Le dichiarazioni delle donne sulle violenze di genere subite in Italia e in Europa Disparità di genere

La convenzione di Istanbul richiedeva già nel 2011 rilevazioni specifiche sulle dinamiche di violenza. A oggi il quadro italiano ed europeo è ancora frammentato, oltre che limitato dalle difficoltà nel far emergere il sommerso.

|

Comprendere i numeri sulla violenza di genere non è facile. Si tratta infatti di un fenomeno che nella maggior parte dei casi riguarda la sfera relazionale, e per questo è molto complesso individuarne degli elementi che possano standardizzare la raccolta dei dati e quindi la collezione dei numeri. Quando poi l’ambito relazionale dentro il quale spesso si genera la violenza si intreccia con il background culturale di un paese o di un territorio, la situazione si complica ancora di più.

Le denunce di violenze subite sono certo un indicatore fondamentale, ma non rispecchiano completamente la situazione, caratterizzata da molti eventi non dichiarati e quindi non registrati. Nonostante si stiano facendo molti sforzi per fare luce in modo sempre più chiaro sulla violenza di genere, i dati a disposizione sono ancora abbastanza frammentati.

Fatta questa doverosa premessa, alla vigilia della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, proviamo a comprendere meglio questo fenomeno anche attraverso ricerche campionarie basate sulle dichiarazioni raccolte dalle vittime, in Italia e in Europa. Un altro modo per far emergere le tendenze principali della violenza di genere, insieme ai reati spia (di cui ci siamo occupati lo scorso anno) e ovviamente a tutti gli altri dati esistenti, oltre che agli studi più qualitativi.

La violenza di genere in Europa

Una delle più diffuse definizioni di violenza di genere viene data dall’istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige). Con questa espressione, si definisce qualsiasi tipo di violenza, da quella fisica a quella emozionale, passando per quella riproduttiva e finanziaria compiuta sulle basi di una discriminazione legata al genere. Sempre stando all’istituto, la stragrande maggioranza delle vittime risulta essere donna.

Gender-based violence is any type of violence based on someone’s gender from physical to emotional to financial to reproductive violence. While anybody can be a victim of GBV, women are overwhelmingly the victims.

Comprendere le sfaccettature e gli impatti multidimensionali della violenza di genere non è semplice. Come accennato, alcune informazioni vengono suggerite dai reati spia. Con questa espressione, si comprendono tutti quei reati che in qualche modo sono indicatori di violenza di genere, come espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una donna in quanto tale. Seppure i reati spia rappresentino indicatori importantissimi per l’analisi del tema, purtroppo in molti casi le violenze non vengono denunciate per paura di potenziali ripercussioni sulla propria persona o su persone vicine oppure per sfiducia nelle istituzioni preposte.

Indagini di questo tipo sono richieste nella convenzione di Istanbul.

Con lo scopo di completare il quadro, nel 2016 Eurostat ha promosso una rilevazione di tipo campionario, ossia basata su interviste a campione in tutti i paesi membri dell’Unione. Una richiesta di dati di questo tipo era già presente all’interno della convenzione di Instabul del 2011, il trattato internazionale che contiene gli standard che ogni paese deve raggiungere per contrastare il fenomeno della violenza di genere. L’obiettivo di questo tipo di rilevazione è quello di fornire dei dati comparabili a livello europeo, la cui mancanza rischia di minare anche gli sviluppi futuri di politiche pubbliche volte a eliminare il fenomeno.

Eliminating gender-based violence and improving knowledge on the topic is one of the priorities of the European Commission, as the lack of comparable and reliable data can impede further policy developments.

Questi dati, rilevati sulle esperienze dirette delle vittime, non si sostituiscono a quelli forniti dalla polizia di stato. Vanno infatti ad integrare il quadro, con la consapevolezza che anche in questo caso il fenomeno non è definito nel dettaglio ma dipende dalla possibilità e dalla volontà di chi risponde di mostrare le proprie esperienze.

However, it is necessary to point out that survey data itself might only be a close proxy to real prevalence, as survey data depend on the willingness of the respondent to disclose any violence experienced.

I dati più recenti si riferiscono al 2021 e comprendono le dichiarazioni per le donne dai 16 anni in su. Nonostante siano passati anni dall’inizio del lavoro di rilevazione, ancora non sono stati ottenuti dati per tutti i paesi Ue.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat
(consultati: venerdì 15 Novembre 2024)

Le nazioni dove più donne hanno dichiarato di aver subito almeno subito almeno un atto di violenza di genere fisica o sessuale nel corso della loro vita sono Finlandia (57,1%), Danimarca (47,5%) e Paesi Bassi (41,2%). Minori invece le percentuali in Portogallo (19,7%), Polonia (16,7%) e Bulgaria (11,9%).

In Italia, invece, quasi una donna su tre (31,7%) dichiara di aver subito violenza di genere nella sua vita. È tuttavia importante specifica le peculiarità della metodologia applicata per arrivare a questo dato, che in Italia rientra all’interno di un’indagine più ampia promossa da Istat.

Il caso italiano

Questi dati vengono rilevati per l’Italia all’interno dell’indagine sulla sicurezza delle donne. Al momento, ci sono state due edizioni, una nel 2014 e un’altra nel 2006. La terza edizione di questa rilevazione è in corso. Entrando nello specifico, nel 2014 il 20,2% delle donne dichiara di aver subito della violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% invece forme più gravi di violenza come stupro e tentato stupro.

Nonostante ci si trovi di fronte a inchieste piuttosto datate, è comunque interessante rilevare come cambiano i numeri della violenza rispetto a queste due edizioni. Per evitare di rilevare lo stesso evento più volte, Istat considera nel confronto solo gli atti accaduti nei cinque anni precedenti.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(consultati: venerdì 15 Novembre 2024)

Nel confronto con i cinque anni precedenti alle due rilevazioni, almeno nelle dichiarazioni si colgono dei miglioramenti: tra le interviste del 2006 e quelle del 2014, infatti, diminuiscono sia quelle su violenza sessuale (6,4 donne ogni 100 rispetto a 8,9) che fisica (7 rispetto a 7,7). Non cambia invece il livello di donne che dichiarano di essere state vittime di violenze più gravi, come lo stupro o il tentato stupro (1,2%).

In attesa di conoscere i risultati dell’indagine in corso , è sempre comunque importante ribadire che i dati di questo tipo di rilevazioni sono sempre legati a un potenziale sommerso. Ci sono molte variabili, infatti, che possono influenzare le dichiarazioni, tra cui la volontà di rimozione, il pudore sociale, il non riconoscimento o l’accettazione della violenza, e non ultima la paura di potenziali ripercussioni.

Foto: Mika Baumeisterlicenza

PROSSIMO POST