nel 2013 e Mattarella nel 2015). L’elezione più complicata in assoluto fu quella di Giovanni Leone nel 1971, per cui furono necessarie ben 23 votazioni. Vai al grafico.
4
i presidenti della repubblica eletti con meno del 60% dei consensi. Fatta eccezione per Enrico De Nicola (eletto capo provvisorio dello stato nell’ambito dell’assemblea costituente), ad oggi, il presidente della repubblica eletto con il più ampio consenso è stato Sandro Pertini, con 832 voti sui 995 presenti e votanti (83,6%). Seguono Giovanni Gronchi (79%) e Francesco Cossiga (76,8%). Sergio Mattarella invece è stato eletto con il 66,8% dei voti, settimo per percentuale di consenso. Quattro sono stati i presidenti della repubblica eletti con meno del 60% dei consensi. Si tratta di Luigi Einaudi (59,4%), Giorgio Napolitano nel 2006 (54,3%), Antonio Segni (52,6%) e Giovanni Leone (52%). Vai al grafico.
236
i “grandi elettori” espressione del Movimento 5 stelle. Data l’attuale composizione del parlamento e in base alle nostre proiezioni sull’appartenenza politica dei delegati regionali, la forza più rappresentata durante le votazioni per l’elezione del capo dello stato sarà il Movimento 5 stelle con 236 esponenti. Seguono la Lega (212), il Partito democratico (152), Forza Italia (136), gruppo misto (116) e Fratelli d’Italia (63). Dati questi numeri né il centrodestra né il centrosinistra nelle loro attuali composizioni avrebbero la forza per eleggere da sole il prossimo capo dello stato. A meno di accordi trasversali quindi potrebbero risultare decisivi i voti degli appartenenti agli schieramenti politici “minori”. Vai al grafico.
44
i grandi elettori espressione di Italia viva. Considerando i 2 attuali seggi vacanti i voti necessari per eleggere il prossimo capo dello stato sono 504. In questo contesto l’ago della bilancia potrebbe essere rappresentato da Italia viva. Qualora infatti la formazione di Matteo Renzi decidesse di votare insieme al centrodestra questo sarebbe vicinissimo a raggiungere il quorum. Nell’interpretare questi dati tuttavia bisogna tenere presenti alcuni elementi. In primo luogo non è detto che tutti i grandi elettori rispettino le indicazioni provenienti dai rispettivi partiti. Questo in virtù del voto segreto che potrebbe favorire la formazione di maggioranze trasversali. Un altro fattore che d considerare è l’emergenza coronavirus che potrebbe impedire a diversi esponenti di partecipare alle votazioni. Vai all’articolo.