Il verde urbano per limitare l’inquinamento nelle città Ambiente

Le aree verdi, in particolare gli alberi, contrastano efficacemente l’inquinamento atmosferico. Questo le rende un patrimonio fondamentale nei territori più urbanizzati, le città, dove una pianificazione del verde è necessaria per la tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo.

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Abbiamo già affrontato in precedenti approfondimenti il tema del verde pubblico e della sua importanza. Parchi, orti botanici, aree verdi, aiuole, viali alberati offrono infatti un importante servizio ecologico alla popolazione. In particolare nei territori più urbanizzati, le città, dove l’inquinamento atmosferico, l’innalzamento delle temperature, il dissesto idrogeologico sono fenomeni molto più incisivi rispetto ad altre aree. In questo senso il verde svolge una vera e propria azione mitigatrice di molti fenomeni nocivi per l’ambiente e per la salute dell’uomo.

Per monitorare la presenza di spazi verdi è utile considerare ciò che Istat definisce come verde urbano, cioè il patrimonio comunale di aree verdi, gestite direttamente o indirettamente da enti pubblici.

Include ville, giardini e parchi […], le aree a verde attrezzato (quali i piccoli parchi e giardini di quartiere), le aree di arredo urbano, create per fini estetici e/o funzionali
(quali piste ciclabili, rotonde stradali, gli spartitraffico, eccetera), i giardini scolastici, gli orti urbani, le aree sportive all’aperto, le aree destinate alla forestazione urbana, le aree boschive, il verde incolto […], orti botanici, giardini zoologici e cimiteri.

Ma quali sono le città più verdi?

Un modo per rispondere consiste nel mettere a rapporto la disponibilità di verde urbano con il numero di residenti, nei comuni capoluogo di provincia italiani, cioè i centri urbani del paese.

33,8 mq la disponibilità media di verde urbano per abitante, nei capoluoghi d’Italia nel 2019.

Un’offerta superata solo da 31 delle 109 città considerate, di cui 18 a nord, 4 nel centro e 9 a sud. Prime tra queste Matera, Trento e Rieti, che dispongono rispettivamente di 995,1, 399,5 e 337,2 metri quadri per abitante. Va tuttavia sottolineato che il dato di Matera è così sbilanciato rispetto agli altri perché viene incluso nel verde urbano il parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri del materano. Un’area classificata come verde storico che occupa circa il 98,33% del territorio del comune.

Nel verde urbano sono inclusi parchi, ville e giardini urbani di grandi dimensioni, quelli di interesse artistico, storico, paesaggistico, e/o di “non comune bellezza”, aree attrezzate (piccoli parchi e giardini di quartiere), arredo urbano (piste ciclabili, rotonde stradali, …), giardini scolastici, orti urbani, aree sportive all’aperto, aree destinate alla forestazione urbana, aree boschive, verde incolto, orti botanici, giardini zoologici e cimiteri.

Nel comune di Matera ricade il “Parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri del materano” inserito nei beni paesaggistici ai sensi del d. lgs. 42/2004 e s.m.i.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 25 Febbraio 2021)

Un altro aspetto da sottolineare riguarda poi la seconda città più verde, Rieti, che negli anni ha registrato l'aumento maggiore di metri quadri di verde urbano per abitante. Passando da 330 mq nel 2015 ai 337,2 del 2019 (+7,2 punti percentuali). Seguono tra le crescite più rilevanti Carbonia (+6,2 punti dal 2015 al 2019) e Sondrio (+5,4). Quest'ultima nel 2019 risulta inoltre quarta, dopo Rieti, per offerta (298,2 mq per residente).

È ampio il divario di offerta di aree verdi tra capoluoghi.

Cifre enormemente inferiori, al di sotto dei 10 mq per abitante, in ben 15 comuni su 109. Tutti del sud Italia, fatta eccezione per Ascoli Piceno (9,6 mq pro capite), Savona (9,5 mq) e Imperia (6 mq). Tra questi, agli ultimi 3 posti troviamo Isernia (4,9 mq), Barletta (4 mq) e Crotone (3,7 mq), le uniche ad avere meno di 5 mq di disponibilità pro capite. Sono infine solo 3 i capoluoghi  dove dal 2015 al 2019 sono diminuiti i metri quadri di verde urbano disponibile per abitante. Si tratta di Modena (-1 punto percentuale), Parma (-2,2) e Trento, che nonostante il calo più ampio tra tutti i capoluoghi (-9,1) resta nel 2019 il secondo comune per offerta.

Gli alberi nelle città

Tra le varie infrastrutture verdi, sono sicuramente gli alberi i principali alleati contro l'inquinamento. Tramite le foglie infatti riescono a trattenere il particolato e a neutralizzare l'effetto degli agenti inquinanti. Una funzione che varia nella sua efficacia a seconda delle specie e di come sono collocati nell'ambiente urbano. Sono inoltre sempre gli alberi a contrastare in modo più incisivo l'innalzamento delle temperature nelle città, attraverso l'ombra e il refrigerio creato dalle loro chiome.

In questo senso può essere interessante osservare, sempre nei capoluoghi italiani, quanti sono gli alberi rispetto alla popolazione residente.

I dati mostrano il numero di alberi ogni 100 abitanti risultanti dall’ultimo censimento, al 31 dicembre 2019.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 25 Febbraio 2021)

Cosenza è l'unica città del sud tra quelle con più alberi.

Con 111,9 alberi per 100 abitanti, Modena è al primo posto per disponibilità di alberi. Nonostante sia 1 dei 3 capoluoghi ad aver registrato un calo del verde urbano negli anni, come abbiamo visto nel paragrafo precedente. Seguono Brescia (62,6 alberi ogni 100 residenti), Reggio nell'Emilia (42,7) e Arezzo (40,3). Complessivamente i primi 20 capoluoghi per numero di alberi rispetto alla popolazione sono tutti del nord e del centro Italia. Fatta eccezione per Cosenza, capoluogo calabro dove si trovano 25,1 alberi per 100 abitanti.

Da notare infine, sempre rispetto alle ricorrenze geografiche, che 5 dei 20 capoluoghi considerati sono dell'Emilia-Romagna, la regione più rappresentata nella classifica. Seguita da Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte, con 3 capoluoghi ciascuno.

Foto credit: Unsplash Jasmin Rath - Licenza

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