Le risorse del Pnrr nei territori, tra aggiornamenti e carenze di dati #OpenPNRR

Periodicamente il governo condivide i dati sulla territorializzazione dei fondi del Pnrr. Un aggiornamento che però si riduce al livello regionale e che restituisce un quadro limitato dell’impatto locale del piano nazionale di ripresa e resilienza.

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Lo scorso 23 febbraio 2022, il ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco ha aggiornato il parlamento sullo stato di attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza. Tra i dati presentati in audizione, sono di particolare rilevanza quelli sulla territorializzazione delle risorse. Si tratta di informazioni relative a quanti fondi sono destinati a determinati territori e quali organizzazioni ne sono responsabili.

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I dati condivisi a livello istituzionale ancora non bastano

Prima di entrare nel merito dell’analisi, è importante evidenziare subito che i dati sulle risorse territorializzate restituiscono un quadro assolutamente parziale dell’impatto del Pnrr sui territori.

Mancano aggiornamenti completi e sistematici da parte delle istituzioni.

Da una parte perché si limitano al livello regionale, senza l’approfondimento provinciale e comunale, che è invece essenziale per restituire i divari esistenti anche all’interno di una stessa regione. Dall’altra, in modo correlato, mancano tutte le informazioni relative ai progetti che vengono concretamente finanziati dal Pnrr nei territori. Una criticità che perdura nonostante l’ultimo rilascio di dati da parte del governo, arrivato a seguito di una nostra richiesta di accesso agli atti. Come abbiamo evidenziato in un recente articolo, su Italia Domani è infatti al momento disponibile solo un dataset aggiornato al 31 dicembre 2021, che riporta informazioni parziali e relative solo a 3 dei 5.246 progetti finanziati dal Pnrr nello scorso anno.

Nel tentativo di trovare una prospettiva più approfondita sull’impatto locale del piano, nel seguente articolo prenderemo in considerazione anche una relazione dell’associazione nazionale comuni italiani (Anci). Nel documento vengono illustrati tutti gli investimenti che hanno come soggetti attuatori i comuni e/o le città metropolitane, e il loro stato di avanzamento. Un’iniziativa di monitoraggio positiva che però evidenzia, ancora una volta, come a livello istituzionale non ci sia una sistematizzazione di questa pratica, o almeno non in modo pubblico, accessibile ed esteso a tutto il piano, come invece dovrebbe essere.

I territori e le organizzazioni titolari

Nonostante i limiti che abbiamo appena evidenziato, i dati condivisi dal ministro Franco ci danno comunque un’idea di come, e in che quantità, le risorse economiche del Pnrr si stiano distribuendo lungo la penisola.

56,6 miliardi di euro territorializzati dal Pnrr, al 23 febbraio 2022.

Di questi fondi, il 45% è destinato al sud, il 33% al nord, il 17% al centro. Mentre il 5% risulta distribuito nella stessa misura tra tutte le regioni.

Per risorse territorializzate si intendono i fondi di misure del Pnrr associate a determinati territori, in questo caso le regioni. Si tratta di risorse che devono ancora essere erogate ma che sono già indirizzate.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Mef
(ultimo aggiornamento: mercoledì 23 Febbraio 2022)

Le risorse territorializzate devono ancora essere erogate.

Con 5,9 miliardi di euro, la Sicilia è prima tra le regioni italiane, seguita da Lombardia (€5,5 mld) e Campania (€5,2 mld). Mentre gli importi minori si registrano nelle regioni settentrionali del Friuli Venezia Giulia (€0,8 mld) e Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, entrambe con 0,3 miliardi di euro.

Oltre ai dati sulla distribuzione a livello regionale, sempre nella stessa relazione del ministro Franco, si trovano informazioni su quali sono gli enti titolari delle misure a cui sono associate quei fondi. Cioè le organizzazioni che ne hanno la responsabilità, ma che non corrispondono necessariamente ai soggetti attuatori, che sono invece quelli chiamati a concretizzare gli interventi.

Al 23 febbraio 2022, è il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) ad aver ripartito l'ammontare maggiore sul territorio, pari a 15,7 miliardi di euro. Segue il ministero dell'interno, che ha territorializzato €12,1 miliardi.

Per risorse territorializzate si intendono i fondi di misure del Pnrr associate a determinati territori, in questo caso le regioni. Si tratta di risorse che devono ancora essere erogate ma che sono già indirizzate.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Mef
(ultimo aggiornamento: mercoledì 23 Febbraio 2022)

Da notare invece che il ministro per il sud e la coesione territoriale e quello per la pubblica amministrazione registrano le cifre più basse, rispettivamente 0,4 miliardi di euro il primo e 0,3 il secondo.

Il Pnrr per i comuni e le città metropolitane

Cercando di approfondire ulteriormente i dati a livello locale, è interessante la relazione di Anci del 7 marzo 2022, su quali investimenti del Pnrr vedono comuni e/o città metropolitane come soggetti attuatori. Cioè gli enti responsabili dell'attuazione dei progetti, perlopiù attraverso la pubblicazione di bandi tramite cui affidare appalti pubblici.

37 gli investimenti del Pnrr che hanno come soggetto attuatore comuni e/o città metropolitane.

Anci inoltre classifica lo stato di attuazione di queste misure, con i seguenti criteri e risultati:

  • 28 investimenti attivi, per i quali risulta già pubblicato il decreto attuativo e/o il bando;
  • 4 in corso di attivazione, per cui è disponibile una bozza di decreto o è stato approvato un decreto in attesa di registrazione;
  • 5 da avviare, nel senso che non sono state attivate procedure attuative note.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Anci
(ultimo aggiornamento: lunedì 7 Marzo 2022)

I temi più ricorrenti sono scuola e tutela del territorio.

Le misure a cui sono associate più risorse sono "2.2 Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni" e "1.1 Piano asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia". Entrambi sono considerati attivi da Anci e presentano un importo rispettivamente di 6 miliardi di euro il primo e 4,6 il secondo. I fondi più limitati sono invece quelle associati a "Investimento 2.2 a) Piani urbani integrati - Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura" - attivo con 200 milioni di euro - e "3.2 Green communities" - da avviare con 135 milioni di euro.

Per quanto questa relazione dell'Anci riporti informazioni utili e interessanti, non è che un'iniziativa isolata di monitoraggio della realizzazione del Pnrr. A oggi manca infatti, a livello istituzionale, un aggiornamento sistematico dell'avanzamento del piano passo dopo passo. Un elemento critico in termini di trasparenza, perché limita la possibilità dei cittadini non addetti ai lavori di seguire e di verificare il conseguimento di scadenze, obiettivi, misure. Mancanze che vengono colmate, almeno in parte, solo da iniziative di monitoraggio civico guidate da soggetti della società civile.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto: Pagina Facebook - Ministero dell'Economia e delle Finanze

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