Le elezioni europee e il rimescolamento politico Mappe del potere

La scelta dei rappresentanti al parlamento di Strasburgo rappresenta il passaggio attraverso cui i cittadini conferiscono legittimità democratica alle istituzioni europee. Per questo è importante che gli elettori conoscano i candidati e il loro percorso politico.

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Nelle nostre analisi ci siamo occupati spesso di cambi di gruppo. Nell’ultimo approfondimento sul tema è emerso come i più recenti siano in qualche misura legati alle elezioni europee. Quello che viene da chiedersi dunque è se cambiamenti di questo tipo riguardino anche alcuni candidati al parlamento europeo e in che misura.

I candidati con esperienza in politica

Non si tratta di una valutazione semplice e, nel farla, bisogna prendere atto di alcuni limiti delle informazioni a disposizione. Per questo ci siamo basati da un lato sulle liste con cui sono candidati al parlamento europeo e dall’altro sulle forze politiche con cui sono stati eletti in passato, concentrandoci sull’ultimo incarico in cui sono stati eletti (o, in alcuni casi, anche solo candidati).

L’analisi dunque restringe il campo ai candidati che hanno già ricoperto cariche elettive nella loro carriera escludendo, per mancanza di informazioni, coloro che pur iscritti a delle forze politiche non sono mai stati eletti prima.

52,55% dei candidati alle elezioni europee in passato ha ricoperto incarichi politici.

Ciascuna lista presente alle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo può esprimere un diverso numero di candidati a seconda del numero di circoscrizioni in cui si presenta. Questo numero inoltre può cambiare nel caso in cui si presentino delle pluricandidature, ovvero se lo stesso candidato si presenta in più circoscrizioni. Per approfondire leggi Come funziona la legge elettorale per il parlamento europeo.

FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: giovedì 30 Maggio 2024)

La maggior parte dei candidati comunque ha già ricoperto qualche tipo di incarico politico. Nello specifico, con l’eccezione del Südtiroler Volkspartei, le tre forze principali dell’attuale maggioranza di governo sono anche quelle che hanno candidato più persone con esperienza politica.

Il campione però si riduce ancora se consideriamo che spesso alle elezioni amministrative, in particolare nei piccoli comuni, le persone si candidano tramite liste civiche e spesso queste non sono automaticamente ricollegabili a un partito nazionale.

Inoltre anche quando è possibile confrontare la candidatura attuale con le liste in cui gli esponenti sono stati eletti in passato, bisogna tenere presente che tra le due candidature può essere trascorso molto tempo. In questo caso il passaggio da una forza politica a un altra potrebbe essere avvenuto ben prima della candidatura a Bruxelles.

Le forze politiche più attrattive

Circoscritto il perimetro possiamo dunque verificare quali tra le liste che si sono presentate alle elezioni hanno più esponenti che in passato (o meglio all’ultima occasione) si sono candidati o sono stati eletti con liste diverse.

La maggior parte dei nuovi ingressi in Forza Italia arriva dalla Lega.

Nelle prime posizioni troviamo 3 liste di ispirazione liberale. Forza Italia (FI) infatti ha candidato 13 esponenti che in passato sono stati eletti in altre formazioni. In particolare sembra esercitare una notevole attrattiva nei confronti di ex leghisti (7 candidati). Non mancano però anche 2 ex esponenti del Movimento 5 stelle (M5s), ovvero l’eurodeputata Isabella Adinolfi e il senatore Raffaele De Rosa che da poco si è unito al gruppo di FI a palazzo Madama. A questi bisogna aggiungere un europarlamentare già eletto nelle fila del Pd, due ex parlamentari di Scelta civica e Letizia Moratti che, pur essendo stata storicamente vicina a Forza Italia, alle ultime elezioni in Lombardia si è candidata con il terzo polo.

Azione invece ha presentato 11 esponenti già eletti nelle liste del Pd (5), del Partito radicale (1), di Forza Italia (2), e di altre liste di centro (Moderati 1, Italia dei valori 1, Coraggio Italia 1). La maggior parte dei nuovi arrivati provengono dunque dalle fila del Pd e in alcuni casi si tratta anche di figure di primo piano. Come ad esempio Alessio D’Amato, già assessore alla salute e vice presidente del Lazio, che ha lasciato il Pd lo scorso anno per aderire alla formazione di Carlo Calenda.

Questo fenomeno è stato ancora più netto nel caso della lista Stati Uniti d’Europa, che ha candidato ben 10 esponenti eletti in precedenza con il Pd. Tra questi conviene distinguere Rita Bernardini che, pur essendo stata eletta l’ultima volta proprio nelle liste del Pd (nel 2008 alla camera), è una nota esponente radicale.

