Le diversità nella composizione del nuovo parlamento europeo Europa

Le elezioni di giugno hanno prodotto una nuova composizione dell’assemblea di Strasburgo. Tuttavia come nella legislatura precedente la distribuzione di genere e quella generazionale non riflettono la realtà dei cittadini europei.

|

Partner

Tra il 6 e il 9 giugno circa 360 milioni di cittadini europei sono stati chiamati al voto per eleggere i nuovi parlamentari. Alle elezioni ha partecipato il 51% del corpo elettorale, un dato basso ma in realtà in leggera crescita rispetto alle elezioni precedenti.

Ancora oggi purtroppo i risultati di queste elezioni tendono a essere letti in chiave nazionale. Eppure l’Unione europea svolge un ruolo fondamentale in moltissimi ambiti politici ed è proprio il parlamento a conferirgli la legittimità democratica.

Per questo è importante conoscere la composizione del parlamento europeo (Pe). Sia nelle sue componenti politiche (i gruppi parlamentari), sia rispetto alla capacità di rappresentare le diversità dei suoi cittadini.

La disparità di genere nel parlamento europeo

Tra i parlamentari europei eletti a giugno le donne sono il 38,53%. Un dato leggermente inferiore a quello registrato tra gli eurodeputati in carica alla fine della scorsa legislatura (39,86%). Da questo punto di vista insomma non si registra un miglioramento, con una rappresentanza femminile che si ferma leggermente al di sotto del 40%.

Tra le varie rappresentanze nazionali tuttavia esistono molte differenze. Infatti si va dalla Svezia in cui le donne sono il 61,9% (13 su 21) fino a Cipro, che ha eletto solo parlamentari uomini (6 su 6).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Swr e Edjnet
(ultimo aggiornamento: venerdì 19 Luglio 2024)

32,9% la quota di donne elette dall’Italia al parlamento europeo.

L’Italia in questa classifica si posiziona al 18° posto su 27, con 25 eurodeputate elette su un totale di 76 seggi (32,89%). Un dato piuttosto basso, sia rispetto ai paesi più virtuosi sia rispetto alla media complessiva. Meglio fanno anche gli altri due paesi con rappresentanze più grandi dell’Italia. Ovvero la Germania con il 36,46% (35 donne su 96) e soprattutto la Francia in cui le donne superano leggermente la metà (50,62% – 41 su 81).

La disparità di genere nei gruppi parlamentari

Complessivamente il gruppo che esprime la quota maggiore di eurodeputate è quello dei Verdi con il 50,94% (27 su 53). Al secondo posto La sinistra con il 45,65% (21 su 46) e al terzo Renew con il 44,16% (34 su 77).

Solo dopo vengono i due gruppi più numerosi, ovvero socialisti (42,65% – 58 su 136) e i popolari (36,70% – 69 su 188), questi ultimi superati anche dal gruppo dei patrioti (40,48% – 34 su 84). Certo al Partito popolare bisogna comunque riconoscere di esprimere due donne in alcune delle caselle più importanti dell’architettura istituzionale europea: la presidente del parlamento Roberta Metsola e quella della commissione Ursula von der Leyen.

La situazione cambia in parte se si osserva la rappresentanza italiana. Al primo posto si trovano comunque i parlamentari iscritti al gruppo dei Verdi. Si tratta di 4 dei 6 esponenti che in Italia sono stati eletti nella lista Alleanza Verdi e Sinistra. Tra loro infatti le donne sono esattamente la metà.

A pari merito, sempre con il 50% di eurodeputate (4 su 8), si trova però anche la rappresentanza italiana del gruppo Patrioti per l’Europa, costituita da parlamentari eletti tra le fila della Lega.

Per ciascun gruppo politico europeo sono indicati gli eletti in Italia e la loro distribuzione di genere. Del gruppo del Partito popolare europeo (Ppe) fanno parte 8 eurodeputati eletti nella lista Forza Italia – Noi moderati e uno del Südtiroler volkspartei. I 21 iscritti al gruppo dei Socialisti e dei democratici (S&D) sono stati tutti eletti con il Partito democratico. Il gruppo de La Sinistra (The Left) invece è composto dagli 8 eletti del Movimento 5 stelle e da 2 dei 6 eletti della lista Alleanza Verdi e Sinistra. Gli altri 4 eletti in questa lista si sono invece iscritti al gruppo dei Verdi (Verts/ALE). I 24 eletti nella lista di Fratelli d’Italia fanno invece parte del gruppo Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr), mentre gli 8 eletti con la Lega sono iscritti a Patrioti per l’Europa (PfE).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Swr e Edjnet
(ultimo aggiornamento: venerdì 19 Luglio 2024)

Al terzo posto il Partito popolare europeo (Ppe) con 3 eurodeputate su 9 (33,3%). In questo caso la lista Forza Italia – Noi moderati ne ha eletti 3 su 8 mentre un ulteriore parlamentare viene dal Südtiroler volkspartei (svp).

