L’inclusione dei minori stranieri non accompagnati #conibambini
Già dal 2020 si era assistito a un aumento dei rifugiati nel mondo, un fenomeno che la guerra in Ucraina ha incrementato drammaticamente. In questo quadro resta centrale la condizione dei bambini che arrivano nel nostro paese, in particolare di quelli non accompagnati.
martedì 14 Giugno 2022 | Povertà educativa
Il 2022, a seguito dell’aggressione all’Ucraina da parte della Russia, ha visto un aumento del numero di profughi e rifugiati. I dati dell’Unhcr – l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di questi temi – riportano come, a poco più di un mese dall’inizio del conflitto, le fuoriuscite dal paese fossero già 4 milioni, un dato successivamente cresciuto fino a circa 7 milioni ai primi di giugno.
6.983.041 le fuoriuscite dall’Ucraina dal 24 febbraio al 1° giugno.
Cifre che purtroppo confermano una tendenza già emersa nei rapporti di Unhcr e che avevamo avuto modo di raccontare nei mesi scorsi. Nel 2020 il numero di sfollati è cresciuto notevolmente, portando ad un aumento del 6,2% di rifugiati, sfollati e persone a rischio tra 2019 e 2020.
Negli ultimi 10 anni, il numero di sfollati interni è triplicato
Numero di rifugiati, richiedenti asilo, sfollati e apolidi nel mondo, tra il 2011 e il 2020
I dati si riferiscono alla fine dell’anno. Come è riportato nel glossario di Unhcr, riguardo ai “rifugiati” l’Unhcr fa riferimento alla Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati del 1951, mentre con “richiedenti asilo (casi pendenti)” intende i casi di persone che hanno inoltrato una domanda di asilo che non ha però ancora avuto un esito definitivo. Gli “sfollati interni” sono le persone che hanno lasciato la propria abitazione ma non il proprio paese, che diventano “sfollati interni di ritorno” quando rientrano nella propria residenza. Sono “apolidi” le persone che non hanno la nazionalità di alcun paese, mentre le “altre persone a rischio” sono individui che non rientrano in nessuna di queste categorie ma che l’Unhcr ritiene abbiano comunque bisogno di protezione. L’Unhcr utilizza poi una categoria a parte per gli sfollati venezuelani all’estero, ovvero tutte le persone di origine venezuelana che potrebbero necessitare la protezione internazionale secondo i criteri contenuti nella dichiarazione di Cartagena ma che non hanno inoltrato una richiesta di asilo nel paese in cui si trovano.
FONTE: elaborazione openpolis su dati Unhcr
(ultimo aggiornamento: martedì 28 Settembre 2021)
Un fenomeno sempre più ampio negli ultimi anni.
Complessivamente, nel primo anno di pandemia, erano state 82,4 milioni le persone in fuga da guerre, persecuzioni e disastri naturali, tra cui circa 34 milioni di minori. L'aggressione all'Ucraina, con la conseguente fuga della popolazione civile, in particolare famiglie e bambini, sta incrementando drammaticamente questa emergenza. Aggravando con essa anche la situazione dei minori stranieri non accompagnati (Msna). Facciamo il punto su quanti sono in Italia e cosa prevedono le leggi per la loro tutela e inclusione.
La situazione dei minori stranieri non accompagnati
Quando si parla di minori stranieri non accompagnati (Msna) ci si riferisce - in base a quanto stabilito dalla legge 47 del 2017 - a ogni
(...) minorenne non avente cittadinanza italiana o dell'Unione europea che si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato o che è altrimenti sottoposto alla giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili.
Questa norma, che dispone misure specifiche per la loro protezione, è il punto di partenza per affrontare la situazione dei minori stranieri non accompagnati che si trovano nel nostro paese.
14.025 i minori stranieri non accompagnati nel nostro paese al 30 aprile 2022.
Una condizione che come evidente è di enorme vulnerabilità, dal momento che tutte le difficoltà connesse con l'arrivo in un paese straniero si sommano all'assenza di una figura genitoriale o comunque di riferimento. È il primo articolo della legge a stabilire che le tutele e i diritti di questi bambini e ragazzi debbano essere pari a quelle dei coetanei italiani ed Ue.
