La tutela dell’ambiente passa anche dai comuni Bilanci dei comuni
Le amministrazioni possono contribuire a ridurre gli effetti delle azioni dell’uomo gestendo progetti su scala locale di protezione ambientale e sviluppo sostenibile.
giovedì 9 Febbraio 2023 | Italie a confronto
- Tra le grandi città, quella che spende di più è Venezia (67,76 euro pro capite).
- L'aumento di uscita maggiore rispetto al 2016 si registra a Padova (+72%).
- I comuni italiani riportano spese pari a 39,29 euro pro capite.
- Scopri quanto spende il tuo comune per la tutela dell'ambiente.
Le gravi conseguenze dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti. Sono infatti in aumento fenomeni climatici estremi come ad esempio frane e alluvioni, pericolose non solo per l’uomo ma anche per le perdite che causano a livello ambientale, economico e sociale.
Da tempo nel dibattito pubblico si discute l’urgenza di un impegno politico a livello internazionale e nazionale nel contrasto ai cambiamenti climatici. Ma anche nel piccolo, a livello locale, i comuni possono già contribuire a mitigare gli effetti di queste variazioni e ridurne gli impatti sulle comunità e sui territori.
Le spese per tutela, valorizzazione e recupero ambientale per i comuni
Il principale compito dei comuni in questa materia è quello di monitorare e amministrare i progetti su scala locale, seguendo i principi guida delineati a livello statale.
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come sono organizzate le entrate e le spese nel bilancio comunale.
Per questo tipo di attività sono previste delle uscite nei bilanci delle amministrazioni. La nona missione di bilancio è relativa allo sviluppo sostenibile e alla protezione del territorio. All’interno ci sono diversi programmi dedicati alla protezione dell’ecosistema naturale tra cui quello legato alla tutela, alla valorizzazione e al recupero ambientale.
Nel dettaglio, questa voce riporta le uscite per le attività di protezione ambientale, compresi i sussidi dedicati agli enti che si occupano di questo ambito e il monitoraggio dei programmi, delle politiche sul territorio e degli interventi legati allo sviluppo sostenibile. Sono comprese inoltre le spese per alcuni aspetti specifici come il recupero di miniere e cave abbandonate e la manutenzione del verde urbano.
A Venezia si spende di più per la tutela ambientale
Spesa pro capite per tutela, valorizzazione e recupero ambientale nelle città con più di 200mila abitanti (2021)
I dati mostrano la spesa per cassa riportata nella voce di bilancio relativa alla tutela, alla valorizzazione e al recupero ambientale. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2021.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Gennaio 2023)
Considerando le grandi città italiane, è Venezia quella che riporta le spese maggiori, pari a 67,76 euro pro capite. Seguono Bologna (45,92), Firenze (42,80) e Padova (41,60). I comuni che spendono di meno sono Messina (10,74 euro pro capite), Napoli (8,95) e Verona (6,34).
A Padova si spende il 72% in più rispetto al 2016
Andamento della spesa pro capite tutela dell’ambiente nei bilanci dal 2016 al 2021 di cinque grandi città italiane
I dati mostrano la spesa per cassa riportata nella voce relativa al la tutela, valorizzazione e recupero ambientale. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2021.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2016-2021
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Gennaio 2023)
Gli andamenti di spesa tra 2016 e 2021 subiscono diverse variazioni. Nonostante ciò, a Venezia si è sempre speso di più per l’ambiente, ad eccezione del 2019. Tra 2016 e 2021 tutti i comuni considerati mostrano una crescita. L’aumento maggiore si è registrato a Padova (+72,4%), seguita da Bologna (+60,07%) e Venezia (19,65%). Le variazioni più contenute sono invece quelle dei comuni di Firenze (+13,85%) e Milano (+5,68%).
Spostando l’attenzione sull’intera penisola, i comuni italiani spendono in media 39,29 euro pro capite per la salvaguardia ambientale. Sono le amministrazioni valdostane quelle con le uscite medie maggiori (326,67 euro per residente) a cui seguono quelle trentine (78,43) e quelle liguri (72,56). Al contrario, mediamente le spese minori si registrano nei comuni del Friuli- Venezia Giuli (22,46 euro pro capite), della Calabria (21,92) e della Puglia (15,47).
Scopri quanto spende il tuo comune per la tutela e il recupero dell’ambiente
Spesa assoluta e pro capite per tutela, valorizzazione e recupero ambientale in tutti i comuni italiani (2021)
I dati mostrano la spesa per cassa riportata nella voce relativa alla tutela, alla valorizzazione e al recupero ambientale. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Gennaio 2023)
Tra le amministrazioni italiane, quella che spende di più è il piccolo comune di Emarèse (Aosta) con 19.200,15 euro pro capite. A questo fanno seguito Balocco (Vercelli, 14.740,43), Ginestra degli Schiavoni (Benevento, 6.155,11) e Malfa (Messina, 5.309,85). Sono in tutto 31 le amministrazioni che riportano uscite superiori a 1.000 euro pro capite.
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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da Openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.
Foto: Nicola Pavan – licenza