Il riscaldamento a scuola e la qualità dell’ambiente scolastico Numeri alla mano
giovedì 16 Gennaio 2025 | Povertà educativa
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi La qualità dell’ambiente scolastico e il riscaldamento a scuola
10 giorni
passati dalla riapertura delle scuole, dopo le vacanze di Natale. Nella maggior parte delle regioni italiane, la pausa natalizia si è conclusa con l’epifania, mentre per alcune – come Basilicata, Abruzzo e Umbria – l’ultimo giorno di pausa è stato il 7 gennaio. Il rientro nelle aule in questi giorni pone l’attenzione su quanto alcuni fattori strutturali influiscano in modo determinante sull’offerta didattica. In inverno, il funzionamento degli impianti di riscaldamento è una delle questioni più rilevanti per monitorare la qualità dell’esperienza scolastica di studenti, insegnanti e personale della scuola. Vai all’articolo.
88,4%
gli edifici scolastici per cui è dichiarata la presenza di impianti di riscaldamento. La presenza di impianti ovviamente non è sufficiente per valutare l’effettiva esperienza scolastica di ragazze e ragazzi. Questo perché vi sono anche altri aspetti da tenere in considerazione: dal funzionamento in concreto degli impianti, all’isolamento termico nelle singole aule. Allo stesso tempo, si tratta di un primo elemento rilevante da considerare per valutare la condizione delle scuole. In Italia, su oltre 40mila edifici scolastici statali presenti, sono circa 35mila quelli per cui gli enti proprietari hanno dichiarato la presenza dell’impianto di riscaldamento. Perciò in media poco meno del 90% degli edifici è dotato di impianto di riscaldamento. In 526 questo non è sicuramente presente, mentre per circa il 10% degli edifici (oltre quattromila) tale informazione non è disponibile. Vai all’articolo.
98,5%
la quota di edifici scolastici con impianti di riscaldamento in Piemonte. Si tratta della regione con più scuole dotate di impianti. Seguono, con oltre il 95%, Veneto, Liguria, Marche, Lombardia, Valle d’Aosta. In Calabria e in Campania la presenza dell’impianto di riscaldamento è stata dichiarata nell’anno scolastico 2022/23 per meno del 70% degli edifici scolastici. Rispettivamente il 69,8% e il 66,1% del totale. Va comunque considerato che, in entrambe regioni, risulta molto elevata la quota di edifici per cui tale informazione non è stata dichiarata dagli enti proprietari, province e comuni. Il dato non è infatti disponibile per circa un terzo delle scuole campane (32,8% degli edifici scolastici statali) e per il 28,1% di quelle calabresi. Vai al grafico.
24 su 109
i comuni capoluogo in cui tutti gli edifici scolastici censiti dispongono dell’impianto di riscaldamento. In altri 50 la quota supera il 90%. Di questi 74 comuni con maggiore dotazione, 57 si trovano nell’Italia centro-settentrionale, mentre sono 17 quelli di sud e isole. Nei comuni periferici e ultraperiferici, i più distanti dai servizi essenziali, la presenza di impianti di riscaldamento è dichiarata per l’86,6% degli edifici scolastici. Quasi 2 punti in meno della media nazionale, pari all’88,4%. Vai alla mappa.
93%
gli edifici scolastici per cui è dichiarata la presenza di impianti di riscaldamento nelle zone climatiche più fredde. Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione è il confronto con le zona climatica di appartenenza del comune. Si tratta di una classificazione contenuta nel Dpr 412/1993, che consente di categorizzare i comuni secondo una scala da A a F. Nei comuni delle due zone climatiche “più fredde” (zone E e F), in media oltre il 93% degli edifici scolastici è dotato di impianto, a fronte di una media dell’88,4%. Vai alla mappa.