Il viaggio tra i progetti per la rigenerazione urbana in Abruzzo Abruzzo openpolis
Per interventi in questo ambito il Pnrr finanzia progetti per 290 milioni di euro in regione. Non tutti, però, sembrano essere interventi di riqualificazione urbana. Vediamoli comune per comune, con un approfondimento sul campo da Vasto.
lunedì 20 Febbraio 2023 | Italie a confronto
- All'Abruzzo sono stati assegnati 292,3 milioni per il Pnrr rigenerazione urbana.
- La provincia dell'Aquila riceverà 90 milioni di euro. Seguono Chieti (58,4), Teramo (56,1) e Pescara (42,9).
- I comuni abruzzesi coinvolti sono 84. Quello che riceverà più fondi è L'Aquila.
- Destano perplessità alcuni progetti che non sembrano rispondere al concetto di "riqualificazione urbana".
- Siamo andati a Vasto, a visitare i luoghi destinatari (e non) dei finanziamenti.
Oltre 290 milioni di euro potrebbero arrivare in Abruzzo attraverso il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e il relativo fondo complementare, per investimenti sulla rigenerazione urbana.
Parliamo di una somma consistente che dovrà essere impiegata per interventi sullo spazio pubblico, che variano a seconda dei progetti e dei territori. In un ambito che per definizione lascia ai decisori margini di manovra per investimenti di varia natura. Questi non sono sempre attinenti alla “rigenerazione urbana”, definibile come quell’insieme di programmi e interventi che intrecciano esigenze sociali, ambientali e di sicurezza dell’abitare, con l’obiettivo di migliorare la vita, nelle città come nei centri minori.
Come vedremo nell’approfondimento sul campo dedicato alla città di Vasto, i progetti per la rigenerazione urbana possono interessare interi quartieri, ma anche singole scuole e persino facciate di palazzi storici.
Quasi 200 interventi in Abruzzo
Grazie all’analisi dei dati e degli atti siamo riusciti a risalire alle fonti di finanziamento per le risorse dedicate all’Abruzzo per la rigenerazione urbana. Questo ci permette di capire in quali territori arriveranno queste somme e per quali progetti.
€ 292,3 milioni le risorse del Pnrr e del fondo complementare per la rigenerazione urbana in Abruzzo.
A livello nazionale 3,3 miliardi provengono dai fondi per ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; 2,8 miliardi invece sono frutto del programma innovativo per la qualità dell’abitare (Pinqua). Circa 350 milioni, infine, derivano dal fondo complementare, finanziamenti affidati alla gestione del commissario straordinario del sisma 2016-2017.
Questi importi sono stati inizialmente distribuiti attraverso un decreto di fine 2021, all’interno del quale vengono assegnati all’Abruzzo 117,3 milioni per 66 progetti. Successivamente il ministero dell’interno ha assegnato altri 30 milioni per ulteriori 4 progetti in regione. Altri 85,3 milioni sono stati destinati a 121 progetti per l’Abruzzo attraverso un’ordinanza del commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma, firmata nel 2021. Infine, il programma Pinqua prevede lo stanziamento di 60 milioni di euro per 4 progetti.
Complessivamente quindi i progetti che potranno essere realizzati in Abruzzo sono 195.
La maggior parte sono destinati ai territori della provincia dell’Aquila (80 progetti per 90 milioni di euro complessivi), seguita da quelle di Pescara (40 per 42,9 milioni), Teramo (38 per 56,1 milioni) e Chieti (34 interventi per 58,4 milioni). Sono 3, inoltre, le proposte presentate da regione Abruzzo, e che quindi non sono “territorializzabili”. In questo caso vengono assorbiti ben 45 milioni di euro.
Alla provincia di Pescara meno fondi assegnati per la rigenerazione urbana.
Per quanto riguarda la tipologia di interventi, la quota più consistente è relativa alla riqualificazione di spazi pubblici. Questi progetti, che prevedono interventi su piazze, monumenti, parchi e altri spazi collettivi, assorbono il 56,4% del totale dei fondi, pari a circa 165 milioni di euro.
