L’impatto del Pnrr sulla povertà educativa in Molise #conibambini

La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Molise e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.

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Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione.

Interventi che riguarderanno anche il Molise, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.

L’offerta di asili nido e l’investimento del Pnrr

Partendo dagli asili nido, in Molise nel 2020 sono 1.224 i posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di quasi 6mila residenti con meno di 3 anni nella regione nello stesso anno. Ovvero una copertura del 21,7%, al di sotto della soglia del 33% fissata in sede Ue e della media nazionale (27,2%).

La provincia con la maggiore copertura potenziale è Campobasso con 22,4 posti ogni 100 bambini. Segue Isernia con 19,8.

Campobasso riporta il risultato maggiore anche considerando i capoluoghi, con 22,7 posti per residente 0-3 anni. Isernia segue con l’8,3%. Al netto dei capoluoghi, tra i comuni con più residenti tra 0 e 2 anni, spicca Termoli con il 30,2%, unico comune tra quelli considerati in cui l’offerta supera quella media nazionale.

Complessivamente, in Molise il 44,1% dei comuni offre asili nido o altri servizi per la prima infanzia, a fronte di una media nazionale del 59,3%. La diffusione maggiore si registra in provincia di Isernia (46,2% dei comuni), cui segue Campobasso (42,9%).

I dati qui presentati fanno riferimento agli esiti delle graduatorie pubblicate ad agosto dal ministero dell’istruzione. Comprendono le informazioni presenti negli allegati relativi agli interventi per asili nido e poli dell’infanzia (all. 1, 2 e 4). L’efficacia di tali graduatorie è subordinata alla registrazione degli organi di controllo e non si possono considerare ancora definitive. Va infatti tenuto presente che prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità dei progetti. Per alcuni importi è prevista una successiva rimodulazione; altri presentano l’indicazione “riserva” sulla graduatoria. Il dato sull’offerta attuale misura, in relazione alla popolazione residente tra 0 e 2 anni, quella prevista nel 2020 da asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia, nel settore pubblico e in quello privato.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: giovedì 18 Agosto 2022)

In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.

Di tali risorse, stando alle graduatorie pubblicate in agosto, nel Molise dovrebbero arrivare con il nuovo bando circa 58,5 milioni di euro per gli asili nido e poli d’infanzia, pari al 2,4% dei 2,4 miliardi di euro stanziati. In termini assoluti, il territorio con i progetti ammessi in graduatoria che cubano più risorse è la provincia di Campobasso, seguita da Isernia.

Complessivamente nella regione è previsto il finanziamento di 46 progetti. Di questi, 11 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 35 come riserva. Per 1 progetto entrato in graduatoria, è comunque già prevista una successiva rimodulazione degli importi.

Va infatti tenuto presente che quelli pubblicati nelle graduatorie di agosto non necessariamente corrispondono agli importi definitivi: prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità e per alcuni importi è già prevista una successiva rimodulazione. Altro elemento cruciale è dato dal fatto che, come detto, molti interventi presentano l’indicazione “riserva” nella graduatoria.

Con questi caveat, sulla base delle graduatorie pubblicate in agosto, l’intervento con l’importo maggiore è una demolizione con ricostruzione per il comune di Campobasso. Un intervento da circa 5,2 milioni di euro. Segue un altro intervento di questo tipo per il comune di Bojano, in provincia di Campobasso, per un ammontare di 3 milioni di euro.

Il comune di Campobasso è anche l’ente con più risorse previste con 9,9 milioni di euro euro per 4 progetti in graduatoria, seguito dal comune di Termoli (6,3 milioni circa per 3 interventi) e dal comune di Isernia (3,6 milioni per 3 progetti).

La costruzione di nuove scuole

Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 2 previste in Molise.

Nella regione, in base ai dati relativi all’a.s. 2020/21, sono presenti 289 edifici scolastici. Dal punto di vista della sostenibilità, per 172 in quell’anno era stata dichiarata la dotazione di accorgimenti per ridurre i consumi energetici, come la presenza di vetri o serramenti doppi, l’isolamento di coperture e pareti esterne, oppure ancora la zonizzazione dell’impianto termico, che consente un dispendio più accurato per la climatizzazione degli ambienti.

