Le pensioni, una voce di spesa in crescita Europa

Dato il progressivo aumento della popolazione di età elevata e il relativo calo di quella in età lavorativa, le uscite per le pensioni assumono un peso sempre maggiore in Europa. Già nel 2020 si trattava della principale voce di spesa per la protezione sociale.

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L’invecchiamento della popolazione europea e l’importanza delle pensioni

In Europa la popolazione anziana è in aumento. Parliamo di quasi 44 milioni di persone di 75 anni o più nel 2020, con un aumento pari circa al 15% rispetto al 2012, quando erano poco più di 38 milioni. Un trend che, secondo Eurostat, è destinato a rafforzarsi ulteriormente nei decenni a venire.

Conseguentemente aumenterà anche l’indice di dipendenza degli anziani, un indicatore che esprime il rapporto tra la popolazione di età superiore ai 65 anni e quella in età lavorativa.

The old-age to working-age demographic ratio is defined as the number of individuals aged 65 and over per 100 people of working age defined as those at ages 20 to 64. The evolution of old-age to working-age ratios depends on mortality rates, fertility rates and migration.

Come riporta l’Ocse, tale rapporto dipende sia dalla fertilità e dalla mortalità della popolazione che dai pattern migratori. Nel 2020, sempre secondo l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il rapporto in Ue si attesta al 32,3% (in Italia al 39,5%), ma è destinato a raggiungere il 55,4% nel 2050 – in Italia addirittura il 74,4%.

Alla luce di queste evoluzioni demografiche, è evidente che le pensioni costituiscono un elemento di welfare imprescindibile, e che la loro importanza non potrà che aumentare. In un recente approfondimento ci siamo ad esempio soffermati sul fatto che l’età pensionabile dovrà essere progressivamente spostata in avanti.

Nell’ultimo decennio inoltre la quota di cittadini di età superiore ai 65 anni a rischio povertà si è gradualmente incrementata, passando dal 13,2% nel 2014 fino al 17,1% nel 2020 (16,8% nel 2021). Ancora più elevata nel caso di chi ha più di 75 anni.

18,2% degli over 75 in Ue è a rischio povertà (2021).

Anche se da questo punto di vista sussistono differenze significative nei vari paesi dell’Ue. In Lettonia addirittura la quota arriva al 56% (nel 2012 si attestava sul 12%), mentre in Lussemburgo supera appena l’8%.

Le pensioni di vecchiaia, la principale voce di spesa per la protezione sociale in Ue

La pensione di vecchiaia è il tipo di pensione maggiormente diffuso – secondo Eurostat, circa il 76% dei beneficiari di pensioni in Ue ricevevano questo tipo di contributo sociale nel 2018. Anche come voce di spesa è la principale.

10,3% del Pil è speso in pensioni di vecchiaia in Ue (2020).

Al di sopra della media si trovano Grecia, Francia, Italia, Austria, Portogallo e Finlandia. La Grecia in particolare registra la quota più elevata: 14,5%. In Italia il dato si attesta all’11,8%. Mentre l’ultima in questo senso è l’Irlanda, con il 4%. Anch’esso un dato che, come stima l’Ocse, segnerà un progressivo aumento.

I dati si riferiscono alla spesa pro capite, in euro a prezzi costanti (con il 2010 come anno di riferimento). Non sono disponibili i dati di Grecia, Paesi Bassi e Romania relativi al 2020.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat
(pubblicati: lunedì 31 Ottobre 2022)

Danimarca, Lussemburgo, Finlandia, Austria, Svezia e Francia hanno speso più di 4mila euro pro capite a questo scopo nel 2020. Agli ultimi posti si trovano invece alcuni stati dell’Europa orientale, in particolare la Bulgaria con 459 euro pro capite.

Quando si parla di spesa è però importante evidenziare che, come sottolinea Eurostat, potrebbe non corrispondere perfettamente a quella attuale. Nel 2019 in Italia la spesa netta corrispondeva all’86,6% del totale – mentre in alcuni paesi dell’Europa orientale e centrale (Bulgaria, Slovacchia, Repubblica ceca, Romania) superava il 99%.

Di tutte le tipologie di pensioni quella per la vecchiaia è inoltre quella che ha registrato l’aumento più marcato negli ultimi anni.

Il grafico mostra la variazione percentuale della spesa per le pensioni di vecchiaia nei paesi membri dell’Ue, tra il 2010 e il 2020.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat
(pubblicati: lunedì 31 Ottobre 2022)

Il Lussemburgo è l’unico paese europeo in cui la spesa pubblica per le pensioni di vecchiaia è più che raddoppiata in un decennio (+117%), passando da 1,6 miliardi di euro nel 2010 a 3,7 nel 2020.

Altri aumenti marcati sono stati registrati in Polonia (81%), Slovenia (76%) e Finlandia (71%). Mentre quote inferiori al 30% sono state riportate in Ungheria (25%) e Croazia (22%).

In Italia si è passati da meno di 150 miliardi nel 2010 a circa 195 nel 2020 – un aumento pari al 30,9% in 10 anni. A livello comunale, tra le grandi città la spesa più elevata si registra a Trieste (più di 100 euro pro capite nel 2020).

Foto: Marjan Blanlicenza

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