L’Italia è il paese europeo che ha inviato più delegati alla Cop 29 Ambiente

Oltre 52mila persone hanno partecipato in Azerbaigian alla conferenza delle parti sul clima. Un’analisi delle figure presenti in veste di rappresentanti delle parti, ma anche di osservatori e facilitatori del processo.

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Si è appena conclusa la ventinovesima conferenza delle parti (Cop) che si è tenuta a Baku, in Azerbaigian. In due settimane si sono discusse al tavolo delle parti tematiche riguardanti l’energia, la finanza e la sostenibilità, in continuità rispetto a quanto era stato fatto l’anno precedente a Dubai. L’esito del meeting non è stato interpretato in modo univoco dal dibattito pubblico.

Nel corso della conferenza, si prendono delle decisioni formali che possono essere legalmente vincolanti oppure no a seconda della presenza di una clausola abilitante sotto la quale si stipula il trattato. Un esempio tra i più discussi a livello di opinione pubblica è appunto il New Collective Quantified Goal, l’accordo sui finanziamenti dei paesi ricchi in favore di paesi in via di sviluppo che ammonta a 300 miliardi di dollari statunitensi annuali. Queste somme andranno stanziate con lo scopo di sostenere la transizione ecologica e le politiche di adattamento climatico. L’obiettivo finale è quello di sostenere la finanza di quei paesi per 1.300 miliardi all’anno entro il 2035, circa cinque volte in meno rispetto alle necessità stimate. Ma a Cop ultimata non si raggiungono sempre degli accordi chiari, come sugli elementi chiave per la transizione dai combustibili fossili.

Ma chi partecipa nello specifico alle Cop? Spesso si parla nel dibattito pubblico dei politici, dei diplomatici e dei rappresentanti dei governi nazionali ma non sono i soli che possono prendere parte all’evento. Ci sono molte altre persone che hanno lo scopo di orientare in qualche modo il risultato finale tra cui membri di centri studi, persone appartenenti all’ambito delle organizzazioni non governative ma anche lobbisti del settore fossile, come abbiamo avuto modo di raccontare in queste settimane nell’ambito della campagna Clean the Cop.

Le partecipazioni alla Cop 29

Le conferenze delle parti vedono numerose figure al loro interno che hanno ruoli differenti. Innanzitutto, non tutti i partecipanti hanno la possibilità di intervenire all’interno dei negoziati: quello è un ruolo specifico dei rappresentanti delle parti che in questo caso sono i 196 paesi che si sono riuniti alla Cop.

Alla Cop non ci sono solo i rappresentanti delle parti.

Oltre alle parti propriamente dette, ci sono anche i partecipanti che possono prendere parte alla maggior parte dei negoziati come osservatori ma non sono autorizzati a parlare in rappresentanza dello stato che li ha nominati. Sono i possessori del party overflow badge. Sono ammesse anche le organizzazioni non governative, le organizzazioni intergovernative e quelle legate all’Onu, comprese le agenzie specializzate.

Infine, sono presenti anche dei membri della stessa segreteria delle Nazioni unite che hanno il ruolo di aiutare il buon funzionamento della conferenza sotto il profilo organizzativo e facilitare la partecipazione di coloro che non sono direttamente i rappresentanti delle parti, organizzando programmi di lavoro e incentivando momenti di dialogo tra i diversi portatori di interessi.

52.305 i partecipanti alla Cop 29.

Il numero di partecipanti online e in presenza (riportati per la Cop 29 in via provvisoria) è inferiore rispetto a quello registrato l’anno precedente alla Cop 28 di Dubai, pari a 72.088.

FONTE: elaborazione openpolis su dati della segreteria Unfccc
(consultati: martedì 26 Novembre 2024)

La maggior parte delle persone che hanno partecipato alla conferenza era formalmente registrata come rappresentante delle parti: parliamo di circa un terzo del totale, pari a 17.680 persone. Seguono i partecipanti overflow (16.305) che comprendono sia delle persone nominate dai paesi (15.478) che dei membri della segreteria e delle agenzie delle Nazioni unite (827). Presenti anche altri soggetti osservatori come membri delle Ong (9.881), delle organizzazioni intergovernative (1.029) e delle agenzie specializzate dell’Onu (671). Le presenze dei media si attestano a 3.575.

Il numero di delegati per singolo paese varia molto tra i 196 stati aderenti. Considerando sia i rappresentanti delle parti che i rappresentanti overflow, lo stato che ha nominato più persone è il paese ospitante. Sono infatti 2.229 i rappresentanti dell’Azerbaigian. Segue il Brasile (1.914), paese in cui si terrà la prossima Cop. Oltre i mille rappresentanti anche per Turchia (1.878) e Emirati Arabi Uniti (1.011). Concentrandosi invece su chi ha inviato meno delegati, si rilevano Andorra (5), Corea del Nord (5), Nicaragua (3), Niger (2) e San Marino (2).

FONTE: elaborazione openpolis su dati della segreteria Unfccc
(consultati: martedì 26 Novembre 2024)

A livello europeo invece il paese che ha nominato più delegati è l’Italia (437). Il nostro paese si attesta in tredicesima posizione sul piano mondiale. Seguono Germania (325), Danimarca (216), Grecia (212) e Portogallo (201).

Foto: Cop 29

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