Nella prima scheda sono indicate le liste che si sono presentate alle elezioni europee e il numero di loro candidati che in passato sono stati eletti in un incarico politico con altre formazioni, oppure sono stati candidati da queste alle ultime elezioni parlamentari. A questi casi si aggiunge quello di Letizia Moratti, candidata alla carica di presidente della regione Lombardia. Nelle schede successive sono indicate le forze politiche a cui appartenevano in precedenza questi candidati. Tra queste la dicitura M5s include coloro che nella scorsa legislatura sono stati eletti con il movimento, anche se in conclusione di quell’esperienza hanno aderito a Impegno civico assieme a Luigi Di Maio.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: giovedì 30 Maggio 2024)

Nelle liste di Fratelli d’Italia invece sono 9 le novità. Quattro candidati infatti vengono dalla Lega, 2 da Noi moderati, uno rispettivamente da Forza Italia, Centro democratico e movimento 5 stelle. Alleanza verdi e sinistra invece ha coinvolto principalmente ex esponenti Pd (5) ma anche un eurodeputata del Movimento 5 stelle.

Libertà, la lista organizzata da Cateno De Luca, ha candidato 7 esponenti che in passato sono stati eletti con la Lega (3), M5s (2), Forza Italia (1) e Unione popolare (1). Dal centro destra arrivano invece diversi candidati di Alternativa popolare, la lista del sindaco di Terni Stefano Bandecchi. In particolare 3 esponenti erano in passato della Lega, uno di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Italexit, oltre a un ex parlamentare del Popolo delle libertà (Pdl). Opposto il caso di Pace terra dignità di Michele Santoro. Qui infatti troviamo 3 ex del Movimento 5 stelle, uno di Leu e uno del (nuovo) Partito comunista italiano.

Sono 5 invece i nuovi ingressi nella Lega, 2 provenienti da Forza Italia, 2 da Fratelli d’Italia e uno dal vecchio Pdl. Solo 2 infine quelli candidati dal Pd, un’ex eurodeputata del M5s e Eleonora Evi che, come abbiamo visto in un precedente approfondimento, ha lasciato i Verdi per approdare al Pd, pur provenendo originariamente anche lei dal movimento.

Da dove arrivano i fuoriusciti

Se da un lato è interessante verificare quali partiti hanno accolto esponenti che in passato si erano candidati con formazioni politiche diverse, altrettanto utile è vedere il rovescio della medaglia, ovvero quali sono le forze da cui si sono distaccati i candidati alle europee.

Da questo punto di vista la maggior parte dei cambiamenti ha riguardato esponenti che hanno lasciato il Partito democratico (22) per candidarsi con liste diverse. Per la maggior parte questo fenomeno ha riguardato esponenti che hanno aderito a formazioni di orientamento liberale e centrista, come la lista per gli Stati uniti d’Europa (10) e Azione (5), se non addirittura Forza Italia (1). Quest’ultimo è il caso di Caterina Chinnici, ex magistrato, eletta 2 volte al parlamento europeo nelle liste del Pd. Non mancano però anche candidati che, lasciato il Pd, hanno aderito ad altre formazioni di sinistra come Alleanza verdi e sinistra (5), ma anche Democrazia sovrana popolare (1).

Nella prima scheda sono indicate le forze politiche che vedono più loro ex componenti candidati alle elezioni europee in altre liste elettorali. Per ex componenti si intendono esponenti che, l’ultima volta che sono stati eletti in un incarico politico, lo hanno fatto nelle loro liste, indipendentemente dall’iscrizione formale al partito o alla forza politica in questione. Oltre agli incarichi effettivamente ricoperti sono anche considerate le candidature alle ultime elezioni parlamentari e, nel caso di Letizia Moratti, alle elezioni regionali in Lombardia. Inoltre sono considerati ex esponenti del Movimento 5 stelle anche coloro che, eletti in quella lista, alla fine della scorsa legislatura hanno aderito a Impegno civico assieme a Luigi Di Maio. Nelle schede successive sono indicate le forze politiche con cui si presentano alle elezioni attuali.

FONTE: openpolis

Al secondo posto la Lega, con 17 esponenti che sono passati dalle sue liste a quelle di Forza Italia (7), Fratelli d’Italia (4), Alternativa popolare (3) e Libertà (3). Tutti cambiamenti avvenuti nel campo del centro destra dunque, come d’altronde è anche nel caso di Fratelli d’Italia e, almeno in parte, di Forza Italia.

Dal partito guidato da Antonio Tajani infatti sono usciti 8 esponenti che si sono candidati con la Lega (2), Fratelli d’Italia (1), Alternativa popolare (1), Libertà (1) ma anche Azione (2). Dei 3 fuoriusciti da Fratelli d’Italia invece 2 si sono candidati con la Lega e uno con Alternativa popolare.

Infine il Movimento 5 stelle, da cui sono fuoriusciti 10 degli attuali candidati al parlamento europeo. Tra questi si considerano anche parlamentari eletti l’ultima volta con il movimento ma che, alla fine della scorsa legislatura, hanno aderito a Impegno civico, la formazione di Luigi Di Maio, senza essere eletti nel nuovo parlamento.

Gli ex pentastellati si sono distribuiti equamente tra liste di sinistra e di destra. In 3 hanno aderito a Pace terra dignità, uno si è candidato con Avs e un’altro con il Pd. Al contempo però altri 2 si sono candidati con Forza Italia, uno con Fratelli d’Italia e altri due con Libertà.

Foto: parlamento europeo

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