La criminalità tra gli stranieri, un fenomeno spesso strumentalizzato Hate speech
giovedì 9 Giugno 2022 | Hate speech
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai all’articolo “La strumentalizzazione del rapporto tra criminalità e migranti“.
-15,1%
il numero di condannati in Italia tra il 2010 e il 2018, segno di un significativo calo della criminalità. Un andamento simile, tra i paesi europei più popolosi, lo hanno registrato la Germania (-12,4%) e la Francia (-32,4%), mentre in Spagna c’è stato un aumento (+20,9%). Le società europee non sono quindi diventate meno sicure a fronte di un incremento della componente straniera della popolazione. Infatti il numero di richiedenti asilo, dal 2012 a oggi, è più che raddoppiato in Francia e Germania e triplicato in Italia. Vai all’articolo.
41,1%
dei residenti stranieri in Ue sono esposti a povertà o esclusione sociale. Significa che vivono in condizioni di deprivazione materiale, in famiglie con bassa intensità lavorativa o guadagnano meno del 60% del reddito mediano. Una serie di condizioni che li espongono maggiormente alla criminalità. In Italia questo dato si attesta al di sopra della media, al 44,3%. Vai al grafico.
21,5
punti percentuali di differenza tra stranieri e autoctoni in Ue, dal punto di vista dell’esposizione a povertà o esclusione sociale. Un divario profondo ma che varia da paese a paese. Supera ad esempio i 30 punti percentuali in Spagna (dove il 54% degli stranieri e il 22,5% degli autoctoni sono a rischio) e si attesta su cifre molto elevate anche in Svezia (29,6 punti) e in Francia (28,7). Mentre scende notevolmente nei paesi dell’est Europa, che però sono caratterizzati da un basso tasso di immigrazione. Vai al grafico.
67,5%
dei reati commessi da stranieri in Italia sono attribuibili a persone presenti irregolarmente sul territorio, ovvero sprovviste di un permesso di soggiorno valido, secondo una stima del ministero dell’interno (2017). Le persone irregolari sono costrette a vivere nell’illegalità e quindi risultano significativamente più esposte alla criminalità. Anche la composizione della popolazione dei migranti irregolari (perlopiù giovani uomini senza famiglia) li rende statisticamente più esposti al crimine. Vai all’articolo.
112
gli stranieri che nel 2020 in Italia devono scontare l’ergastolo, secondo i dati di Antigone. Se analizziamo la durata della pena, vediamo che la quota di stranieri e italiani è pressoché identica per quanto riguarda i crimini minori, mentre si sbilancia a favore degli italiani nel caso di pene più lunghe. Mentre per le pene inferiori a un anno circa il 46% dei detenuti sono stranieri, nel caso dell’ergastolo la cifra scende al 6%. Bisogna in questo senso evidenziare anche che gli stranieri sono svantaggiati dal punto di vista giuridico, in quanto hanno meno accesso alle misure alternative alla detenzione, come gli arresti domiciliari, l’affidamento in prova e la semilibertà. Vai al grafico.