L’Italia resta indietro sui salari Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “I salari non sono ancora tornati ai livelli pre-Covid“.

52mila euro

la differenza tra il salario medio annuo lussemburghese e quello greco, nel 2022. Quanto emerge dagli ultimi dati dell’Ocse è che i divari in Europa sono aumentati rispetto al 2019. In 5 paesi dell’Europa nord-occidentale si guadagnano più di 60mila euro lordi l’anno, considerati a parità di potere d’acquisto, mentre in 3 paesi centro-meridionali se ne guadagnano meno di 30mila. Il dato più elevato (del Lussemburgo) è pari a 3 volte quello più basso (Grecia). Vai alla mappa.

11esima

la posizione dell’Italia in Ue (tra i paesi membri dell’Ocse), in termini salariali. Questo dato è rimasto costante tra 2019 e 2022. Nel nostro paese si guadagnano mediamente 44.893 dollari lordi l’anno, meno che nei paesi dell’Europa nord-occidentale ma più che in quelli orientali e che in alcuni stati meridionali (Spagna, Portogallo e Grecia). Vai all’articolo.

12 su 21

i paesi Ue membri dell’Ocse in cui i salari nel 2022 non sono ancora tornati ai livelli del 2019. La pandemia ha avuto un impatto molto forte sul mondo del lavoro, causando anche una riduzione della massa salariale totale. Nel 2022, verso il termine dell’emergenza sanitaria, i salari in molti casi risultano ancora inferiori rispetto al periodo pre-Covid. Vai all’articolo.

+6,8%

i salari tra pre e post-Covid in Lettonia. Si tratta del paese Ue che ha registrato la maggiore crescita in questo lasso di tempo, passando da meno di 32mila a oltre 34mila dollari. Altri aumenti significativi si sono registrati in Lussemburgo (+5,3%), Estonia (+5,1%), Ungheria (+4,9%) e Lituania (+4,4%). Vai alla mappa.

-3,4%

il calo dei salari in Italia tra 2019 e 2022. Il nostro è uno dei paesi che ancora non sono tornati alla situazione pre-Covid: il quarto con il calo più pronunciato (insieme ai Paesi Bassi), dopo Repubblica Ceca (-7,2%), Grecia (-5,9%) e Spagna (-3,6%). Da 46.460 dollari nel 2019 siamo passati a meno di 45mila. La variazione maggiore si è verificata nel passaggio tra 2021 e 2022, quando il valore si è ridotto del 4,8%. Vai all’articolo.

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