In Abruzzo 165 milioni per la riqualificazione di piazze e altri luoghi pubblici
I progetti per la rigenerazione urbana suddivisi per tipologia, provincia per provincia
Nella categoria “altro” rientrano tutti quei progetti che non è stato possibile inserire nelle altre tipologie. Sono stati finanziati anche 3 progetti presentati dalla regione Abruzzo. Questi interventi coprono il territorio di più comuni e provincie, per cui la suddivisione territoriale è risultata impossibile.
FONTE: elaborazione Abruzzo Openpolis su dati ministero dell’interno, delle infrastrutture e commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma
(consultati: venerdì 10 Febbraio 2023)
Un altro 19,4% di risorse (56,6 milioni) invece sarà utilizzato per la riqualificazione di immobili. Ciò con diverse finalità: in alcuni casi si tratta di adeguamento sismico, in particolare di edifici scolastici. In altri casi invece l’immobile potrà cambiare destinazione d’uso. La riqualificazione inoltre riguarderà anche edifici dedicati all’edilizia popolare. Da notare infine che una parte dei fondi sarà utilizzata per la riqualificazione di alcuni monumenti e luoghi della cultura come cinema, teatri, biblioteche e auditorium.
Alcuni di questi investimenti li analizzeremo in seguito, per il caso di Vasto.
Nel 2022 sono stati assegnati ulteriori 300 milioni di euro per la rigenerazione urbana. Questi fondi sono stati stanziati con il decreto legge 152/2021 e sono stati fonte di forti polemiche sul finire dello scorso anno. In questo caso infatti le risorse assegnate dal ministero dell’interno sono andate quasi esclusivamente a regioni del mezzogiorno. Tra queste, però, non c’è l’Abruzzo.
0 su 170 i progetti abruzzesi per la rigenerazione urbana finanziati con il decreto del ministero dell’interno del 19 ottobre 2022.
La motivazione del perché sia accaduto questo è probabilmente da ricercare in larga misura nell’elevatissimo numero di istanze presentate, oltre 5mila per costi complessivi pari a oltre 5 miliardi di euro.
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Il rispetto della quota del Pnrr per il sud rivela molte criticità.
I progetti, comune per comune
I comuni abruzzesi che riceveranno risorse per la rigenerazione urbana sono in totale 84.
I capoluoghi sono quelli che ricevono la maggior quantità di fondi: L’Aquila con 41,3 milioni complessivi (12 progetti finanziati), Chieti (35 milioni per 11 progetti), Teramo (23,7 milioni per 9 progetti) e Pescara (20 milioni per 11 progetti).
Rigenerazione urbana, all’Aquila oltre 40 milioni
Tutti i comuni abruzzesi che riceveranno fondi per la rigenerazione urbana
La mappa mostra tutti i comuni abruzzesi che hanno avuto accesso ad almeno una delle linee di finanziamento previste dal Pnrr e dal fondo complementare per la rigenerazione urbana. Nella mappa non sono rappresentati 3 progetti presentati dalla regione Abruzzo. Questi interventi coprono il territorio di più comuni e provincie, per cui la suddivisione territoriale è risultata impossibile.
FONTE: elaborazione Abruzzo Openpolis su dati ministero dell’interno, delle infrastrutture e commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma
(consultati: venerdì 10 Febbraio 2023)
È doveroso sottolineare che in alcuni casi si fatica a capire come gli interventi ammessi a finanziamento possano effettivamente rientrare nel perimetro della rigenerazione urbana.
Alcuni progetti non sembrano proprio essere interventi di riqualificazione urbana.
Un caso eclatante da questo punto di vista riguarda gli interventi sullo stadio Adriatico di Pescara, finanziati con 1,6 milioni di euro. Altri progetti invece prevedono la realizzazione di parcheggi. Anche in questo caso il contributo in termini di rigenerazione urbana appare marginale.
Vasto tra quartieri trascurati e palazzi storici
Nel nostro racconto dell’Abruzzo siamo finiti a Vasto, uno dei centri principali della provincia di Chieti, città di riferimento dell’Abruzzo meridionale, a pochi chilometri dal confine con il Molise.
