L’impatto del Pnrr sulla povertà educativa in Toscana #conibambini
La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Toscana e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.
martedì 13 Dicembre 2022 | Povertà educativa
- 37,6 posti nido ogni 100 bambini 0-2 anni in Toscana nel 2020 (media Italia: 27,2).
- 21,63 milioni € previsti con il Pnrr per asili nido e poli d’infanzia nella città metropolitana di Firenze, dove oggi sono 42 i posti ogni 100 bambini.
- 42,12% gli edifici scolastici in Toscana dotati di accorgimenti per il risparmio energetico nell’a.s. 2020/21.
- 16 aree individuate nella regione per la costruzione di nuove scuole con il Pnrr.
- 173 gli istituti della regione destinatari della prima tranche dell’intervento straordinario per la riduzione dei divari nell'istruzione, per un totale di 27,8 milioni €.
Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione.
Interventi che riguarderanno anche la Toscana, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.
L’offerta di asili nido e l’investimento del Pnrr
Partendo dagli asili nido, in Toscana nel 2020 sono oltre 27mila posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 74mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura del 37,6%, al di sopra della soglia del 33% fissata in sede Ue e oltre 10 punti superiore alla media nazionale (27,2%).
Tra le province, quella con la maggiore copertura potenziale è la città metropolitana di Firenze con 42 posti ogni 100 bambini. Seguono i territori di Siena, Livorno e Pisa (province con circa 40 posti ogni 100 bambini). Copertura al di sopra del 30%, ma inferiore alla soglia del 33%, per le province di Lucca (32,3%), Pistoia (31,5%) e Massa-Carrara (30,1%).
Tra i capoluoghi, spiccano i comuni di Siena e Firenze, con oltre 1 posto disponibile ogni 2 bambini residenti (rispettivamente 57,7% e 52%). Con l’eccezione di Massa (31,4), tutti i capoluoghi toscani superano la soglia del 33%.
Al netto dei capoluoghi, tra i comuni con più residenti tra 0 e 2 anni, spicca Viareggio (44,5 posti ogni 100 minori), Carrara è vicino alla quota del 33%, Campi Bisenzio e Scandicci sono in linea con la media nazionale (28,6% e 27,1%). Mentre Sesto Fiorentino raggiunge il 50,8%.
Complessivamente, in Toscana l’87,2% dei comuni offre asili nido o altri servizi per la prima infanzia, a fronte di una media nazionale del 59,3%. La diffusione maggiore nei territori di Firenze e Prato (100%). Tutte le altre province superano il 70% tranne Massa-Carrara (58,8% dei comuni dotati del servizio).
Gli interventi del Pnrr per i nuovi nidi in Toscana
Localizzazione degli interventi finanziati per asili nido nell’ambito del bando Pnrr e offerta attuale (2020)
FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: giovedì 18 Agosto 2022)
In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.
Di tali risorse, stando alle graduatorie pubblicate in agosto, in Toscana dovrebbero arrivare con il nuovo bando quasi 75,5 milioni di euro per gli asili nido e poli d’infanzia, pari al 3,1% dei 2,4 miliardi di euro stanziati. In termini assoluti, il territorio con i progetti ammessi in graduatoria che cubano più risorse è la città metropolitana di Firenze (21,6 milioni), seguita da Pisa e Arezzo (entrambe le province tra 12 e 13 milioni ciascuno).
Complessivamente nella regione è previsto il finanziamento di 74 progetti. Di questi, 42 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 32 come riserva. Per 2 dei progetti entrati in graduatoria, è comunque già prevista una successiva rimodulazione degli importi.
Va infatti tenuto presente che quelli pubblicati nelle graduatorie di agosto non necessariamente corrispondono agli importi definitivi: prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità e per alcuni importi è già prevista una successiva rimodulazione. Altro elemento cruciale è dato dal fatto che, come detto, molti interventi presentano l’indicazione “riserva” nella graduatoria.
Con questi caveat, nelle graduatorie pubblicate in agosto, il singolo progetto con l’importo inizialmente previsto come maggiore era risultato essere una demolizione e ricostruzione per il comune di Massa (intervento indicato con “riserva”). Seguito da un intervento per il comune di Collesalvetti (Livorno) da oltre 2,5 milioni, una nuova costruzione indicata con “riserva” sulla graduatoria. Al terzo posto figurava una riconversione di edifici pubblici per il comune di Firenze (2,4 milioni, sempre con la stessa dicitura). L’ente con più risorse previste in base a queste prime graduatorie stilate era il comune di Firenze, seguito da quelli di Capannori, Pisa e Massa.
