L’accesso dei minori al verde urbano fruibile nelle città italiane #conibambini

Il verde urbano può comprendere tanti tipi di spazi diversi: non solo parchi e giardini, ma anche aree non accessibili per bambini e ragazzi. Quello effettivamente fruibile rappresenta circa il 60% del totale e la sua disponibilità varia nel paese. Indietro le città del mezzogiorno.

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La disponibilità del verde urbano è uno degli indicatori che meglio di altri segnala quanto una città sia effettivamente a misura di bambino. La presenza di parchi, aree gioco, spazi per fare sport all’aperto è infatti uno dei principali modi per dare concretezza al diritto allo sport e al tempo libero sancito dalla convenzione sui diritti dell’infanzia.

Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.

L’offerta di verde pubblico inoltre si collega anche ad altre prerogative di bambini e ragazzi. I divari nell’offerta di verde pubblico minano i diritti dei minori sotto molteplici punti di vista: dal principio di non discriminazione – spazi verdi pubblici e inclusivi possono riequilibrare disparità socio-economiche esistenti – al diritto alla salute e a un tenore di vita adeguato.

Abbiamo avuto modo di approfondire come la qualità del verde urbano dipenda da tanti fattori, a partire dalla consistenza del patrimonio arboreo. In questo approfondimento analizziamo invece le differenze tra le città italiane in termini di disponibilità di verde fruibile per minore.

La fruibilità del verde urbano nelle città italiane

Quando si parla di verde urbano, si possono intendere tanti tipi di aree diverse. Vi sono ricompresi parchi e giardini pubblici, che probabilmente sono il primo riferimento che viene in mente. Ma nella definizione di verde in ambito cittadino rientrano anche le aree di arredo urbano, come gli spazi curati di rotatorie o aiuole, gli orti urbani, le aree boschive o di forestazione urbana e anche il verde incolto. Parliamo quindi non solo di spazi fruibili per i cittadini, a partire da bambini e ragazzi, ma anche di aree a “vegetazione spontanea non (…) soggetta a manutenzioni programmate e controlli” (cfr. Istat).

Per perimetrare meglio le analisi è quindi molto più utile riferirsi a quello che l’istituto di statistica censisce come verde urbano fruibile. Vale a dire le aree verdi gestite da enti pubblici e disponibili per i cittadini, come parchi, spazi attrezzati, aree sportive all’aperto, giardini scolastici e altri spazi verdi a disposizione dei cittadini.

338.962.192 i mq di verde fruibile nei capoluoghi italiani.

Parliamo in media del 59,1% del verde urbano censito nel 2022. In rapporto ai bambini e ragazzi residenti, le città capoluogo offrono in media 128,1 metri quadri per ciascun abitante con meno di 18 anni di età. Un rapporto fortemente variabile tra le diverse aree del paese.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: venerdì 24 Maggio 2024)

La quota sfiora i 210 metri quadri pro capite nelle città del nord-est, si attesta sopra i 100 mq in quelle di nord-ovest e centro e scende sotto questa soglia nel mezzogiorno. In particolare sono 77,4 i metri quadri di verde fruibile nel sud continentale; 70,5 nelle città delle isole.

Come varia la disponibilità di verde urbano tra le città

Questa tendenza nazionale trova piena conferma osservando i dati dei singoli capoluoghi. Nel 2022, delle 20 città con maggiore dotazione di verde per minore, ben 17 si trovano nel centro-nord e 10 nello specifico nell’Italia nord-orientale.

Gorizia è quella con più verde fruibile per minore (1.041,8 mq per residente con meno di 18 anni), seguita da Verbania, Monza, Ferrara, Sondrio, Venezia, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Lodi, Pordenone e Ancona. Quelli elencati sono i capoluoghi dove la dotazione pro capite supera i 250 metri quadri per bambino o ragazzo residente.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: venerdì 24 Maggio 2024)

Al contrario, tra i 20 capoluoghi con minore dotazione per minore residente si individuano 16 città del mezzogiorno. Si attestano sotto i 40 metri quadri per minore in particolare i comuni di Barletta, Crotone, Trani, Messina, Andria, Isernia e Catania. Quote poco superiori anche in due città liguri: Imperia (40,9 mq per residente con meno di 18 anni) e Savona (43,4). Da notare come Barletta e Crotone si attestino al di sotto della soglia dei 20 metri quadri per bambino o ragazzo residente.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati sui metri quadri di verde fruibile nei comuni capoluogo, raccolti da Istat nell’ambito dei dati ambientali nelle città, sono stati messi in relazione con il numero di residenti con meno di 18 anni nel 2022.

Foto: Kelly Sikkema (Unsplash)Licenza

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