Gli interventi del ministero della transizione ecologica nell’ambito del Pnrr Transizione ecologica

La transizione ecologica è uno degli assi trasversali su cui si basa il piano nazionale di ripresa e resilienza. Molti saranno i soggetti coinvolti in questo settore (inclusi enti locali e imprese) ma un ruolo di primo piano sarà ricoperto dal ministero guidato da Roberto Cingolani.

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La transizione ecologica rappresenta uno dei 6 pilastri su cui si fonda il progetto europeo del Next generation Eu ed è uno degli elementi cardine del piano nazionale di ripresa e resilienza italiano. A questa voce sono attribuite circa il 37,5% di tutte le risorse europee assegnate al nostro paese per un totale di circa 72 miliardi di euro.

Il piano Next generation Eu prevede un’erogazione complessiva di 723,8 miliardi di euro suddivisi tra prestiti e sovvenzioni. I paesi che hanno fatto richiesta di prestiti sono solo 7. Non sono disponibili informazioni per Romania, Grecia, Polonia, Estonia, Finlandia, Irlanda, Malta, Svezia e Ungheria.

FONTE: elaborazione openpolis su dati ufficio rapporti con l'Unione europea.
(ultimo aggiornamento: venerdì 6 Agosto 2021)

Si tratta dell’investimento più significativo in questo settore fra tutti i paesi Ue. Pur tenendo presente che non tutti gli stati membri hanno ricevuto la stessa quantità di risorse è comunque un dato molto rilevante.

Intervenire per ridurre le emissioni inquinanti, prevenire e contrastare il dissesto del territorio, minimizzare l’impatto delle attività produttive sull’ambiente è necessario per migliorare la qualità della vita e la sicurezza ambientale, oltre che per lasciare un Paese più verde e un'economia più sostenibile alle generazioni future.

Saranno molti i soggetti coinvolti in questo settore, inclusi gli enti locali e le imprese. Ma un ruolo strategico sarà certamente ricoperto dal ministero della transizione ecologica. Al dicastero guidato da Roberto Cingolani infatti è stata affidata la gestione diretta di circa la metà delle risorse previste dal piano in questo ambito.

€ 34,9 mld le risorse (all’incirca) del Pnrr gestiti dal Mite.

Cifra che fa di questo dicastero il secondo maggiormente coinvolto nella gestione delle risorse europee dopo il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Per questo è importante monitorarne l’attività. Sia rispetto alla qualità dei progetti che saranno realizzati sia per quanto riguarda le riforme adottate. In questo approfondimento faremo una panoramica di tutte le misure di competenza del Mite e faremo il punto di quanto già realizzato.

Gli investimenti in transizione ecologica

Il Pnrr italiano si pone una serie di obiettivi piuttosto ambiziosi nel settore della transizione verde. Tra quelli di competenza del Mite vi sono:

  • rendere l’Italia più resiliente ai cambiamenti climatici;
  • rendere il sistema produttivo più sostenibile garantendone al tempo stesso la competitività;
  • sviluppare una leadership internazionale nel settore della transizione ecologica;
  • sfruttare la transizione ecologica anche per creare nuovi posti di lavoro, privilegiando giovani e donne e riducendo il divario territoriale tra nord e sud;
  • aumentare la consapevolezza in merito alle tematiche ambientali.

Per raggiungere questi traguardi il ministero è stato individuato come soggetto responsabile per la realizzazione di 38 misure complessive, suddivise in 26 investimenti e 12 riforme.

Il Pnrr è formato da missioni, componenti e misure. Le misure sono 226 in totale e sono suddivise tra riforme e investimenti. Vai a "Cos’è il Pnrr, piano nazionale ripresa e resilienza"

La maggior parte di questi interventi fanno parte della missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica). Tuttavia sono previste azioni anche nella missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura) e nella 3 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile). In una relazione pubblicata recentemente sul sito del ministero questi interventi sono stati raggruppati in 14 macro-obiettivi. Questi non fanno parte del Pnrr ma ci aiutano a comprendere quali saranno le principali aree in cui il ministero andrà ad agire.

Per quanto riguarda gli investimenti, la voce più significativa è il rifinanziamento dell'ecobonus e del sismabonus. La legge di bilancio per il 2022, recentemente approvata dal parlamento, infatti ha approvato la proroga di queste 2 misure (che già erano presenti nel nostro ordinamento) stanziando una cifra complessiva vicina ai 14 miliardi di euro.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Mite.
(ultimo aggiornamento: martedì 4 Gennaio 2022)

Con il Pnrr si incentiverà il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili.

