In più di metà dei comuni italiani non sono assunti giovani Bilanci dei comuni
Nella pubblica amministrazione la fascia di popolazione più impiegata è quella compresa tra i 50 e i 59 anni. I giovani sono poco assunti anche nei comuni. Rappresentano la metà del personale in solo 31 amministrazioni su circa 8mila.
giovedì 28 Settembre 2023 | Italie a confronto
- Negli enti locali la fascia 50-59 compone il 49% degli assunti.
- In 4.384 comuni italiani non è assunto personale under 35.
- La mappa comune per comune sui giovani assunti nelle amministrazioni.
Metà degli oltre 8mila comuni italiani non rilevano tra i propri lavoratori persone con età inferiore a 35 anni e poco più dell’1% di chi lavora negli enti locali ha meno di 30 anni. È un quadro emblematico quello emerso dalla nostra indagine sull’età degli assunti nelle amministrazioni italiane.
L’inclusione di giovani nella pubblica amministrazione contribuisce al rinnovamento del sistema e all’integrazione di nuove competenze. Si tratta di aspetti importanti che rientrano anche all’interno del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Sono previsti investimenti che spingono molto per l’innovazione del sistema della pubblica amministrazione in termini di digitalizzazione ma anche di competenze.
In questo scenario, i giovani sono considerati come una risorsa tanto da rappresentare una priorità trasversale per il piano. Al momento però la presenza giovanile all’interno delle amministrazioni pubbliche risulta piuttosto ridotta.
I giovani nella pubblica amministrazione
Il rinnovamento del personale pubblico è un tema che è stato trattato in numerose sedi. Per esempio, recentemente il ministro per la pubblica amministrazione Zangrillo ha discusso sulla complessità che sta attraversando il settore che, a causa del blocco delle assunzioni che continua da oltre dieci anni, risulta essere fortemente sottodimensionato.
Questo ha portato alla creazione di posizioni temporanee con contratti a tempo determinato, posizioni precarie e quindi non particolarmente attraenti per i lavoratori che hanno ostacolato anche alcune dinamiche come l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei comparti. Queste dinamiche hanno un impatto anche sui più giovani.
Secondo OpenBDAP, i lavoratori nel settore pubblico con meno di 30 anni sono circa il 4,7% del totale mentre quelli tra i 30 e i 39 solo il 13,3%. Pur trattandosi di dati risalenti al 2020, per via del blocco delle assunzioni rappresentano una fotografia molto attuale. La fascia con più assunti è quella tra i 50 e i 59 anni, che compongono poco meno del 40% dei lavoratori nella pubblica amministrazione. Sono dinamiche che si possono rivedere anche all’interno degli enti locali, ovvero chi lavora nelle province e nei comuni.
Meno del 2% dei lavoratori degli enti locali arriva ai 30 anni di età
Età dei lavoratori negli enti locali (2020)
Il dato rappresenta la percentuale di under 30 assunti negli enti locali italiani (province e comuni).
FONTE: elaborazione openpolis su dati OpenBDAP
(consultati: lunedì 11 Settembre 2023)
Anche per quel che riguarda gli enti locali, le persone tra i 50 e i 59 anni rappresentano il gruppo di occupati maggiore. Sono all’incirca 162mila e compongono la metà dei lavoratori. Seguono i lavoratori con età comprese tra i 40 e i 49 (circa 87mila, il 24%) e chi supera i 60 (78mila, 22%). Valori minori invece per i più giovani.
Negli enti locali un lavoratore su 100 ha meno di 30 anni.
Sono 29mila quelli che ricadono nella fascia 30-39 e sono l’8% degli occupati. Ancora più basso il dato per chi non ha raggiunto i 30 anni: 4.655 lavoratori che compongono poco più dell’1% degli impiegati nel settore.
Focalizzandosi sui comuni, Istat ha rilevato che nel 2020 sono 346.762 gli impiegati nel comparto, circa il 10,2% del personale dipendente della pubblica amministrazione. In 31 amministrazioni su quasi ottomila, il personale che ha meno di 35 anni compone il 50% della forza lavoro, nei restanti riporta un valore inferiore.
4.384 i comuni italiani in cui non risultano assunti giovani.
Nei capoluoghi italiani, quello con più giovani assunti è Cuneo (11% del personale), a cui seguono Sondrio e Catanzaro, entrambi al 10%. Questi sono gli unici capoluoghi in cui l’incidenza è superiore al 10%. Sono invece 16 quelli in cui il valore è fermo allo 0%: Rieti, Caserta, Salerno, Foggia, Andria, Brindisi, Cosenza, Reggio di Calabria, Trapani, Palermo, Messina, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Siracusa e Nuoro. Tranne Rieti, sono tutti comuni del mezzogiorno.
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Incidenza del personale giovane nei comuni italiani (2020)
Il dato rappresenta la percentuale di under 35 tra il personale del comune. Si considerano assunzioni a tempo indeterminato (compresi i dirigenti) e anche alcune particolari figure professionali che hanno rapporti di lavoro non a tempo indeterminato, come i supplenti della scuola e degli istituti di alta formazione artistica e musicale, che non rientrano nelle categorie contrattuali del pubblico impiego (ad esempio, direttori generali e contrattisti).
FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(consultati: lunedì 11 Settembre 2023)
Risulta evidente dalla mappa che alcune aree del mezzogiorno impiegano di meno i giovani nella pubblica amministrazione. Una di queste è la Sicilia, dove in 351 comuni su 390 non risulta assunto personale under 35.
Sono 21 i comuni italiani in cui tutti i lavoratori hanno meno di 35 anni: Cintano, San Ponso e Varisella (Torino), Olcenego, Rassa e Rimella (Vercelli), Caprauna e Niella Belbo (Cuneo), Celle Enomondo e Cerreto d’Asti (Asti), Cavature e Guazzora (Alessandria), Olivetta San Michele (Imperia), Duno (Varese), Trezzone (Como), Ornica (Bergamo), Palmiano (Ascoli Piceno), Ateleta e Collepietro (L’Aquila), Villafonsina (Chieti) e Parlasco (Lecco). Si trovano principalmente nel nord del paese.
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