Le nuove tecnologie per bambini e ragazzi, tra opportunità e rischi #conibambini

Già prima dell’emergenza Covid, i dati mostravano un aumento dell’utilizzo di internet tra i minori. Ecco perché, per essere tale, un investimento educativo sulla digitalizzazione deve comprendere anche un uso corretto e appropriato degli strumenti.

|

Partner

Oggi, 9 febbraio 2021, si celebra il safer internet day, la giornata internazionale per una rete internet più sicura. In questi mesi abbiamo avuto modo di raccontare come le tecnologie rappresentino una opportunità straordinaria, e come dalle competenze digitali dei più giovani passerà il loro futuro e quello del nostro paese.

Un maggiore investimento educativo in questa direzione è ineludibile, soprattutto in uno dei paesi con i livelli di competenza digitale più bassi in Ue. E deve riguardare anche come approcciarsi in piena sicurezza alle tecnologie. I rischi in questo senso non mancano: da un utilizzo eccessivo di smartphone e pc, fino all’uso inappropriato o offensivo della rete.

22,3% dei giovani tra 11 e 17 anni ha subito comportamenti offensivi o violenti tramite internet o telefono cellulare.

Molti dei dati che conosciamo su questo tema sono stati elaborati prima dell’emergenza Covid. In questa fase, con il tempo domestico che si è dilatato per bambini e ragazzi, alcuni di questi rischi sembrano ancora più concreti.

L’utilizzo di internet e delle tecnologie tra bambini e ragazzi

Negli ultimi anni l’utilizzo di internet e degli smartphone è fortemente aumentato, tra i giovani e i giovanissimi. Nella fascia tra 6 e 10 anni, nel 2014 meno del 13% dei bambini utilizzava quotidianamente il cellulare. Da allora sono cresciuti fino al 18,7%: un aumento di quasi 6 punti percentuali che fa sì che quasi un bambino 6-10 anni su 5 lo usi tutti i giorni.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: mercoledì 27 Marzo 2019)

+5,8 la crescita, in punti percentuali, della quota di bambini delle elementari che usano tutti i giorni il cellulare.

Una crescita analoga, di quasi 6 punti, si è registrata tra adolescenti e preadolescenti. Nel 2014 il 79,9% usava tutti i giorni lo smartphone, nel 2018 sono saliti a circa l'86% di ragazze e ragazzi. I giovani tra 18 e 19 anni, che già lo utilizzavano quotidianamente nel 94,8% dei casi, a distanza di 4 anni sono arrivati al 97,1%.

Con una maggiore disponibilità quotidiana di strumenti, è cresciuta anche la quota di bambini e ragazzi che usa internet tutti i giorni. Nel 2014 si connetteva alla rete quotidianamente il 38,6% dei ragazzi tra 11 e 13 anni e il 68,6% nella fascia 14-17. Nel 2018 sono cresciuti rispettivamente al 56,9% e all'83,1%, un aumento pari a 18,3 punti percentuali tra i primi e di 14,5 punti tra i secondi.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: mercoledì 27 Marzo 2019)

Dati che pongono una sfida per la comunità educante: accompagnare un maggiore accesso agli strumenti digitali con la necessaria consapevolezza, e senza usi impropri. Se da un lato imparare ad orientarsi in un ambiente digitale e servirsi delle tecnologie è fondamentale, dall'altro le analisi di Ocse sulle rilevazioni Pisa hanno spesso sottolineato la correlazione tra uso eccessivo e scarsi rendimenti.

Il 23% degli studenti italiani riportano di usare Internet per oltre 6 ore al giorno, fuori dalla scuola, in un normale giorno della settimana, e sono pertanto ritenuti consumatori estremi di Internet. (...) I consumatori estremi di Internet, in Italia come in altri paesi, hanno tendenzialmente peggiori risultati a scuola, maggiori probabilità di saltare scuola o arrivare in ritardo, e minori probabilità di pensare di conseguire una laurea o un diploma universitario.

Dai dati più recenti, relativi al 2018, gli studenti 15enni che hanno partecipato ai test Pisa riportavano di passare circa 28 ore alla settimana su internet fuori da scuola. Una cifra in linea con la media Ue, e simile a quella dei principali paesi europei rilevati: Francia (28 ore), Regno Unito (30), Spagna (29), Polonia (28).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Ocse-Pisa
(ultimo aggiornamento: venerdì 26 Aprile 2019)

E negli ultimi anni questo dato si è dilatato, in Italia come negli altri maggiori paesi Ue per cui l'indicatore è disponibile. Nella rilevazione 2012, il dato italiano era di 15 ore alla settimana, balzato nel 2015 a 25 ore per poi arrivare alle 28 attuali. In Spagna, da 19 ore (2012) è cresciuto fino a 29 (2018). In Francia e Regno Unito (paesi per cui il dato 2012 non è disponibile), si è passati rispettivamente da 22 ore nel 2015 a 28 ore nel 2018 e da 29 a 30 ore.

+13 ore spese su internet fuori da scuola dai 15enni italiani partecipanti ai test Ocse-Pisa, dal 2012 al 2018.

In un mondo dove la dimensione digitale è sempre più presente, diventa cruciale accompagnare la transizione dando a ragazze e ragazzi la possibilità di essere protagonisti e non fruitori passivi degli strumenti tecnologici. Dalla capacità di padroneggiarli e usarli consapevolmente, e in sicurezza, passa la sfida per una piena cittadinanza digitale.

Foto credit: NadineDoerle (Pixabay) - Licenza

PROSSIMO POST