Al secondo posto troviamo invece gli investimenti volti ad incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Per cui le risorse messe a disposizione ammontano complessivamente a circa 6 miliardi di euro. Altri 2,2 miliardi saranno poi assegnati per il sostegno alle comunità energetiche e alle strutture collettive di autoproduzione (con particolare riferimento alle realtà con meno di 5mila abitanti). Un parte delle risorse, pari a circa 680 milioni di euro, sarà inoltre utilizzata per la realizzazione di sistemi innovativi per la generazione di energia rinnovabile anche off-shore (cioè in mare, a distanza dalla costa).

Circa 1,9 miliardi invece saranno assegnati allo sviluppo del settore del bio-metano, non solo incentivando la creazione di nuovi impianti di produzione ma anche l’ammodernamento di quelli esistenti. A questi interventi poi si devono aggiungere altri 2,6 miliardi volti a finanziare lo sviluppo a 360 gradi del settore dell’idrogeno (dalla ricerca, alla produzione fino alla distribuzione).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Mite
(ultimo aggiornamento: martedì 4 Gennaio 2022)

Tra gli obiettivi a cui andranno più risorse ci sarà anche quello relativo al potenziamento e alla digitalizzazione della rete elettrica con circa 4,1 miliardi di euro. In particolare circa 3,6 miliardi saranno distribuiti per il potenziamento delle cosiddette smart grid (cioè reti intelligenti che ottimizzano la distribuzione dell’energia, minimizzando sovraccarichi e variazioni della tensione elettrica). Altri 500 milioni saranno invece destinati a interventi per la resistenza delle reti rispetto all’azione degli agenti atmosferici.

Da segnalare infine che oltre 2 miliardi di euro saranno utilizzati per rendere più efficiente la gestione dei rifiuti attraverso la realizzazione di nuovi impianti e la modernizzazione di quelli esistenti. Oltre all'attuazione di una strategia per la promozione di progetti di economia circolare.

Le riforme di competenza del Mite

Come abbiamo già detto il Pnrr non si compone solo di investimenti ma è prevista anche una significativa parte di riforme volte a modernizzare il paese. Per quanto riguarda gli interventi di competenza del Mite possiamo osservare che nella maggior parte dei casi si tratta di norme volte a semplificare l’iter burocratico e a rimuovere gli ostacoli che disincentivano imprese e cittadini ad investire in questo settore.

12 le riforme previste dal Pnrr di competenza del Mite.

Il Mite punterà a rimuovere gli ostacoli burocratici che rallentano lo sviluppo del settore verde.

Rientrano in questa categoria almeno 6 delle 12 riforme di competenza del ministero. Norme volte alla semplificazione e alla velocizzazione dell’iter burocratico infatti dovranno essere introdotte per quanto riguarda le autorizzazioni per la costruzione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, sia sulla terra ferma che al largo. Un intervento simile dovrà essere realizzato anche per quanto riguarda la diffusione dell’utilizzo dell’idrogeno. Altre 2 riforme saranno legate alla semplificazione per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico, oltre che alla realizzazione di interventi di contrasto al dissesto idrogeologico.

 

Le riforme previste dal Pnrr di competenza del Mite

ComponenteObiettivoMisuraDescrizione
M2C1Migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolareStrategia nazionale per l'economia circolareTroverà applicazione nelle aree dell’ecodesign, eco prodotti, blue economy, bioeconomia, materie prime critiche, e si focalizzerà su strumenti, indicatori e sistemi di monitoraggio per valutare i progressi nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.
M2C1Migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolareProgramma nazionale per la gestione dei rifiutiIl piano punta a colmare le lacune impiantistiche e gestionali esistenti e a raggiungere gli obiettivi di raccolta, riuso e recupero dei rifiuti previsti dalle norme europee e nazionali.
M2C1Migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolareSupporto tecnico alle autorità localiVelocizzare le procedure di autorizzazione e delle gare d'appalto per la realizzazione di nuovi impianti di trattamento rifiuti anche attraverso il supporto agli uffici tecnici degli enti locali.
M2C2Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabileSemplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili on-shore e off-shore, nuovo quadro giuridico per sostenere la produzione da fonti rinnovabili e proroga dei tempi e dell’ammissibilità degli attuali regimi di sostegno
M2C2Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabileNuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile
M2C2Promuovere la produzione, la distribuzione e gli usi finali dell’ idrogenoSemplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell’idrogeno
M2C2Promuovere la produzione, la distribuzione e gli usi finali dell’ idrogenoMisure volte a promuovere la competitività dell’idrogeno
M2C3Efficientamento energetico edifici pubbliciSemplificazione e accelerazione delle procedure per la realizzazione di interventi per l’efficientamento energetico
M2C4Prevenire e contrastare fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorioSemplificazione e accelerazione delle procedure per l’attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico
M2C4Salvaguardare la qualità dell’aria e la biodiversità del territorioAdozione di programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico
M2C4Garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche e il miglioramento della qualità ambientale delle acque interne e marittimeMisure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integratiRafforzare il processo di industrializzazione del settore della gestione delle risorse idriche favorendo la costituzione di operatori integrati, pubblici o privati, con l'obiettivo di realizzare economie di scala e garantire una gestione efficiente degli investimenti e delle operazioni.
M1C3Industria Culturale e Creativa 4.0Adozione di criteri ambientali minimi per eventi culturali