I minori stranieri non accompagnati sono titolari dei diritti in materia di protezione dei minori a parità di trattamento con i minori di cittadinanza italiana o dell'Unione europea.
Inoltre devono essere garantite una serie di prerogative, tra cui il divieto di respingimento e l'accesso ai diversi servizi territoriali di accoglienza, anche allo scopo di assicurarne il diritto alla salute e all'istruzione. Si tratta di sfide ancora più importanti dal momento che il numero di questi bambini e ragazzi è tornato a crescere negli ultimi mesi, anche come conseguenza degli eventi internazionali.
+17,5% minori stranieri non accompagnati in Italia tra marzo e aprile. Una crescita dovuta in gran parte all'arrivo di bambini e ragazzi dall'Ucraina.
A gennaio, in base ai dati raccolti dal ministero del lavoro e delle politiche sociali, erano circa 11mila i minori stranieri non accompagnati nel nostro paese. Nel censimento del 31 marzo, a poco più di un mese dall'inizio del conflitto, erano saliti a quasi 12mila. Alla fine di aprile erano oltre duemila in più, con un aumento del 17,5% rispetto al mese precedente.
Torna a crescere il numero di minori stranieri non accompagnati
Numero di minori stranieri non accompagnati presenti in Italia (2015-2022)
I dati si riferiscono, per ciascun mese, ai minori stranieri non accompagnati (Msna) presenti nel nostro paese nell’ultimo giorno dello stesso mese. Sono tratti dai report mensili del ministero del lavoro sui minori stranieri non accompagnati presenti in Italia.
In corrispondenza del cambio di anno, il decremento nel numero di Msna è spesso più significativo che nei restanti periodi. Ciò è in parte dovuto al fatto che per numerosi minori in attesa di identificazione formale viene registrata come data di nascita il primo giorno dell’anno. Pertanto i 17enni che risultano avere come data di nascita il 1° gennaio escono dalla base dati nel mese di gennaio, cioè al compimento formale della maggiore età.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(ultimo aggiornamento: sabato 30 Aprile 2022)
Oggi sono quindi circa 14mila, provenienti da varie parti del mondo. Il numero di bambini e ragazzi ucraini è cresciuto soprattutto a marzo, quando sono diventati la terza nazionalità più presente tra i Msna, e poi ad aprile. Nel corso di quel mese sono diventati di gran lunga la prima cittadinanza tra i minori stranieri non accompagnati. Sono infatti quasi 4.000 i bambini e ragazzi ucraini non accompagnati presenti nel nostro paese. Seguiti dai minori provenienti dall'Egitto (2.325 persone al 30 aprile), dal Bangladesh (1.731), dall'Albania (1.280) e dalla Tunisia (1.205).
Ad aprile i bambini ucraini sono diventati la prima nazionalità tra i minori stranieri non accompagnati
Andamento del numero di minori stanieri non accompagnati in Italia nel 2022
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(ultimo aggiornamento: sabato 30 Aprile 2022)
27,9% dei minori stranieri non accompagnati attualmente presenti in Italia sono di nazionalità ucraina.
I Msna nelle regioni italiane
La maggiore regione di accoglienza attualmente è la Lombardia, con 2.749 minori non accompagnati sul proprio territorio (pari al 19,6% del totale). Al secondo posto la Sicilia, con circa 2.500 bambini e ragazzi presenti (18%). Seguono, con poco meno di un decimo dei Msna accolti in Italia, Emilia Romagna (8,8%) e Calabria (8,4%).
Quasi il 40% dei Msna si trova in Lombardia e in Sicilia
Minori stranieri non accompagnati per regione (aprile 2022)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(ultimo aggiornamento: sabato 30 Aprile 2022)
Per quanto riguarda le età dei minori stranieri non accompagnati presenti, la metà dichiara 17 anni (50,1%), quasi il 28% ha tra 15 e 16 anni e più di uno su 5 ha meno di 14 anni. Tra questi in particolare il 18,8% ha tra 7 e 14 anni e il 3,3% - quasi 500 bambini - ha addirittura meno di 6 anni.