Seguono i parlamentari de La sinistra (30% – 3 su 10). Qui tuttavia è possibile distinguere tra gli eletti con Alleanza Verdi e sinistra, che sono un uomo e una donna (50%), e quelli del Movimento 5 stelle, in cui le donne sono solo il 25% (2 su 8).

Piuttosto basso il dato delle donne elette dal Partito democratico ed iscritte al gruppo socialista che sono solo il 38,1%, ovvero 8 su 21.

All’ultimo posto la rappresentanza del partito della presidente del consiglio. Fratelli d’Italia, che al Pe è iscritto al gruppo dei Conservatori e dei riformisti (Ecr), ha eletto solo 5 donne su 24: il 20,8%.

La rappresentatività generazionale

I parlamentari europei attualmente in carica, alla data di elezione, avevano in media 50 anni. Anche in questo caso le rappresentanze nazionali presentano significative differenze. Tra i 6 eurodeputati eletti da Malta infatti l’età media è di appena 40 anni, con il più giovane che ne ha appena 29 e il più anziano che ha solo 55 anni. Al lato opposto il Lussemburgo. Qui infatti la media è di 60 anni e il parlamentare più giovane ne ha 42.

Se pur nell’ambito di alcuni principi comuni ciascun paese membro elegge i propri rappresentanti al parlamento europeo attraverso una propria legge elettorale. Di solito i cittadini europei ottengono il diritto di elettorato attivo (diritto di voto) e passivo (diritto di candidarsi alle elezioni) al compimento dei 18 anni, ma non in tutti i paesi è così. In alcuni casi infatti i cittadini possono votare già a 16 o 17 anni, mentre in altri per essere eletti è necessario raggiungere i 21, 23 o 25 anni (come nel caso dell’Italia). Scopri le modalità di elezione al parlamento europeo.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Swr e Edjnet
(ultimo aggiornamento: venerdì 19 Luglio 2024)

52 anni l’età media degli europarlamentari italiani.

Anche in questo caso l’Italia si pone nella parte bassa della classifica, al 23° posto su 27 con un’età media dei suoi eurodeputati di 52 anni.

Da questo punto di vista è utile tenere presente che le regole sull’elettorato attivo (ovvero il diritto di voto) e passivo (cioè la possibilità di candidarsi) sono diverse nei paesi europei. Infatti nella maggior parte dei paesi è richiesto il compimento dei 18 anni sia per votare che per essere eletti. Ma in alcuni paesi i cittadini possono votare già a 16 o 17 anni, mentre in altri per essere eletti è necessario raggiungere i 21, 23 o 25 anni. Nel caso dell’Italia si accede all’elettorato attivo al compimento dei 18 anni, ma bisogna aver raggiunto i 25 per potersi candidare al parlamento europeo (legge 18/1979, articolo 4).

L’eurodeputato italiano più anziano è Leoluca Orlando, 76 anni eletto con Alleanza Verdi e Sinistra. Il più giovane invece è Paolo Inselvini di Fratelli d’Italia, con soli 29 anni. Fratelli d’Italia in effetti costituisce una delle due rappresentanze italiane più giovani, con una media di 50 anni, a pari merito con La sinistra.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Swr e Edjnet
(ultimo aggiornamento: venerdì 19 Luglio 2024)

Tra le formazioni con meno giovani invece si trovano i socialisti (Pd), con una media di 54 anni, e i popolari (Forza Italia e Svp) con una media di 57 e neanche un deputato al di sotto dei 40 anni di età.

European data journalism network

Questo articolo è stato scritto nell’ambito dello European data journalism network, la piattaforma per le notizie data-driven sugli affari europei di cui openpolis fa parte. Il progetto sulla diversità nel parlamento europeo è stato coordinato da Südwestrundfunk (Swr), testata tedesca esterna all’organizzazione.

Foto: parlamento europeo

PROSSIMO POST