Nel 2022 aumenta il fondo di solidarietà comunale Finanza locale
Si tratta di una fonte di entrata importante che ha anche lo scopo di appianare le differenze territoriali. La componente maggiore resta però quella da compensi per Imu e Tasi.
giovedì 26 Gennaio 2023 | Italie a confronto
- I divari territoriali italiani si concretizzano in differenze nei servizi.
- Il Fsc è stato introdotto anche per appianare le disparità tra i territori.
- La componente assegnata per i fabbisogni è in aumento.
- Gli incassi da compensazione Imu-Tasi sono la parte più corposa del Fsc.
- La componente sui servizi sociali è formata da risorse statali.
Storicamente, l’Italia è caratterizzata da divari territoriali di tipo economico e sociale. Si ha una spaccatura tra nord e sud del paese ma anche tra zone rurali e periferiche e centri urbani più densamente abitati. Queste differenze si concretizzano nell’offerta di servizi, molto spesso gestiti dai comuni che in quanto enti di prossimità sono più vicini alle esigenze dirette delle comunità.
Un esempio è quello degli asili nido. La prima infanzia è un momento particolarmente delicato della crescita per cui sono necessari momenti formativi dedicati. L’istituzione di infrastrutture specifiche permette inoltre l’appianamento di divari di genere ed economici, consentendo a entrambi i genitori di avere un’occupazione e un salario.
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le distanze che restano da colmare nell’offerta di asili nido.
L’offerta degli asili nido non è però omogenea sul territorio nazionale. Nel 2020 sono sei le regioni che superano la soglia del 33%, concentrate tutte nell’area centro-settentrionale del paese. Nel mezzogiorno invece sono presenti le tre regioni in cui l’offerta è di poco superiore ai 10 posti ogni 100 bambini. Forti anche i divari tra centri e periferie. I comuni polo raggiungono mediamente la soglia del 33% definita dagli obiettivi di Barcellona ma questi valori diminuiscono all’aumentare della distanza dal centro.
14,7 posti ogni 100 bambini 0-2 anni negli asili nido dei comuni ultraperiferici (Istat, 2020).
Per finanziare dei servizi efficienti e strutturati sono necessarie delle risorse. Queste variano molto da comune a comune per molte ragioni. Ad esempio, a seconda dei contribuenti residenti oppure della situazione finanziaria dell’ente stesso. I comuni hanno una propria autonomia di entrata e di spesa e proprio con queste risorse dovrebbero finanziare le proprie funzioni ma non sempre è possibile. In questo senso è stato introdotto un meccanismo perequativo, ovvero di solidarietà orizzontale tra i comuni. Secondo l’articolo 119 della costituzione italiana, le amministrazioni dovrebbero riuscire a sostenere integralmente le attività attraverso entrate proprie e la perequazione. Quest’ultima va a formare il cosiddetto fondo di solidarietà comunale.
Cos’è il fondo di solidarietà comunale
Il fondo di solidarietà comunale (Fsc) è una parte importante delle risorse che vengono destinate ai comuni delle regioni a statuto ordinario e a quelli della Sicilia e della Sardegna. Fa parte dei fondi indirizzati ai territori dal sistema del federalismo fiscale, quel processo che mira allo spostamento delle funzioni e dei servizi pubblici dallo stato a regioni, province, città metropolitane e comuni.
Il fondo è finanziato sia dallo stato che dai comuni stessi.
Questo fondo è stato introdotto con la legge di stabilità nel 2013 in seguito alla nuova disciplina dell’Imu. Nel 2017 è stata inserita anche una componente perequativa ovvero una parte dei comuni viene finanziata da alcuni comuni che cercano di compensare le minori disponibilità di altri. Nel decidere quali comuni versano al fondo complementare e quali invece ricevono, vengono messi a confronto la capacità fiscale (ovvero la possibilità economica dell’ente di poter sostenere i servizi) e i fabbisogni standard (le necessità finanziarie che il comune ha).
Attualmente, il fondo di solidarietà comunale è formato quindi da 3 componenti principali:
- ristorativa, che ha lo scopo di compensare le amministrazioni per le minori entrate derivate da Imu e Tasi;
- tradizionale, con l’obiettivo di riequilibrare i divari storici, assegnata parzialmente sulla compensazione della spesa storica e in parte con criteri perequativi (solo per i comuni delle regioni a statuto ordinario dal momento che per Sicilia e Sardegna non è prevista la componente perequativa);
- quella legata allo sviluppo dei servizi sociali comunali e al potenziamento degli asili nido.
La componente assegnata per i fabbisogni è in aumento
Componenti del Fsc destinato alle regioni a statuto ordinario (2017-2022)
Per una spiegazione dettagliata di tutte le componenti del Fsc, vai alla Nota illustrativa della determinazione del fondo di solidarietà comunale.
FONTE: elaborazione openpolis su dati Sose
(consultati: lunedì 23 Gennaio 2023)
Nel 2022 il Fsc ha superato i 6 miliardi di euro per le regioni a statuto ordinario. Un aumento di oltre 500 milioni rispetto al 2017. La componente più sostanziosa è quella della compensazione dai minori introiti Imu e Tasi, pari a circa 3,57 miliardi di euro. Si tratta però di un valore stabile rispetto all’anno precedente. In calo la spesa attribuita secondo il metodo storico, ovvero quella calcolata sulle spese precedenti effettuate dai comuni, che passa dai 731 milioni circa del 2021 ai quasi 666 milioni del 2022. In aumento sia il fondo assegnato in base ai fabbisogni standard (circa 425,5 milioni di euro) che quello per lo sviluppo dei servizi sociali (quasi 255 milioni).
È ancora molto ampia la quota di compensazione Imu-Tasi.
Capire quali sono le componenti del Fsc è importante. A oggi infatti si può vedere che la componente principale è quella della compensazione da mancato incasso Imu e Tasi, introdotta dopo le misure agevolative fiscali che sono state fatte. Si tratta per esempio dell’abolizione della Tasi sulla prima casa e l’esclusione dei terreni agricoli dalla tassazione locale. Questo fa sì che l’impianto si sia allontanato da quelle che erano le linee guida del federalismo fiscale municipale, soprattutto in termini di appianamento delle differenze territoriali.
La costituzione italiana prevede nell’articolo 119 l’istituzione di un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante. Incentiva quindi una forma di solidarietà orizzontale in cui le amministrazioni con maggiori entrate ne versano una parte a quelle che hanno minori introiti in relazione alle loro necessità. Allo stesso articolo però viene definito che per promuovere lo sviluppo economico e per ridurre le disuguaglianze lo stato può effettuare degli interventi. In questa direzione, con la legge di bilancio per il 2021 e quella per il 2022 è stato inserito un incremento del fondo per svolgere alcune funzioni in ambito sociale. Si tratta di specifiche risorse destinate dallo stato ai comuni in relazione ai rispettivi fabbisogni standard per determinate funzioni: servizi sociali, asili nido e trasporto per gli studenti con disabilità.
Foto: Glenn Carstens-Peters – licenza