Le tutele e i meccanismi di protezione per favorire l'inclusione
Si tratta di bambini e ragazzi che, in ragione di una situazione di oggettiva vulnerabilità, necessitano di tutele speciali anche in merito a provvedimenti di respingimento o di espulsione
Il primo è un divieto assoluto, perché come recita l'articolo 3 della legge 47/2017 "in nessun caso può disporsi il respingimento alla frontiera di minori stranieri non accompagnati". Il secondo è derogabile solo per motivi di ordine pubblico e di sicurezza dello stato e, anche in quel caso, si può procedere all’espulsione solo se essa non comporta il rischio di danni gravi per il minore.
Presupposto dell'accoglienza è conoscere la situazione specifica di ogni minore non accompagnato.
Di fianco a queste tutele sono previsti anche alcuni meccanismi di protezione nel percorso di accoglienza. La legge 47/2017 stabilisce che la prima accoglienza avvenga attraverso un colloquio per approfondire la situazione specifica del minore, la sua storia familiare e personale, alla presenza di un mediatore culturale e - ove possibile - di organizzazioni o enti con comprovata e specifica esperienza nella tutela dei minori. Un colloquio che è disciplinato dalla stessa legge (articolo 5) e su cui l'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza ha sollecitato negli anni scorsi l’adozione di norme volte a definire in dettaglio le modalità di svolgimento. In particolare rispetto alla presenza del tutore che - salvo casi eccezionali - dovrebbe rappresentare la regola.
(...) l’Agia [ha] espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sulla materia, con alcune precisazioni. In particolare, è stata rappresentata la necessità della presenza al colloquio del tutore volontario del minore straniero anche qualora vi siano esigenze di celerità, in applicazione del principio del superiore interesse del minore di cui all’articolo 3 della Convenzione Onu.
Direttamente collegata con questa tutela è quella stabilita dall'articolo 7 della legge, che prevede di la preferenza dell'affidamento familiare sull'ingresso in strutture di prima accoglienza. Inoltre, l'articolo 11 stabilisce che sia istituito un elenco di tutori volontari, selezionati e formati dai garanti regionali dell'infanzia e dell'adolescenza.
(...) presso ogni tribunale per i minorenni è istituito un elenco dei tutori volontari, a cui possono essere iscritti privati cittadini, selezionati e adeguatamente formati, da parte dei garanti regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano per l'infanzia e l'adolescenza, disponibili ad assumere la tutela di un minore straniero non accompagnato (...)
Dall'approvazione della legge fino alla fase precedente al Covid, come riportato nella relazione dell'autorità garante, si sono tenuti 17 corsi svolti direttamente dall'autorità nazionale nelle regioni che in quel periodo erano prive di garante regionale. Con la formazione quasi 500 potenziali tutori.
479 aspiranti tutori volontari formati dall'autorità garante nazionale per la tutela dei Msna tra 2017 e 2019.
Ultimo, fondamentale tassello dell'inclusione è il diritto all'istruzione, previsto dall'articolo 14 della legge 47.
A decorrere dal momento dell'inserimento del minore nelle strutture di accoglienza, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e le istituzioni formative (...) attivano le misure per favorire l'assolvimento dell'obbligo scolastico (...) e formativo da parte dei minori stranieri non accompagnati, anche attraverso la predisposizione di progetti specifici che prevedano, ove possibile, l'utilizzo o il coordinamento dei mediatori culturali (...)
Non si tratta esclusivamente di assicurare l'obbligo scolastico, obiettivo ovviamente essenziale. Ma anche di creare - attraverso la scuola, le istituzione educative, la comunità educante - un percorso di accoglienza e integrazione a tutto tondo. Il cui presupposto necessario è il superamento delle barriere culturali e sociali che ostacolano l'inclusione dei minori stranieri non accompagnati.
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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati utilizzati sui minori stranieri non accompagnati sono di fonte ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Foto: Kevin Bückert (unsplash) - Licenza