La costruzione di nuove scuole
Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 16 previste in Toscana.
Nella regione, in base ai dati relativi all’a.s. 2020/21, sono presenti 2.557 edifici scolastici. Dal punto di vista della sostenibilità, per 1.077 in quell’anno era stata dichiarata la dotazione di accorgimenti per ridurre i consumi energetici, come la presenza di vetri o serramenti doppi, l’isolamento di coperture e pareti esterne, oppure ancora la zonizzazione dell’impianto termico, che consente un dispendio più accurato per la climatizzazione degli ambienti.
Il 42,12% degli edifici scolastici in Toscana presenta quindi questo tipo di accorgimenti, un valore inferiore rispetto alla media nazionale (57,5%). E che comunque varia tra i diversi territori: mentre in provincia di Prato la percentuale di edifici con accorgimenti raggiunge il 68,85%, in quelle di Grosseto, Massa-Carrara e Livorno non raggiunge il 30%.
Scendendo a livello comunale, tra i comuni della regione con più residenti tra 6 e 18 anni spiccano Prato e Pistoia, dove rispettivamente il 78,4% e il 68,8% degli edifici scolastici sono dotati di accorgimenti per il risparmio energetico. Mentre tale quota è risultata inferiore al 10% a Livorno, Grosseto e Carrara.
Gli interventi del Pnrr per le nuove scuole in Toscana
Localizzazione degli interventi finanziati nell’ambito del bando “nuove scuole” e quota di edifici scolastici dotati di accorgimenti per ridurre i consumi energetici (a.s. 2020/21)
FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione
(pubblicati: domenica 17 Luglio 2022)
Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 16 le aree individuate per la Toscana, per un totale di 37.669,48 mq e un importo complessivo richiesto di circa 80,8 milioni di euro, in base alle graduatorie pubblicate nel maggio scorso. L’87,5% degli interventi per le nuove scuole della regione riguarderà edifici nelle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti.
I maggiori interventi riguardano la scuola scuola secondaria di II grado – Iis E. Barsanti (in provincia di Massa Carrara) con un importo richiesto di circa 11 milioni di euro. Si tratta di un intervento su edifici attualmente in classe energetica G, per cui è prevista la demolizione edilizia con ricostruzione sul posto per un totale di 4576 metri quadri. Segue, per un valore di 8,5 milioni, una demolizione con ricostruzione in situ di una scuola nel comune di Grosseto (la primaria “E. Toti”).
Il contrasto ai divari educativi esistenti
In Toscana il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato all’11,1%. Un dato inferiore alla media nazionale e a 2,1 punti dall’obiettivo europeo del 9% entro il 2030.
Nella regione vi sono comunque divari educativi sugli apprendimenti in classe. Nei test Invalsi 2020/21, il 41,7% degli studenti toscani in III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa. Nella provincia di provincia di Prato sono stati il 46,6%. Mentre in quella di Siena sono risultati inadeguati i test del 30,4% degli studenti.
Dati a cui dedicare un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci nel nostro paese. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.
Gli interventi per il contrasto della dispersione in Toscana
Localizzazione degli interventi finanziati nell’ambito del piano contro la dispersione e quota di uscite precoci dal sistema di istruzione e formazione
I dati sono stati elaborati a partire dalla tabella di ripartizione per istituzione scolastica pubblicati dal ministero dell’istruzione il 28 giugno 2022. Il colore dei comuni varia in base all’incidenza dell’abbandono scolastico nel comune, come rilevata nell’ambito del censimento 2011. Più intenso il colore, maggiore la quota di giovani tra 15 e 24 anni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione.
FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: martedì 28 Giugno 2022)
Risorse che, in Toscana, sono destinate a 173 istituti, per un totale di 27,8 milioni di euro. Si tratta del 5,56% delle risorse stanziate con questo decreto. Il finanziamento maggiore nella regione agli istituti con sede nel comune di Firenze, con 18 istituti finanziati per un totale di circa 3,2 milioni. Segue Prato (13 istituti, 2,4 milioni circa complessivi), Livorno, Lucca e Pisa (con circa 1 milione per 5 istituti).
L’istituto più finanziato è l’Ipssar F. Datini di Prato, per un totale di 327.825,39 euro. Seguono l’Ipsia Pacinotti di Pontedera (Pisa), il “P. Dagomari” di Prato, l’Ip “De Franceschi – Pacinotti” di Pistoia e il “Vespucci-Colombo” di Livorno, tutti con oltre 300mila euro.
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I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al Pnrr sono stati elaborati a partire dalle graduatorie e dalle informazioni pubblicate dal ministero dell’istruzione.