Le disuguaglianze di reddito nel rapporto Bes Povertà

Dall’anno scorso uno degli allegati al documento di economia e finanza contiene alcuni indicatori che misurano il benessere del paese. Tra questi, l’andamento delle disuguaglianze nei redditi.

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Martedì scorso si è tenuta l’audizione del ministro dell’economia Padoan di fronte alle commissioni speciali di camera e senato, riunite per l’occasione. In quella sede il ministro ha relazionato sul documento di economia e finanza (Def), cioè l’atto con cui il governo deve delineare la politica economica del paese.

Ma non si tratta solo di questo: dal 2016 la legge stabilisce che il Def deve integrare, oltre ai dati macroeconomici, anche una serie di indicatori che misurano il benessere sociale del paese, i cosiddetti indicatori Bes (benessere equo e sostenibile). Una innovazione interessante, perché consente di valutare le politiche pubbliche anche da un punto di vista diverso da quello esclusivamente finanziario. Questo è il secondo anno che gli indicatori di benessere equo e sostenibile vengono aggiunti al Def.

Cosa indicano i dati Bes

L’allegato Bes al documento di economia e finanza monitora l’andamento nell’ultimo decennio di diverse dimensioni: benessere economico, salute, istruzione, lavoro, sicurezza e ambiente. Un periodo chiave, perché coincide con la crisi che ha colpito il nostro paese e gli altri stati occidentali. Da questo punto di vista, sotto diversi aspetti – specie quelli relativi al benessere economico – la situazione è ancora lontana da quella precedente al 2007:

Rispetto al periodo pre-crisi, il benessere risulta invece peggiorato nelle dimensioni del reddito reale, della povertà, della disuguaglianza e dell’abusivismo edilizio, ma emerge un’incoraggiante tendenza al recupero negli anni più recenti.

In generale il giudizio che emerge dal documento è un miglioramento di molti indicatori, senza però aver recuperato i livelli di prima della recessione. Ma la cosa più importante è che il quadro è fortemente differenziato a seconda delle diverse aree del paese:

(…) permangono notevoli disuguaglianze economiche e sociali, forti divari territoriali e, in alcuni casi, anche di genere e generazionali.

L’indicatore sulle disuguaglianze economiche è emblematico di questa tendenza. Se infatti il divario nei redditi è complessivamente cresciuto ovunque con la crisi, il ritmo di crescita è stato molto diverso tra nord, centro e sud.

Le disuguaglianze negli anni della crisi

Uno degli indici bes misura il rapporto tra i redditi del 20% dei cittadini più abbienti e il 20% a reddito più basso. Questo indicatore ci aiuta a comprendere l’andamento nella concentrazione della ricchezza e il divario esistente nella società. Maggiore il valore, maggiore la sproporzione. I dati mostrano come la crisi abbia aumentato le disuguaglianze, ma non ovunque nello stesso modo.

FONTE: Rapporto Bes 2017
(ultimo aggiornamento: venerdì 15 Dicembre 2017)

Nel nord il livello di disuguaglianza è rimasto abbastanza stabile, mentre al sud è cresciuto.

Sul piano nazionale l'indice di disuguaglianza del reddito disponibile è cominciato a crescere tra 2009 e 2012, anni in cui è passato da 5,4 a 5,8. Dopo essere rimasto stabile per un triennio, è tornato a salire nel 2015, raggiungendo quota 6,3. Colpisce la stabilità della tendenza al nord, dove il valore lungo l'intero periodo oscilla sempre tra 4,4 e 4,9. Soprattutto se contrapposta all'andamento altalenante nel mezzogiorno. Qui, dopo una flessione negli anni tra 2006 e 2008, le disuguaglianze nei redditi hanno ricominciato a crescere, verosimilmente sull'onda della crisi economica e occupazionale. Dopo aver raggiunto un primo picco nel 2012 (arrivando a quota 7,2), sono ancora diminuite, per poi risalire di nuovo nel 2015, raggiungendo il valore più alto dell'intera serie storica.

Per i prossimi anni al momento sono disponibili solo stime e previsioni. In parte sembrano essere incoraggianti, come sottolinea l'allegato al Def 2018:

(...) la disuguaglianza dei redditi in termini di rapporto tra il quintile più agiato e quello più povero della popolazione è stimata in riduzione per il 2018 e per il 2019, invertendo la tendenza all’accentuazione delle disuguaglianze manifestatasi negli anni precedenti.

Ma questi dati, quando saranno disponibili, andranno letti non solo a livello nazionale, ma anche nelle diverse aree del paese. Perché, come abbiamo visto, la traiettoria seguita da nord, centro e sud è stata molto differenziata negli anni della crisi.

Foto credit: Flickr Mef - Licenza

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