Tra le altre riforme significative vi sono anche l’adozione di una strategia nazionale per l’economia circolare, di un piano nazionale per la gestione dei rifiuti e dei programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico. Tali interventi sono ancora in fase di elaborazione.

A che punto siamo

Molti degli interventi di competenza del Mite, in particolare gli investimenti, sono ancora nella fase iniziale dell’iter e saranno completati solo nel medio-lungo termine. Ma il dicastero ha già posto in essere alcune azioni. Abbiamo già detto della proroga di ecobonus e sismabonus. Vediamo alcuni degli altri interventi più significativi già in corso.

In tema di economia circolare sono stati emanati due distinti avvisi pubblici. Uno è rivolto agli enti di governo degli ambiti territoriali ottimali (Egato) e ai comuni e prevede la realizzazione di nuovi impianti per il trattamento o il riciclo dei rifiuti o l'ammodernamento di quelli esistenti per un ammontare di 1,5 miliardi di euro. L’altro, da 600 milioni di euro, è invece destinato alle imprese e mira a rafforzare le filiere industriali e sopperire alla scarsità di materie prime.

Già pubblicati diversi bandi in tema di economia circolare e gestione dei rifiuti.

Sempre in tema di gestione di rifiuti è stato anche approvato il piano operativo per la realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione. L’obiettivo dell’investimento, da 500 milioni di euro, è quello di sviluppare un sistema di misure preventive (manutenzione programmata del territorio e manutenzione/ammodernamento delle infrastrutture) oltre a interventi mirati a prevenire l’illecito conferimento di rifiuti, gli incendi e ad ottimizzare l’uso delle risorse e la gestione delle emergenze.

Ha già preso il via anche il programma per il ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini del valore di 400 milioni di euro. L’investimento contempla interventi su vasta scala per invertire la tendenza al degrado degli ecosistemi del Mediterraneo e favorire il mantenimento e la sostenibilità di attività come la pesca e il turismo.

Altri 3 infine gli investimenti che hanno già iniziato a muovere i primi passi. Il primo del valore 360 milioni di euro mira a migliorare l'ecosistema fluviale del Po. Un secondo progetto che si trova già in una fase avanzata riguarda il piano di forestazione urbana ed extraurbana che prevede la messa a dimora di 6,6 milioni di alberi nel contesto delle principali città italiane per un investimento complessivo di 330 milioni di euro. Infine è stato pubblicato anche un avviso volto alla presentazione di progetti nell'ambito del programma Isole verdi. Tale progetto, del valore di 200 milioni di euro, è finalizzato a rafforzare, in termini ambientali ed energetici, i comuni delle 19 isole minori non interconnesse.

Per quanto riguarda invece la parte delle riforme è stato recentemente pubblicato il decreto legislativo 199/2021. Tale testo introduce molte innovazioni nel settore delle rinnovabili elettriche oltre a rivedere il quadro normativo in tema di utilizzo del bio-metano. La norma sarà poi completata attraverso la pubblicazione di un decreto attuativo che dovrà essere adottato entro il 15 marzo.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

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Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico "OpenPnrr" realizzato nell'ambito delle attività di analisi sul piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo approfondimento sugli interventi previsti dal piano e sullo stato di avanzamento delle misure (vedi tutti gli articoli). Nei prossimi mesi pubblicheremo anche un’apposita piattaforma in cui sarà possibile consultare tutte le informazioni disponibili. I dati dei nostri open data possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto credits: Unsplash RawFilm - Licenza

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