La produzione normativa nella XIX legislatura Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “I primi due anni della XIX legislatura – I dati dell’attività legislativa“.

151

le leggi entrate in vigore dal 13 ottobre 2022 a oggi. Un dato che, considerando il fatto che sono passati solo 2 anni dall’insediamento delle attuali camere, appare in linea con la produzione normativa fatta registrare nelle precedenti legislature. Tra il 2008 e il 2013 infatti ne sono state approvate 391, tra il 2013 e il 2018 se ne contano 379, mentre nella precedente legislatura sono state 317. Vai all’articolo.

24,5%

le leggi di iniziativa parlamentare approvate nella XIX legislatura. Un dato certamente alto ma tutto sommato contenuto in confronto con gli esecutivi precedenti. Le leggi di iniziativa governativa infatti sono state l’89% con l’esecutivo Letta, l’85% con il Conte II e l’80% con Draghi (da ricordare che questi ultimi due esecutivi hanno dovuto affrontare le fasi più concitate legate alla pandemia). Solo 3 esecutivi riportano una percentuale più bassa del governo Meloni. Si tratta degli esecutivi Conte I (68,6%), Monti (67,5%) e Gentiloni (58,3%). Vai al grafico.

41,7%

la percentuale di conversioni di decreti legge rispetto al totale di norme approvate nella XIX legislatura. Le conversioni di Dl nella XIX legislatura hanno rappresentato il 41,7% delle leggi approvate (63 su 151). Solo il governo Letta ha fatto registrare un dato più alto (58,3%). Al terzo posto troviamo il governo Conte II con il 34,3%. Vai al grafico.

3,04

i decreti legge pubblicati in media al mese dal governo Meloni. Dal suo insediamento a palazzo Chigi il governo guidato da Giorgia Meloni ha emanato in totale 72 decreti legge (Dl). Solo il governo Berlusconi IV ne ha prodotti di più in termini assoluti (80) ma in molto più tempo (42 mesi). Entrambi i governi che hanno dovuto fronteggiare la pandemia sono già stati superati anche se si deve tenere presente che sono rimasti in carica per un periodo più breve. Il governo Draghi ha infatti prodotto 63 Dl in 20 mesi, mentre il secondo esecutivo Conte 54 decreti in 17 mesi. Per un’analisi più puntuale del ricorso ai decreti legge fatto da governi che hanno avuto durata diversa possiamo utilizzare i dati relativi alla media mensile di Dl pubblicati. Da questo punto di vista possiamo osservare che i governi Conte II e Draghi sopravanzano leggermente l’attuale esecutivo con una media di 3,07 decreti legge al mese nel loro periodo a palazzo Chigi. Sostanzialmente però si può dire che il governo Meloni è in linea con l’operato dei suoi predecessori con una media di 3,04 Dl pubblicati al mese. Di fatto quindi l’attuale esecutivo emana decreti legge allo stesso ritmo di quelli che hanno dovuto fronteggiare le fasi più concitate della pandemia. Vai al grafico.

8

i decreti minotauro entrati in vigore nella XIX legislatura. Il ricorso eccessivo alla decretazione d’urgenza può comportare il fatto che il parlamento non sia in grado di convertire i vari Dl entro i 60 giorni previsti. Nell’attuale legislatura ciò è già successo in 8 occasioni. In questi casi il parlamento adotta in prata poco consona. Quella dell’approvazione dei cosiddetti decreti minotauro. Con questo espediente il parlamento decide di abrogare un decreto che rischierebbe di non essere convertito in tempo. Allo stesso tempo ne fa salvi gli effetti inserendo uno specifico articolo nella legge di conversione di un altro Dl. Si tratta di un dato tutto sommato ancora contenuto, specie se raffrontato con i 21 Dl decaduti durante il governo Draghi. Tuttavia questa dinamica deve essere tenuta sotto controllo. Vai all’articolo.

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