La finanza locale alla prova della pandemia Numeri alla mano
giovedì 28 Ottobre 2021 | Italie a confronto
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi l’articolo “L’impatto della pandemia sui comuni e sulla finanza locale” e tutti gli altri approfondimenti del canale sui fabbisogni standard.
5,6 milioni
i poveri assoluti nel 2020 in Italia. Nel primo anno di emergenza, il numero di persone in povertà assoluta è aumentato di un milione, passando dai circa 4,6 milioni stimato nel 2019 a oltre 5,6 milioni. Prima del Covid il 7,7% della popolazione non poteva permettersi il paniere di beni considerati essenziali per mantenere un tenore di vita accettabile (come le spese per la casa, la salute e il vestiario). Nel 2020 questa quota è salita al 9,4%. Vai al grafico.
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le necessità che dopo la pandemia hanno investito le amministrazioni locali e nazionali. Da un lato, quella di tamponare la situazione con aiuti destinati alle tante persone in difficoltà, per la perdita del lavoro o per la chiusura temporanea della propria attività. Dall’altro, la crisi economica e dei consumi ha comportato anche un minor gettito con cui fare fronte all’emergenza, così come alle attività ordinarie degli enti. In particolare quelli più prossimi al cittadino, come i comuni e le altre istituzioni locali. Questo ha aperto una questione anche rispetto agli strumenti di finanza locale per reagire alla crisi. Vai all’articolo.
€ 3,5 mld
lo stanziamento nel 2020 del fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali. Il cosiddetto “Fondone Covid” ha previsto come ristoro 3 miliardi destinati ai comuni e 500 milioni a province e città metropolitane. Una misura rifinanziata per il 2021 (1,15 miliardi), che si aggiunge alle risorse erogate ai comuni dalla protezione civile per i buoni per le famiglie in difficoltà. Stanziate le risorse però si apre il tema di come assicurarsi che siano anche destinate correttamente sul territorio. Vai alla norma.
€ 28 mln
l’aumento delle spese comunali per la sanificazione delle scuole. I dati raccolti per i fabbisogni standard sono diventati un patrimonio informativo utile nell’emergenza. Ad esempio nel comparto dell’istruzione, è stato possibile stimare il costo delle spese di sanificazione – comune per comune – sulla base della dimensione degli edifici scolastici e del numero di alunni. Allo stesso modo, il modello Mimap (Municipal Income Map) ha consentito di stimare la variazione dei redditi e di determinare un incremento delle famiglie in difficoltà. Vai alla mappa.
€ 150 mln
la stima della perdita di addizionale comunale Irpef nel 2021, come valutata dal dipartimento delle finanze. Una cifra variabile sul territorio: prendendo le città maggiori, ad esempio, parliamo di circa 7 euro pro capite a Milano, 4,76 euro a Roma, circa 2 euro a Napoli, 3,56 a Torino. Queste sono solo alcune delle variabili entrate in gioco nella ripartizione del Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali, ma che ci consentono di capire quanto sia importante l’uso e soprattutto la disponibilità di dati aggiornati anche nel fare fronte ad emergenze come questa. Vai al grafico.