L’equilibrio giovani-anziani Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi Bambini e anziani, un equilibrio diventato più fragile

27,7%

le persone di almeno 65 anni di età nel 2031, secondo quanto stimato dal presidente di Istat nell’audizione alle commissioni bilancio di camera e senato. Oltre 16 milioni di persone, significa in pochi anni quasi 2 milioni in più di oggi. In un contesto dove la popolazione, specialmente giovanile, diminuirà. Con un impatto evidente sull’articolazione del sistema sociale, con la crescita delle spese pensionistiche e l’aumento dell’età pensionabile. Come riportato dal presidente di Istat in audizione “Rispetto agli attuali 67 anni, si passerebbe a 67 anni e 3 mesi dal 2027, a 67 anni e 6 mesi dal 2029 e a 67 anni e 9 mesi a decorrere dal 2031, per arrivare a 69 e 6 mesi dal 2051.” Con la denatalità in corso, quello tra giovani e anziani è un equilibrio sempre più fragile. Vai al testo dell’audizione.

14%

i minori in povertà assoluta, oltre il doppio degli anziani (6,2%). Negli ultimi due decenni si è consolidata una tendenza nitida: al diminuire dell’età, cresce l’incidenza della povertà assoluta. L’incidenza della povertà tra le generazioni si è invertita nel corso degli anni: le famiglie con figli sono più povere. In questo contesto, spesso il ruolo degli anziani è stato spesso decisivo per gli equilibri familiari, anche nel supplire alle carenze del welfare. Vai all’articolo.

2

anziani per ogni giovane con meno di 14 anni in Italia. Nel 2005 vivevano in Italia 11,3 milioni di persone di almeno 65 anni di età e 8,2 milioni di giovani fino a 14 anni. Vale a dire un rapporto (in demografia noto come indice di vecchiaia) di 138 anziani ogni 100 bambini e ragazzi. Oggi gli over 65 sono 14,3 milioni, a fronte di meno di 7,2 milioni di minori di 14 anni. Un rapporto che – secondo le stime preliminari sul 2024 – per la prima volta arriva a sfiorare i 200 anziani ogni 100 giovani. Tale crescita, negli ultimi anni, ha riguardato l’intero paese. Vai all’articolo.

9 su 10

i comuni italiani dove l’indice di vecchiaia è aumentato negli ultimi anni. Tra 2014 e 2021 il rapporto tra numero di residenti di almeno 65 anni e con meno di 15 anni è aumentato nel 92% dei comuni italiani. In alcune regioni questa tendenza riguarda praticamente tutti i territori: l’indice di vecchiaia è aumentato nel 98,8% dei comuni in Puglia, nel 97,5% in Veneto, nel 97,1% in Toscana. In 23 province su 107 tutti i comuni hanno visto una crescita dell’indice di vecchiaia dal 2014. Vai alla mappa.

3,3

anziani per ogni giovane residente nel comune di Carbonia. Tra i capoluoghi, è quella con l’indice di vecchiaia più alto nel 2021: 330,8 anziani ogni 100 bambini. Nella classifica spiccano le città sarde. Al secondo posto Cagliari, dove il rapporto supera i 300 anziani ogni 100 minori di 14 anni. Sopra i 275 over 65 ogni 100 giovani anche Oristano, Ascoli Piceno e Biella. Il rapporto più basso si registra invece ad Andria (129,9). Seguono, con meno di 150 anziani ogni 100 under 14, le città Crotone, Barletta e Napoli. Vai all’articolo.

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