L’importanza di catalogare e tutelare i geositi Ambiente

I geositi sono “monumenti geologici”, aree importanti anche per la biodiversità e che pertanto vanno protette. In Italia sono registrati in un apposito inventario, ma è importante garantire una maggiore armonizzazione dei criteri da regione e regione.

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I geositi sono beni geologici che costituiscono una testimonianza della storia e dell’evoluzione del territorio. Ambienti che vanno preservati, valorizzati e tutelati, perché possono essere fragili e perché hanno un immenso valore sia storico che naturalistico. Dal 2002 esiste un inventario nazionale di tali luoghi, che oggi in Italia sono più di 2mila. Tuttavia non esiste ancora una normativa a livello nazionale e le varie regioni usano criteri differenti per l’inventariazione.

Cosa e quanti sono i geositi in Italia

Sono un elemento fondamentale del patrimonio geologico del nostro paese. Possono essere luoghi di notevole valore paesaggistico, o in cui ci sono ritrovamenti fossili o ancora dove si presentano associazioni rare di minerali. Hanno un’importanza testimoniale, a livello geomorfologico, paesistico, sedimentologico, paleontologico o stratigrafico. Possono essere luoghi dove sono stati ritrovati fossili, minerali particolari o elementi morfologici notevoli. O comunque elementi di valore scientifico e paesaggistico, o una fruibilità che li rende dei veri e propri monumenti.

Si tratta dunque di siti di interesse geologico che rivestono particolare importanza nella storia dell’area in cui si trovano, tale da determinare un interesse nella loro conservazione.

Si tratta di “singolarità geologiche” […] che per rarità, valore scientifico, bellezza paesaggistica, fruibilità culturale e didattica possono essere considerate dei veri e propri “monumenti” geologici da tutelare, salvaguardare e valorizzare.

Dal 2002 è stato introdotto in Italia un inventario nazionale di questi monumenti geologici, pensato sia per la conoscenza del territorio che per la pianificazione del territorio e la tutela ambientale. L’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ne conta più di 2mila sul territorio italiano.

2.160 i geositi presenti in Italia a fine giugno 2021.

Ancora non esiste una normativa a livello nazionale e pertanto c’è una certa disomogeneità da regione a regione rispetto a come vengono inventariati. Ispra cerca di promuovere una armonizzazione dei criteri in questo senso. Al momento infatti solo 5 regioni sono dotate di normative apposite, e soltanto in Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia possono dirsi realmente efficaci.

I dati si riferiscono al numero di geositi presenti in Italia al 30 giugno 2021. Quelli che ricadono su più regioni non vengono conteggiati, per cui il totale non coincide con il totale nazionale.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra
(consultati: giovedì 26 Gennaio 2023)

Il Friuli-Venezia Giulia è la prima regione italiana per numero di siti di interesse geologico: ne registra in totale 286. Seguono la Sardegna con 236 e l’Emilia-Romagna con 215. Tutte le altre regioni sono al di sotto della soglia dei 200. Ultime Umbria e Puglia, con meno di 40 siti l’una. Il totale dei geositi registrati nelle regioni non corrisponde al totale di 2.160 perché alcuni si trovano sul territorio di più regioni.

Questa notevole disomogeneità non è dovuta, secondo Ispra, a una maggiore o minore ricchezza del patrimonio geologico nelle diverse aree del nostro paese. Quanto più al diverso stato di avanzamento dei progetti di inventariazione dei geositi da parte delle regioni. Una pratica che, come accennato, necessita di una maggiore armonizzazione.

La tutela del patrimonio geologico

La geodiversità è, come evidenzia Ispra, strettamente legata alla biodiversità. Questa è una delle ragioni per cui il patrimonio geologico deve essere tutelato e protetto. Inoltre i siti geologici sono anche più fragili di quello che può sembrare, oltre a essere la sede in cui si conserva la memoria della terra.

È giunto il momento di proteggere il patrimonio naturale e l’ambiente fisico, perché il passato della terra non è meno importante di quello dell’uomo.

Anche per quanto riguarda l’effettiva tutela dei geositi esistenti si può notare una marcata disomogeneità a livello regionale.

I dati si riferiscono alla quota di geositi localizzati in aree protette, sul totale dei siti registrati in Italia al 30 giugno 2021. Quelli che ricadono su più regioni non vengono conteggiati, per cui il totale non coincide con il totale nazionale.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra
(consultati: giovedì 26 Gennaio 2023)

In Puglia e Campania oltre l’80% dei siti di interesse geologico registrati si trovava, nel 2021, in aree protette. Seguono da questo punto di vista Veneto, Abruzzo e Marche con quote superiori al 70%. Sotto il 50% si trovano invece Sardegna, Piemonte, Basilicata e Valle d’Aosta.

Foto: Michal Kmet’licenza

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