Le possibili convergenze post voto raccontate con i dati Voti in parlamento

Dall’asse politico Pd-Forza Italia, a quello M5s-Lega nord. I voti della XVII legislatura per capire il potenziale delle discusse possibili alleanze post voto.

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Il quinquennio legislativo che sta per concludersi è stato caratterizzato dalla presenza di alleanze di governo per certi versi atipiche. L’iniziale patto Pd-Forza Italia, poi tramutato in un governo Pd-Alternativa popolare, hanno reso il racconto della XVII legislatura ricco di scenari difficilmente prevedibili prima delle elezioni del 2013.

È ancora presto per pronosticare il risultato delle prossime elezioni, ma il tema delle alleanze è stato fortemente discusso nelle ultime settimane. Su molti giornali infatti si sono ricorse le voci di possibili convergenze post voto tra forze politiche al momento avversarie. Da un’alleanza tra il Partito democratico di Matteo Renzi e Forza Italia di Silvio Berlusconi, alla novità dell’asse Movimento 5 stelle-Lega nord.

Un modo per cercare di mettere un po’ più di concretezza a queste ipotesi, è attraverso un’analisi dei voti finali della legislatura che sta per concludersi. Un tipo di studio che può seguire due diversi filoni:

  • Il numero di voti finali in cui i due partiti in questione hanno votato nello stesso modo;
  • Il loro comportamento nelle votazioni sui grandi temi (diritti civili, emergenze del paese, manovre di governo).

Partito democratico e Forza Italia

In 5 anni di legislatura si sono tenuti oltre 700 voti finali fra camera e senato. In entrambi i rami la percentuale di volte in cui Forza Italia ha seguito la linea di governo è alta, nello specifico il 62,65% dei casi a Montecitorio e il 71,88% a Palazzo Madama.

Partito democratico e Forza Italia hanno condiviso alcune delle scelte politiche chiave della XVII legislatura

Un dato che è ovviamente influenzato dal periodo in cui Enrico Letta, al tempo presidente del consiglio, aveva come alleato di governo proprio il partito di Silvio Berlusconi e dalle ratifiche dei trattati internazionali che generalmente vedono la stragrande maggioranza dei gruppi favorevoli. Diventa quindi più utile analizzare i singoli provvedimenti dibattuti nella XVII legislatura. Perché anche quando l’alleanza di governo è finita, l’arrivo dell’esecutivo Renzi, e del tanto discusso “patto del Nazzareno” hanno visto la condivisione di un percorso su determinati temi. Condivisione che è poi proseguita in vari momenti nel corso della legislatura. Il primo caso “illustre” è stato sulla riforma costituzionale Boschi del governo Renzi, che ha visto il sostegno iniziale proprio di Forza Italia. Il gruppo ha infatti votato a favore dell’atto nel suo primo passaggio al senato, per poi abbandonare il tavolo e portare avanti una politica di opposizione.

I momenti di condivisione però non si sono conclusi lì, e anzi sono continuati in momenti centrali della legislatura. Entrambe le leggi elettorali proposte dal Partito democratico e approvate dal parlamento, l’italicum e il rosatellum, hanno visto l’appoggio di Forza Italia. Un elemento non da poco considerando la centralità dei provvedimenti in questione nello stabilire le regole del gioco per entrare a Montecitorio e Palazzo Madama. Altra sinergia c’è stata sul ddl lavoro autonomo, approvato a maggio del 2017 e, soprattutto, sul decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale per l’accesso scolastico. Alcuni punti di incontro ci sono stati anche per quanto riguarda la politica estera e gli obblighi comunitari. Forza Italia non ha mai fatto mancare il suo sostegno all’annuale proroga delle missioni militari internazionali del nostro paese, e ha sempre optato per l’astensione, piuttosto che il voto contrario, quando venivano discusse la legge europea o la legge di delegazione europea. 

Detto questo, il ruolo di opposizione di Forza Italia è stato chiaro nel corso della legislatura. Un elemento reso evidente dal voto contrario del partito su altri provvedimenti centrali per l’attività di governo del Partito democratico in questa legislatura: ddl testamento biologico, le unioni civili, il voto finale sulla riforma costituzionale Boschi e i decreti per la gestione delle varie emergenze collegate al nostro sistema bancario (decreto banche veneto, decreto salva banche e decreto rimborsi).

Movimento 5 stelle e Lega nord

Per quanto riguardo i movimenti guidati da Luigi Di Maio e Matteo Salvini la situazione è un po’ diversa. Entrambi i partiti infatti sono stati costantemente all’opposizione nel corso della legislatura, ed è quindi fisiologico che abbiano un alto tasso di similarità nei voti parlamentari. Sia alla camera che al senato sono stati i 2 gruppi che hanno avuto la percentuale più bassa di posizioni uguali a quelle del Partito democratico. Detto questo, pur nella parità di intenti, differenze ce ne sono state. È importante ricordare infatti che si può fare opposizione durante un voto finale in vari modi: o esprimendo una posizione contraria, o uscendo dall’aula al momento del voto o astenendosi.

I 2 gruppi hanno scelto di fare opposizione in maniera diversa: M5s astenendosi, la Lega nord votando contro

Scelte politiche differenti, che in un certo senso hanno differenziato Movimento 5 stelle e Lega nord nel corso degli anni. In molte votazioni in cui i 5stelle hanno deciso di astenersi, il movimento guidato da Salvini ha espresso parere contrario. Ecco alcuni esempi emblematici: l’inserimento delle unioni civili, l’abolizione dei voucher, decreto per il mezzogiorno, introduzione del delitto di tortura, decreto sicurezza urbana e il ddl ius soli (mai diventato legge).

Oltre ad avere avuto in alcune occasioni un approccio diverso nel fare opposizione, i due partiti si sono trovati in vero e proprio contrasto su tematiche specifiche, mostrando chiare differenze nelle anime dei due movimenti. Su alcuni provvedimenti chiave infatti, Movimento 5 stelle e Lega nord hanno votato in maniera diametralmente opposta: testamento biologico (M5s favorevole, Lega contrario), rosatellum (M5s contrario, Lega favorevole),  divorzio breve (M5s favorevole, Lega contrario), modifica 416-ter su scambio elettorale politiche-mafioso (M5s contrario, Lega favorevole), trattato per il TAV Torino-Lione (M5s contrario, Lega favorevole), il Trans adriatic pipeline (M5s contrario, Lega favorevole) e l’abolizione del finanziamento pubblico diretti ai partiti (M5s contrario, Lega favorevole). Dai temi etici al diritto, passando soprattutto per le grandi opere, le discussioni che hanno visto Movimento 5 stelle e Lega nord lontani non sono mancate.

 

Foto credit: Flickr Palazzo Chigi – Licenza

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