Il vuoto dell’accoglienza e la propaganda sulla pelle dei migranti Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai all’approfondimento Il sistema di accoglienza dei migranti è tutt’altro che al collasso

20.235

i posti liberi nei centri di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, in Italia, al 31 dicembre 2021. Si tratta della differenza tra i posti potenzialmente disponibili nei centri (capienza) e il numero delle persone effettivamente ospitate (presenze). Dati che dimostrano chiaramente come il sistema di accoglienza sia tutt’altro che al collasso, al contrario di quanto viene affermato da molti esponenti politici. Vai al grafico.

60,88%

è la percentuale di posti messi a disposizione nei centri di accoglienza straordinaria (Cas) nel 2021, sul totale dei posti nel sistema (circa 59mila posti su 98mila complessivi). Il fatto che da anni la stragrande maggioranza dei posti rientri nel sistema “straordinario” è l’ennesima dimostrazione di come prosegua un approccio emergenziale a un fenomeno ormai da tempo del tutto ordinario. Vai all’articolo.

0,13%

è la percentuale di richiedenti asilo e rifugiati ospitati nei centri di accoglienza italiani al 31 dicembre 2021. Parliamo di poco più di 77mila persone in tutto il paese. Dati che da soli smentiscono il “teorema dell’invasione”, che viene utilizzato in modo propagandistico e strumentale. Vai al rapporto.

2.223

i centri ispezionati dalle prefetture italiane in tutto il 2019. Parliamo del 40,5% del totale dei centri prefettizi attivi in quell’anno nel paese (5.482). Per la prima volta presentiamo dati e valutazioni sui controlli ispettivi nelle strutture, anche se il ministero mostra ancora lacune in quanto a trasparenza. Vai all’articolo.

8 su 10

i posti disponibili nei centri di accoglienza straordinaria in mano a un solo gestore nella città metropolitana di Roma, alla fine del 2021. Parliamo di Medihospes, cooperativa sociale che nello stesso anno contava su 3mila 500 dipendenti, sfiorando i 90 milioni di ricavi. Dal 2018 al 2021 Medihospes ha visto crescere il suo ruolo oligopolistico nella capitale, nonostante sia stata al centro anche di inchieste giornalistiche sulla gestione dei centri. Vai a Centri d’Italia.

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