La duplice sfida sulle competenze degli studenti Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai all’articolo “Perché è essenziale puntare sulle capacità e le competenze dei più giovani“.

52,5%

il tasso di occupazione tra i giovani di 30-34 anni che hanno al massimo la licenza media nel 2020. Era il 56% l’anno precedente. Un dato che ci ricorda quanto il livello di istruzione sia uno degli aspetti che più contribuisce a determinare la stabilità economica delle persone. Soprattutto in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo. Per questo è cruciale innalzare il livello di istruzione e soprattutto il livello di apprendimenti con cui i ragazzi escono da scuola. Vai al grafico.

3

le regioni in cui la quota di neet, giovani fuori dalla formazione e dal lavoro, supera il 30% nel 2020: Sicilia, Calabria e Campania. Si tratta delle regioni con più neet (rispettivamente il 37,5%, il 34,6% e il 34,5% della popolazione 15-29 anni), ma anche di quelle con gli apprendimenti più bassi nei test Invalsi degli studenti di V superiore. A conferma di quanto i due fenomeni siano legati. Vai al grafico.

2

le priorità del nostro paese su cui intervenire per migliorare le competenze degli studenti. La sfida italiana per migliorare le competenze è duplice: ridurre i divari con gli altri paesi e quelli interni. Si tratta delle criticità inquadrate anche nel Pnrr che su questo aspetto interviene con una serie di misure. A partire dal potenziamento ed estensione dell’offerta educativa ai vari livelli di istruzione. Tra questi, gli 1,1 miliardi per l’investimento 3.1, per l’acquisizione di nuove competenze e linguaggi. Un intervento rivolto specificamente a migliorare il curriculum educativo dei più giovani, intervenendo sull’acquisizione delle abilità digitali, abilità comportamentali e conoscenze applicative. Vai su openPNRR.

21

i punti di distanza tra il risultato in scienze nei test Ocse-Pisa dei 15enni italiani e quello medio Ocse nel 2018. Nel confronto internazionale, il nostro paese resta indietro sulle competenze rispetto agli altri maggiori paesi Ue. In lettura Italia ha registrato un punteggio medio di 476, contro una media di Francia e Germania pari rispettivamente a 493 e 498. In matematica si è assistito a un miglioramento negli anni scorsi, ma l’Italia resta comunque sotto la media Ocse. In scienze invece nel corso dell’ultimo decennio si è registrato uno dei peggioramenti più consistenti tra i paesi Ocse. Vai al grafico.

4%

dei comuni con i migliori punteggi Invalsi in matematica in V superiore (a.s. 2020/21) si trova nel mezzogiorno. Sondrio, Trento e Pordenone sono i capoluoghi con gli apprendimenti più elevati in matematica. Ai primi posti – con oltre 210 punti – anche Bergamo, Lecco, Belluno e Vicenza. Mentre in fondo alla classifica – con meno di 160 punti – compaiono le città di Avellino (157,58) e Cosenza (158,59). Tra le 10 città maggiori ai primi posti (sia in italiano che in matematica) Bologna e Milano, mentre agli ultimi si trovano Catania, Bari, Palermo e Napoli. Vai alla mappa.

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