L’impatto del turismo sui rifiuti locali Innovazione
Il turismo è una grande fonte economica per le località che ne possono beneficiare. Tuttavia, può avere anche dei risvolti negativi per l’impatto su alcuni servizi locali, come la raccolta dei rifiuti urbani.
giovedì 10 Giugno 2021 | Ecologia e innovazione
Con l’arrivo dell’estate, gli italiani iniziano a pensare nuovamente alle vacanze e alle mete turistiche dove trascorrere qualche settimana. Anche l’Italia è spesso la scelta di molti stranieri. Infatti nel 2019, i dati Ispra evidenziano che in media le presenze avute sulla penisola sono pari a 436,7 notti ogni migliaia di notti.
+ 28,9% l’aumento delle presenze di turisti in Italia tra il 2000 e il 2019.
Tuttavia, se da una parte il turismo è una fonte di ricchezza economica per la località ospitante dall’altra può creare criticità per i servizi locali. Uno tra questi, per esempio, è la gestione dei rifiuti che spesso è pensata solo per i residenti. L’aumento delle persone in una località può comportare delle difficoltà nel garantire lo stesso servizio in maniera ottimale. Ancora più complicato è se questo tipo di prestazioni mostrava già delle criticità anche al di fuori della stagione turistica.
L’intensità turistica nelle regioni italiane
Il presupposto per analizzare l’incidenza del turismo sulla gestione dei rifiuti è valutare l’impatto dei flussi. Uno strumento è l’indicatore di intensità turistica, che pone a confronto il numero di presenze rispetto agli abitanti. Nel 2019, tale dato è stato pari a 7,2 presenze (ossia notti) per abitante. Una media nazionale però fortemente variabile tra le regioni. Spiccano in particolare il rapporto registrato in Trentino Alto Adige (48,4 presenze per abitante) e Valle d’Aosta (28,9).
Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta prime per intensità turistica
Numero di presenze turistiche nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante(2019)
Il dato delle presenze è calcolato in base al numero di notti trascorse dal turista nella località.
FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)
La stagionalità dei flussi turistici resta concentrata nel trimestre estivo.
Infatti, il Trentino Alto Adige è la regione per intensità turistica maggiore, il dato arriva quasi a 50 rispetto per residente. Seguono la Valle d'Aosta (28,9 presenze per abitante), il Veneto (14,5) e la Toscana (12,9). Confrontando le regioni del nord, si registra un indice di intensità turistica inferiore in Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, rispettivamente pari a 4, 3,2 e 7,5.
L'indice diminuisce ulteriormente già nell'area del centro Italia, ossia Lazio, Marche e Umbria, dove si attesta attorno al 6,5 presenze per abitante. Tuttavia, questo valore cala notevolmente col scenderndo nel mezzogiorno. Infatti tra le regioni con l'intensità turistica più bassa compare il Molise pari a 1,5. Le aree circostanti non raggiungono neppure 5 presenze sugli abitanti.
L'incidenza del turismo sui rifiuti
Per analizzare l'impatto turistico sui rifiuti si fa riferimento ad un indicatore. Questo, definito da Ispra, misura la quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico in relazione al numero di abitanti. Questo valore nel corso degli anni è aumentato, raggiungendo il suo apice nel 2019 anche a fronte dell'aumento del turismo (+1 presenze sui residenti dal 2013 anche a fronte della stagnazione della crescita della popolazione italiana).
9,54 kg/ab rifiuti medi attribuibili al turismo in Italia nel 2018.
Questo dato risulta essere il più alto dal 2006, anno in cui il valore raggiungeva 9,38 kg/ab. Negli anni successivi l'indice ha poi subito delle fluttuazioni, senza scendere mai al di sotto di 8,13 (2013).
In Trentino Alto Adige è più elevato l’impatto dei rifiuti turistici
Quota pro capite dei rifiuti urbani attribuibili al turismo, per regione (2018)
Il dato dell’incidenza dei rifiuti in una regione è calcolato partendo dalla seguente formula:
Rifiuti prodotti pro capite attribuibili al movimento turistico censito = (rifiuti totali/popolazione residente) – (rifiuti totali/popolazione residente+numero di presenze turistiche registrate nel corso dell’anno, ripartite sui 365 giorni)
FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra
(ultimo aggiornamento: lunedì 31 Dicembre 2018)
Il Trentino Alto Adige è la prima regione per incidenza di rifiuti sulla popolazione, pari a 58,72 kg/ab.
50,33 kg/ab l'impatto del turismo sui rifiuti del Trentino Alto Adige nel 2006, il valore più alto in Italia.
La regione altoatesina ha da sempre il valore più alto per quanto riguarda l'impatto del turismo sui rifiuti. Questo è dovuto anche dal fatl fatto che è tra le regioni che detiene il numero più elevato di turisti sia nella stagione estiva, sia per quella invernale.
Seguono Valle d'Aosta (43,54 kg/ab), Toscana (20,7) e Veneto (17,93). Questi dati confermano dunque parzialmente quanto era emerso dalla mappa precedente, denotando un impatto notevole del turismo di massa sulle regioni e sul servizio dei rifiuti urbani.
Tra le ultime posizioni, invece, si ritrovano Molise (1,53), Sicilia (3,77) e Basilicata (4,43).
Photo credit: Ágatha Depiné - Unsplash