L’importanza di Forza Italia per la tenuta della maggioranza Governo e parlamento

Con la scomparsa di Silvio Berlusconi in molti si stanno interrogando su quale sarà il futuro di Forza Italia. Ciò che è certo è che i voti azzurri sono importanti per la tenuta dell’alleanza di governo. Eventuali defezioni infatti potrebbero rivelarsi molto pesanti.

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Sono passati pochi giorni dalla scomparsa di Silvio Berlusconi e già in molti si stanno interrogando su cosa accadrà al suo “impero” adesso. Dal punto di vista politico, Berlusconi era considerato da analisti e addetti ai lavori anche un fondamentale collante tra le varie anime che compongono il centrodestra. Inoltre, pur ridimensionata a livello elettorale nell’ultimo decennio, Forza Italia rimane uno dei 3 architravi della maggioranza di governo. Per questo sarà molto importante capire quali saranno le sorti del partito di cui Berlusconi non solo era leader indiscusso ma anche grande creditore e finanziatore.

Nell’immediato, l’attuale vice presidente del consiglio e ministro degli esteri Antonio Tajani dovrebbe essere nominato presidente pro-tempore in attesa del congresso che dovrà stabilire quale sarà il futuro del partito. Tuttavia negli ultimi giorni molti media hanno riportato indiscrezioni secondo cui vi sarebbero malumori tra gli azzurri e sarebbe già in atto una lotta per la leadership. In molti hanno ipotizzato che, qualora i dissidi interni non dovessero essere ricomposti, potremmo assistere anche a una diaspora. Con alcuni esponenti che potrebbero migrare verso altre forze di centrodestra oppure confluire in schieramenti che attualmente non fanno parte della maggioranza, come Italia viva.

Oggi è impossibile prevedere cosa succederà nei prossimi mesi. Ciò che è certo però è che i voti degli azzurri sono molto importanti, se non decisivi, in parlamento per assicurare la tenuta dell’attuale coalizione di governo.

61 i parlamentari di Forza Italia (di cui 44 alla camera e 17 al senato). 

Difficilmente l’attuale esecutivo potrebbe andare avanti senza il loro appoggio. Discorso simile può essere fatto anche per quanto riguarda l’iter legislativo. I voti di Forza Italia infatti sono fondamentali in tutte le commissioni per assicurare alla coalizione di centrodestra la maggioranza assoluta. Una loro defezione renderebbe molto più complessa l’approvazione delle norme in discussione.

I numeri di Forza Italia in aula

Per valutare l’importanza di Forza Italia nei rapporti tra le forze attualmente al governo partiamo dall’analisi degli equilibri nelle aule di camera e senato. Come abbiamo anticipato, attualmente i seggi occupati dagli azzurri sono 61 in totale e rappresentano il 10,1% del parlamento.

Com’è possibile vedere anche degli emicicli qui sotto, il ruolo degli azzurri è molto importante in entrambe le camere. A Montecitorio infatti sommando insieme Fratelli d’Italia, Lega e Noi moderati si arriva a 194 seggi. Un dato inferiore di 7 voti rispetto alla maggioranza assoluta di 201 (cioè il 50%+1 dei componenti l’aula). I 44 voti dei deputati azzurri garantiscono attualmente un discreto margine rispetto a questa soglia.

Al senato ci troviamo di fronte a una situazione simile. Qui infatti la maggioranza assoluta, considerando anche i senatori a vita, si raggiunge con 103 voti. E anche in questo caso i voti di Forza Italia diventano decisivi per raggiungere questo traguardo. Senza i 17 senatori azzurri la coalizione di governo si fermerebbe infatti a 98.

Nella maggioranza sono considerati gli appartenenti ai gruppi di Fratelli d’Italia, Lega e Noi moderati. Il gruppo misto è considerato a parte data la sua natura eterogenea. I parlamentari appartenenti a tutti gli altri gruppi sono invece classificati all’opposizione. Al momento il seggio di Silvio Berlusconi al senato è vacante e non può essere assegnato automaticamente a Forza Italia poiché, essendo stato eletto nei collegi uninominali, per la sua sostituzione saranno necessarie le elezioni suppletive.

FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: giovedì 15 Giugno 2023)

C’è da dire che sono rare le occasioni in cui è richiesta la maggioranza assoluta per l’approvazione di un provvedimento. È il caso ad esempio delle votazioni sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale. In genere invece è sufficiente la maggioranza relativa, cioè il voto favorevole della metà più uno dei presenti in aula al momento dello scrutinio.

I voti di Forza Italia sono importanti anche perché non sempre tutti i parlamentari sono presenti in aula.

Tale numero, evidentemente, non è fisso ma varia a seconda dei presenti ed è inferiore rispetto alla soglia richiesta per la maggioranza assoluta. Considerando questo elemento l’apporto di Forza Italia potrebbe apparire meno rilevante ai fini della tenuta della maggioranza. Tuttavia occorre precisare che, come abbiamo raccontato in questo articolo, spesso gli esponenti della maggioranza non riescono a garantire una presenza continuativa in aula. O perché ricoprono incarichi nel governo o per altri motivi. Di conseguenza il numero di voti che la maggioranza è riuscita a racimolare per approvare le proposte di legge in alcuni casi è stato molto basso.

Ci sono state addirittura delle circostanze in cui la maggioranza è riuscita a far approvare dei provvedimenti solo grazie alla contemporanea assenza di molti esponenti delle opposizioni. Assenze che hanno contribuito ad abbassare la soglia della maggioranza relativa. In questo contesto quindi, l’eventuale defezione degli esponenti di Forza Italia – o anche solo di una parte di essi – potrebbe rendere le cose molto più complicate per l’alleanza di centrodestra.

