Le gare d’appalto e l’evoluzione del sistema di accoglienza Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “Le gare d’appalto e il declino dell’accoglienza diffusa“.

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i bandi emessi dalle prefetture tra 2020 e agosto 2023 in materia di gestione dei centri accoglienza. Tra il 2020 e l’agosto del 2023 le prefetture italiane hanno emesso oltre 7mila 200 bandi. Dopo un’attenta verifica abbiamo ristretto il campo. Questo insieme di gare presenta poi caratteristiche molto diverse. Sia rispetto ai centri a cui sono riferite, sia in relazione agli importi e le procedure di assegnazione. Vai all’articolo.

-20 punti percentuali

la quota di importi destinati ad accordi quadro per la gestione di centri in modalità in rete tra 2020 e 2022. Nel 2020 gli importi messi a bando per accordi quadro relativi a centri in modalità in rete rappresentavano ancora più della metà del totale (52,2%). Un dato relativamente alto si è registrato anche l’anno successivo, se pur con un calo di 8 punti percentuali. Il 2020 e il 2021 tuttavia non sono stati anni ordinari per il sistema di accoglienza Italiano. Come è noto infatti in quel biennio le presenze in accoglienza hanno registrato numeri molto contenuti. Nel 2022 il dato si è abbassato al 31,7%. Vai al grafico.

18,7%

la quota di accordi quadro andati deserti tra 2020 e 2022. Al di là delle intenzioni delle prefetture non è detto che venga effettivamente assegnato un numero il numero di contratti originariamente previsto. Nel migliore dei casi questo avviene perché sono meno le persone a cui è necessario fornire una sistemazione in accoglienza. Può succedere però che, pur essendoci la necessità, non vengano presentate abbastanza offerte. A volte in effetti i bandi vanno del tutto deserti e non si tratta di casi isolati. Vai all’articolo.

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i bandi che abbiamo considerato come “ripetuti” tra il 2020 e l’agosto 2023. Il fatto che una o più gare vadano deserte rappresenta un grosso problema per le prefetture. A questo si aggiunge che, anche quando i bandi non vanno completamente deserti, possono comunque essere insufficienti, se gli operatori hanno presentato offerte per un numero di posti inferiore alle necessità. Per risolvere questo problema le prefetture possono provare a ripetere i bandi. Vai al grafico.

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le prefetture che, nel periodo considerato, hanno dovuto ripetere delle gare. Il fenomeno si è manifestato con particolare gravità in alcuni territori tra cui Prato, dove sono stati ripetuti ben 16 bandi (tra cui 7 per l’accoglienza in rete e 7 per Cas fino a 50 posti), La Spezia (con 13 bandi ripetuti) e Varese (12). Vai all’articolo.

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