La funzione dei comuni per la promozione dello sport Bilanci dei comuni
Per favorire la pratica sportiva tra i cittadini sono necessari diversi interventi continuativi di natura gestionale. In questo, i comuni possono fare la loro parte.
giovedì 17 Marzo 2022 | Italie a confronto
L’attività fisica è molto importante per la salute dell’individuo. La pratica dell’attività motoria o di sport organizzati porta infatti a chiari benefici sia dal punto di vista fisico che psicologico, sia per gli adulti che per i bambini. In Italia, ci sono delle tendenze tipiche di alcune fasce demografiche. Istat rileva per esempio che la pratica sportiva continuativa è più diffusa tra i minori di 17 anni, mentre lo svolgimento di una qualche forma di attività fisica è maggiore all’aumentare dell’età. Considerando però il dato totale, nel 2020, il 36,6% degli italiani dichiara di praticare almeno uno sport e il 28,1% di svolgere attività motoria.
35,2% la quota di sedentari (che non praticano né attività motoria né sportiva) nel 2020.
Questi dati riportano sia delle differenze di genere – il 39,4% delle donne dichiara di non svolgere alcuna attività fisica contro il 30,8% degli uomini – che dei divari territoriali.
La Provincia autonoma di Bolzano è il territorio in cui l’attività fisica è più diffusa
Persone ogni 100 che praticano attività motoria o sportiva
Il dato mostra quanti svolgono qualche forma di attività fisica ogni 100 persone con più di tre anni. Sono considerate le persone che praticano regolarmente o saltuariamente sport ma anche quelle che fanno movimento senza fare alcun tipo di attività sportiva.
FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 14 Marzo 2022)
La percentuale di persone che praticano attività fisica o sportiva cambia drasticamente lungo la penisola. Se nel nord il 74,4% degli intervistati dichiara di svolgere una qualche forma di sport o moto, le percentuali scendono al centro (67,4%) e al sud (50,2%). Inoltre, la pratica sportiva organizzata e regolare è più diffusa nelle zone settentrionali, con il 31,6% contro il 19,8% dell'area meridionale.
Questa tendenza è evidente anche se si approfondisce il dato a livello regionale. La provincia autonoma di Bolzano è al primo posto, con 85,5 abitanti ogni 100 che praticano attività sportiva e motoria. Seguono la provincia autonoma di Trento (82,7) e il Veneto (78,4). In fondo troviamo Calabria (49,1 abitanti ogni 100), Campania (44,2) e Sicilia (43). Andando a considerare nel dettaglio il dato sulla pratica continuativa degli sport organizzati, nelle prime tre posizioni si trovano la provincia autonoma di Bolzano (44,7 abitanti ogni 100), la Valle d'Aosta (34,1) e la provincia autonoma di Trento (34) mentre nelle ultime tre si trovano la Basilicata (17,7), la Sicilia (17,4) e la Campania (17,1).
Per la pratica di sport organizzati, è necessaria la gestione continuativa e puntuale delle infrastrutture dedicate, oltre a un'attenzione particolare per le società che coordinano l'aggregazione di atleti a livello dilettantistico. I comuni possono intervenire su questi e numerosi altri aspetti.
Le spese dei comuni per sport e tempo libero
I bilanci delle amministrazioni comunali prevedono una voce di spesa dedicata a “Sport e tempo libero”. Al suo interno, sono considerate tutte le uscite per le società e le associazioni sportive e le relative manifestazioni e iniziative, oltre alla formazione professionale del personale dedicato al funzionamento di queste attività.
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come sono organizzate le entrate e le spese nel bilancio comunale.
Sono comprese inoltre le spese per la gestione delle opere pubbliche legate alla pratica sportiva, le strutture per le attività ricreative e le iniziative di promozione dello sport.
L’amministrazione triestina spende quasi 50 euro pro capite per le attività sportive
Spesa pro capite per lo sport e il tempo libero nelle città con più di 200mila abitanti (2020)
I dati mostrano la spesa per cassa per le attività sportive e del tempo libero. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Napoli, Palermo, Catania e Messina perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2020.
FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: martedì 15 Marzo 2022)
Trieste è tra le grandi città quella in cui si spende di più per lo sport, con 47,73 euro pro capite. Fanno seguito Padova (40,29) e Firenze (29,3). In fondo invece si trovano Genova (12,63 euro pro capite), Bari (10,41) e Roma (4,56).
Ampliando l'analisi a tutte le amministrazioni italiane, la spesa media per questa voce ammonta a 32,40 euro pro capite. I comuni della Valle d'Aosta sono quelli che riportano l'uscita maggiore con 155,47 euro pro capite. Seguono la provincia autonoma di Bolzano (129,78) di Trento (80,04) e il Friuli-Venezia Giulia (66,11), tutti territori a statuto speciale. Al contrario, le amministrazioni che in media spendono di meno sono quelle calabresi (13,08 euro pro capite), quelle pugliesi (12,05) e quelle campane (10,49).
In media, si tende quindi a spendere di più per lo sport in quelle regioni in cui le attività motorie e sportive sono maggiormente praticate. Un'uscita particolarmente alta viene riportata nella provincia autonoma di Bolzano, che è pure la zona in Italia in cui la popolazione sostiene di fare più attività motoria e sportiva e dove ci sono più persone che praticano sport in modo continuativo. Andiamo quindi ad analizzare questo territorio anche a livello comunale, per capire se questa pratica è distribuita in modo omogeneo o no nella provincia.
Quasi tutti i comuni della provincia autonoma di Bolzano riportano delle uscite per le pratiche sportive
Spesa per lo sport e il tempo libero nei comuni della provincia autonoma di Bolzano (2020)
I dati mostrano la spesa per cassa riportata nella voce legata alle attività sportive e del tempo libero. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Il dato non è disponibile per i comuni in grigio.
FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: martedì 15 Marzo 2022)
Ad eccezione di due comuni per i quali i bilanci non sono disponibili alla data di pubblicazione, tutte le amministrazioni hanno riportato delle uscite per lo sport e il tempo libero. Questo è un dato particolarmente interessante, in quanto è evidente come l'attenzione per le attività sportive risulti capillare nel territorio. Inoltre, due enti locali riportano valori superiori ai mille euro pro capite: sono San Pancrazio (1.237,05) e Fortezza (1.047,55).
Quanto spende il tuo comune per lo sport e il tempo libero
Spesa assoluta e pro capite per sport e tempo libero in tutti i comuni italiani (2020)
Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.
I dati mostrano la spesa per cassa per le attività sportive e del tempo libero. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.
FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: martedì 15 Marzo 2022)
Infine, se si considerano tutti gli enti comunali italiani, quello che ha speso di più è Pedesina, il secondo comune più piccolo d'Italia (Sondrio, 4.960,59 euro pro capite). Seguono Macugnaga (Verbano-Cusio-Ossola, 2.070,83) e Madesimo (Sondrio, 1.921,54). Sono in tutto 14 i comuni che riportano uscite superiori ai mille euro pro capite.
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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un'attività di monitoraggio civico dei dati, con l'obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.
Foto credit: Marcus NG - licenza