Vasto è un luogo bello e complesso, località costiera che vive di turismo estivo, ma anche di economia industriale, per via dei vicini distretti produttivi di San Salvo e della Val di Sangro, del porto commerciale e di un polo, anch’esso sul mare, legato ai fertilizzanti, alla chimica e ai biocarburanti.
A Punta Penna è stato sgomberato un condominio per rischio crollo. Altri hanno evidenti crepe.
È proprio qui, a pochi metri dal faro di Punta Penna (che con i suoi 70 metri di altezza è il secondo in Italia) e proprio sopra il porto commerciale, che si trova un gruppo di condomini popolari quasi a picco sul mare. Furono costruiti negli anni ’50 per le famiglie dei portuali. Oggi sono abitati ma versano in condizioni precarie, tanto che qualche giorno fa una delle palazzine è stata sgomberata perché a rischio crollo.
“Abbiamo ricevuto chiamate da altri inquilini di questo gruppo di case, di gestione e competenza dell’agenzia territoriale per l’edilizia residenziale (Ater), preoccupati per le evidenti crepe dentro e fuori le abitazioni”, racconta a Abruzzo Openpolis Antonino Dolce, giornalista di chiaroquotidiano.it, uno dei principali quotidiani web di questa zona d’Abruzzo.
E in effetti con il porto da un lato, il faro e gli edifici della guardia costiera dall’altro, questo “quartiere senza quartiere” sembra aver rinunciato da tempo all’idea di comunità. Non ci sono bar né servizi, tantomeno piazze. Mentre la vista sul mar Adriatico ci ricorda quanto siamo lontani dal resto della città di Vasto, che sia la sua parte storica o la marina.
Nonostante il comune goda di quasi 5 milioni di euro per 3 progetti di rigenerazione urbana sul proprio territorio, per ora alle case di Punta Penna non arriverà nulla. Ma se due dei tre interventi (un asilo e una scuola per l’infanzia) sembrano avere l’obiettivo di riqualificare le zone dove si insediano, il terzo desta qualche perplessità.
Infatti circa 800mila euro saranno utilizzati per interventi di riqualificazione sulle facciate e della corte di Palazzo D’Avalos, uno dei più iconici della città. L’edificio, che ospita da sempre mostre e concerti, nei prossimi mesi subirà un restyling importante, potendo godere di quasi 10 milioni di euro da almeno altre due fonti di finanziamento: fondo per la tutela del patrimonio e progetto “grandi beni culturali”.
Come molte altre scelte compiute in Abruzzo e nel resto del paese, il concetto vago di “rigenerazione urbana” viene utilizzato anche per rispondere alle esigenze di “decoro urbano” da parte di alcune amministrazioni comunali. Ci sembra questo il caso, avendo finanziato il rifacimento della facciata del palazzo più centrale e importante della città.
È errato e fuorviante scambiare la rigenerazione urbana con il decoro urbano.
Paiono invece essere più tarati gli altri due progetti. Il primo riguarda l’asilo “Carlo Della Penna”, donato negli anni ’50 da un vastese emigrato in Argentina e abbandonato da circa 15 anni. A questo edificio, che tornerà a essere un asilo con il sistema integrato 0-6 anni, andranno 3,2 milioni di euro, pari al 65% del totale destinato a Vasto.
Anche il terzo progetto riguarda un istituto scolastico: la scuola per l’infanzia “Aniello Polsi”, che si trova nel quartiere popolare Area 167. In questo caso l’edificio verrà riqualificato con fondi pari a 900mila euro.
Interventi almeno sulla carta virtuosi, che fanno da contraltare a zone della città che a prescindere dalle fonti di finanziamento necessiterebbero di interventi di reale rigenerazione urbana. In un discorso purtroppo ampliabile a tante altre città abruzzesi e in generale nel paese.
Come seguire Abruzzo Openpolis
Scarica i dati comune per comune:
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Foto: un condominio di Punta Penna a Vasto