Il 59,52% degli edifici scolastici in Molise presenta quindi questo tipo di accorgimenti, due punti in più della media nazionale (57,5%). Una quota che varia tra i diversi territori: mentre a Campobasso la percentuale di edifici con accorgimenti raggiunge il 65,84%, a Isernia si attesta al 44,83%.

Scendendo a livello comunale, tra i comuni della regione con più residenti tra 6 e 18 anni spicca Termoli, dove il 91,3% delle scuole è dotato di accorgimenti per il risparmio energetico.

I punti sulla mappa localizzano gli interventi finanziati nell’ambito del bando nuove scuole del Pnrr. La dimensione cresce in funzione dell’importo previsto. Il colore dei comuni varia in base alla quota di edifici scolastici che in quel territorio dispongono di accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici (più intenso il colore, maggiore la quota di edifici per cui è dichiarata la presenza di accorgimenti).

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione
(pubblicati: domenica 17 Luglio 2022)

Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 2 le aree individuate per il Molise, per un totale di 7.094,75 mq e un importo complessivo richiesto di 15,6 milioni di euro, in base alle graduatorie pubblicate nel maggio scorso. Tutti gli interventi per le nuove scuole della regione riguarderanno edifici nelle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti.

I maggiori interventi riguardano la scuola primaria e secondaria di I grado Leopoldo Pilla con un importo richiesto di circa 8,3 milioni di euro. Si tratta di un intervento su edifici di 3.694,75 mq, attualmente in classe energetica F, per cui è prevista la demolizione con la ricostruzione sul posto. L’altro intervento invece riguarda la scuola secondaria di II grado Manuppella, in provincia di Isernia. Si tratta di una demolizione con ricostruzione sul posto originario che vedrà coinvolti edifici per 3.400 mq, per un importo totale di 7,3 milioni di euro.

Il contrasto ai divari educativi esistenti

In Molise il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato al 7,6%, il valore più basso registrato nel paese. Inferiore anche rispetto all’obiettivo europeo del 9% previsto a livello continentale per il 2030.

Nella regione restano comunque ampi divari educativi sugli apprendimenti in classe. Nei test Invalsi 2020/21, il 35,4% degli studenti molisani in III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa. Il valore più alto si registra nella provincia di Isernia, dove sono stati il 38,75%. Di cui il 16,45% attestati al livello 1, il più basso, contro il 12,24% dell’area di Campobasso.

Dati cui dedicare un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci nel nostro paese. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.

I dati sono stati elaborati a partire dalla tabella di ripartizione per istituzione scolastica pubblicati dal ministero dell’istruzione il 28 giugno 2022.

Il colore dei comuni varia in base all’incidenza dell’abbandono scolastico nel comune, come rilevata nell’ambito del censimento 2011. Più intenso il colore, maggiore la quota di giovani tra 15 e 24 anni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: martedì 28 Giugno 2022)

Risorse che, nel Molise, sono destinate a 24 istituti, per un totale di circa 3 milioni di euro. Si tratta dello 0,6% delle risorse stanziate con questo decreto. Il finanziamento maggiore nella regione arriverà agli istituti con sede nel comune di Campobasso, con 5 istituti finanziati.

L’istituto più finanziato è l’istituto omnicomprensivo di Campomarino, nel territorio di Campobasso, cui sono destinati 241.669,91 euro. Segue l’istituto omnicomprensivo di Montenero di Bisaccia, sempre in provincia di Campobasso, con un finanziamento di 215.859,12 euro.

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Scarica i dati della regione

Nidi e poli per l’infanzia Molise

Nuove scuole Molise

Piano dispersione (I tranche) Molise

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al Pnrr sono stati elaborati a partire dalle graduatorie e dalle informazioni pubblicate dal ministero dell’istruzione.

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