L’offerta dei servizi integrativi per la prima infanzia #conibambini

Dai servizi in contesto domiciliare, agli spazi gioco e i centri bambini-genitori. I servizi integrativi si aggiungono agli asili nido nell’offrire un’importante opportunità educativa e formativa ai bambini al di sotto dei 3 anni.

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Il nostro paese è ancora lontano di circa 8 punti dal raggiungimento dell’obiettivo europeo sui servizi educativi per la prima infanzia.

Ogni stato membro deve garantire un posto in asili nido o altri servizi educativi, ad almeno il 33% dei bambini sotto i 3 anni. Vai a "Che cosa prevedono gli obiettivi di Barcellona sugli asili nido"

In Italia l’offerta è pari al 24,7%, secondo i dati 2017. Per raggiungere il target del 33% un contributo importante, oltre a maggiori investimenti sugli asili nido, può arrivare anche dallo sviluppo dei servizi integrativi per la prima infanzia.

Si tratta di strutture che ampliano l’offerta degli asili nido. Sono anch’essi rivolti ai bambini al di sotto dei 3 anni di età, ma si distinguono dai nidi per orari più ridotti e una maggiore flessibilità nell’organizzazione del servizio.

Elementi che permettono a queste strutture di rispondere alle diverse esigenze delle famiglie.

Le variazioni nell’offerta

I servizi integrativi per la prima infanzia comprendono:

  • i servizi educativi realizzati in contesto domiciliare (“Tagesmutter” o nidi famiglia). Rivolti ai minori tra i 3 e i 36 mesi, hanno sede in abitazioni messe a disposizione dal personale educativo. Lo scopo è di offrire un ambiente familiare, anche attraverso una maggiore flessibilità nelle frequenza, che può essere differenziata per ogni bimbo;
  • i centri bambini-genitori. Offrono un servizio ai bimbi tra i 3 e 36 mesi accompagnati da genitori o familiari, che partecipano alle attività educative e di socialità;
  • gli spazi gioco. A differenza degli altri servizi, non sono rivolti ai bambini a partire dai 3 mesi ma dai 18. È maggiormente improntato a offrire occasioni di gioco e di socialità e la frequenza è flessibile, non a tempo pieno.

Considerando i dati 2017, in Italia gli spazi gioco sono gli unici a offrire più di un posto ogni 100 residenti 0-2, mentre gli altri servizi registrano coperture inferiori.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)

Per approfondire l'analisi, è utile considerare com'è cambiata nel tempo l'offerta di questi servizi. E confrontarla con la copertura degli asili nido, per evidenziarne eventuali diversità.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)

L'offerta dei nidi è di molto superiore a quella dei servizi integrativi.

La copertura dei servizi integrativi è aumentata solo lievemente nel corso degli anni, passando dal 2% nel 2013 al 2,3% nel 2017.

Un aumento più rilevante, ma comunque limitato, è quello registrato dalla copertura degli asili nido, passata da quota 20,5% nel 2013 a 22,4% nel 2017.

Servizi integrativi e asili nido a livello locale

Per avere il quadro completo sulla copertura di un servizio, fermarsi alle medie nazionali non è sufficiente. Specialmente quando si tratta di servizi di prossimità alle famiglie, come quelli educativi, è necessario approfondire i dati a livello regionale, provinciale e comunale.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)

Dalla Valle d'Aosta all'Emilia Romagna, le regioni del centro-nord che sono ai primi posti per servizi integrativi, registrano anche le offerte più ampie di asili nido.

Nidi e servizi integrativi non si compensano nell'offerta educativa.

Stessa cosa, ma con qualche eccezione, si verifica al lato opposto della classifica. Regioni del mezzogiorno come Campania, Calabria e Sicilia hanno una copertura di servizi integrativi limitata e i più bassi livelli di offerta di asili nido.

Un'eccezione a questa tendenza si verifica ad esempio nel Lazio, che ha una delle offerte più ampie di asili nido (29,8%) e allo stesso tempo più limitate di servi integrativi (1%).

Confrontando le due tipologie di servizi a livello provinciale, emerge in modo ancora più evidente il divario territoriale che distingue i territori del sud dal resto del paese.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)

4 le province italiane prive di servizi integrativi per la prima infanzia: Caltanissetta, Vibo Valentia, Latina e Campobasso.

I territori del mezzogiorno risultano i più svantaggiati in entrambe le mappe, con qualche eccezione. Sull'offerta di servizi integrativi, infatti, alcune province del sud registrano tra i livelli più alti di copertura. In particolare, quelle campane di Avellino (3,1), Salerno (2,2) e Benevento (2).

Il caso più rilevante è però quello della provincia di Crotone, tra le prime in Italia per servizi integrativi e tra le ultime per asili nido.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)

La maggior parte dei comuni non ha né asili nido né servizi integrativi.

L'alto livello di offerta di servizi integrativi della provincia di Crotone si concentra in realtà in un unico comune. Si tratta di Cirò Marina, dove risultano attive 8 strutture, tutte nel settore privato, di cui 5 spazi gioco e 3 centri bambini-genitori. Per un totale di 190 posti offerti per 404 bambini tra 0-2 anni (47%).

Cirò Marina ha anche la copertura più ampia di asili nido (29%), seguito da pochi altri comuni tra cui il capoluogo, con soli 4,7 posti per 100 bimbi.

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati sugli asili nido sono fonte Istat. Non sono disponibili i dati comunali per la Sardegna.

 

 

Foto credit: Unsplash Jose Pablo Garcia - Licenza

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