I numeri di Forza Italia nelle commissioni

Detto della situazione nelle aule di camera e senato, vediamo qual è il peso di Forza Italia nelle varie commissioni. Assemblee che svolgono un ruolo fondamentale nell’iter che porta all’approvazione delle leggi.

È in questi organi che si svolge la maggior parte del lavoro sugli emendamenti, in cui si cercano convergenze politiche e in cui il dibattito entra realmente nel merito delle questioni. Vai a “Cosa sono le commissioni parlamentari e perché sono importanti”

Premettendo che vale per le commissioni ciò che abbiamo già detto a proposito delle assemblee plenarie – cioè che non sempre è necessaria la maggioranza assoluta – la situazione in questo ambito è comunque più complessa. I numeri più ridotti di questi che potremmo definire come dei parlamenti in miniatura fanno sì che anche solo la mancanza di pochi voti possa essere decisiva per l’approvazione o meno di un provvedimento.

In nessuna commissione il centrodestra raggiunge la maggioranza assoluta senza Forza Italia.

Tale dinamica, come vedremo, è particolarmente rilevante in senato. Dove, a causa del taglio dei parlamentari, non solo i componenti delle singole commissioni sono molti di meno rispetto alla camera ma anche le commissioni stesse sono un numero inferiore e, allo stesso tempo, è più ampio lo spettro di temi che ognuna di essere è chiamata a trattare.

Alla camera le situazioni più complesse sono nelle commissioni affari costituzionali, bilancio, finanze, cultura, lavoro e agricoltura. In questi casi il margine rispetto alla maggioranza assoluta è di 2 voti nelle commissioni bilancio e agricoltura e di uno nelle altre. Parallelamente gli esponenti azzurri sono 4 nelle 2 commissioni sopracitate e 3 nelle altre.

Il margine dei voti rispetto alla maggioranza assoluta (50%+1 degli appartenenti alla commissione) è calcolato considerando i seggi occupati da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati e serve a capire l’importanza dell’apporto azzurro nelle varie commissioni. Al momento il seggio di Silvio Berlusconi al senato è vacante e non può essere assegnato automaticamente a Forza Italia poiché, essendo stato eletto nei collegi uninominali, per la sua sostituzione saranno necessarie le elezioni suppletive.

FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: giovedì 15 Giugno 2023)

A palazzo Madama invece sono 6 le commissioni (ambiente e lavori pubblici, bilancio, cultura, esteri e difesa, finanze e tesoro e giustizia) in cui i voti dell’attuale alleanza di centrodestra coincidono con la maggioranza assoluta. In queste aule cioè già adesso il margine è pari a 0. In queste commissioni i rappresentanti di Forza Italia sono 1 o 2. Una loro eventuale defezione quindi potrebbe essere molto problematica.

Tra i casi più complessi in assoluto vi è probabilmente quello della commissione giustizia del senato. Qui infatti, considerando che l’unica esponente del gruppo misto (Ilaria Cucchi) appartiene all’opposizione, non solo il margine è pari a 0 rispetto alla maggioranza assoluta, ma si registra anche un solo voto di scarto rispetto all’opposizione. In questa commissione c’è un solo componente azzurro, ovvero Pierantonio Zanettin. In casi estremi, il venir meno anche solo di questo unico voto rischierebbe di determinare uno stallo dei lavori.

I presidenti di commissione di Forza Italia

Un ultimo elemento interessante da analizzare riguarda le posizioni chiave all’interno delle commissioni. Nelle dinamiche parlamentari infatti non tutti i deputati e i senatori hanno la stessa importanza. Chi ricopre una posizione chiave ha un ruolo decisivo nel dirigere i lavori parlamentari e quindi portare avanti le proprie istanze e quelle del proprio partito.

Abbiamo già detto che la gran parte del lavoro sui progetti di legge avviene all’interno delle commissioni. Di conseguenza, sapere chi ricopre questi incarichi è molto importante per capire chi sono i parlamentari politicamente più rilevanti.

Tra le posizioni chiave ci sono quelle di presidente, vicepresidente, segretario e capogruppo di commissione. Vai a “Quali sono i ruoli chiave del parlamento”

Un altro ruolo molto importante è quello del relatore. Questa figura però cambia al variare del provvedimento in esame. L’incarico più rilevante in assoluto nell’ambito delle commissioni è quello di presidente. Da questo punto di vista possiamo osservare che Forza Italia esprime 5 presidenze di commissione sulle 24 totali, di cui 3 alla camera e 2 al senato. Fratelli d’Italia è il partito che in totale ne esprime di più (12) seguito dalla Lega (7).

FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 16 Novembre 2022)

Nello specifico i presidenti azzurri sono: 

Si tratta di commissioni molto importanti. Per cui eventuali rotture politiche che possano portare alcuni degli esponenti di Fi verso altri lidi, financo ad uscire dall’attuale compagine di maggioranza, potrebbero rappresentare un problema per la coalizione di governo, soprattutto in questi ambiti.

C’è da dire a questo proposito che i regolamenti di camera (articolo 20) e senato (articolo 21) prevedono la possibilità di modificare la composizione delle commissioni dopo il primo biennio di legislatura. Manca ancora molto tempo però prima di questo passaggio. E la convivenza, in caso di dissidi politici, potrebbe diventare molto difficile.

Foto: Camera dei deputati

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