Stefano Candiani e Nicola Molteni: ecco chi manda avanti il ministero dell’interno Governo giallo-verde
A causa della sovrapposizione degli incarichi dei politici di vertice i sottosegretari di stato assumono sempre maggiore importanza. Questo è particolarmente vero nel caso di Nicola Molteni e Stefano Candiani. Vediamo chi sono e cosa fanno.
mercoledì 5 Giugno 2019 | Potere politico
In questa legislatura i politici in posizioni di vertice tendono ad accumulare numerosi incarichi. Un esempio sono Matteo Salvini e Luigi Di Maio: sono entrambi parlamentari, a capo del proprio partito e membri del governo come vicepresidenti del consiglio e ministri (il leader dei 5 stelle addirittura è a capo di due dicasteri).
Tuttavia, bisogna considerare che per mantenere la leadership è necessario circondarsi di una solida squadra. Questo è particolarmente vero nel caso della Lega: da un lato il partito ha varie diramazioni (esistono infatti 13 segreterie regionali, dette “nazionali”). Dall’altro ci sono varie figure, oltre al leader Matteo Salvini, di grande importanza. Si pensi ad esempio a Giancarlo Giorgetti, sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio dei ministri.
Salvini può portare avanti la sua campagna elettorale permanente grazie al fatto che la Lega è capace di fare squadra.
Nella strategia di leadership della Lega hanno poi fondamentale importanza due sottosegretari al ministero dell’interno, Nicola Molteni e Stefano Candiani.
Sono state infatti attribuite a loro le deleghe più importanti e operative, il che permette a Salvini di dedicarsi alla campagna elettorale permanente.
L’importanza dei due sottosegretari
Nel nostro sistema la facoltà di attribuire o meno deleghe ai sottosegretari è libera e discrezionale: un ministro può allora scegliere di delegare le funzioni relative a tutti i dipartimenti del dicastero di cui è a capo oppure può cedere solo specifici compiti. Matteo Salvini ha scelto la prima opzione.
Il leader della Lega infatti, dall’inizio del proprio mandato come ministro dell’interno, è sostenuto da una solida squadra composta, tra gli altri, da 4 sottosegretari: Luigi Gaetti e Carlo Sibilia del Movimento 5 stelle, a cui sono state affidate deleghe più marginali, e i già citati Stefano Candiani e Nicola Molteni della Lega, i due sui quali il ministro fa affidamento per le questioni più importanti.
Complessivamente, i 4 sottosegretari hanno le deleghe relative a tutti e 5 i dipartimenti di cui si compone il ministero dell’interno.
Il decreto di nomina dei sottosegretari
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Poiché Salvini è sempre occupato negli eventi legati alle diverse campagne elettorali in giro per il paese, ha scelto due politici della Lega navigati per presiedere il dicastero di cui è a capo. I due infatti in passato si sono fatti valere in diversi ambiti. Candiani è da tempo un uomo di fiducia del partito: è stato prima segretario della Lega in Umbria e poi commissario in Sicilia, dove si è occupato di riorganizzare la struttura del partito sull’isola. Molteni è stato invece tra i deputati più attivi della XVII legislatura: 9° in assoluto, 3° tra i leghisti.
Indice di produttività parlamentare 2017
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Membro della commissione giustizia dal 2013 al 2018, era stato indicato come probabile guardasigilli del governo giallo-verde (posto poi assegnato al 5 stelle Alfonso Bonafede).
Entrambi i sottosegretari, oltre a presidiare il ministero, hanno in carico importanti dossier politici, non necessariamente facenti capo al ministero di cui fanno parte.
I compiti dei sottosegretari e la squadra di Salvini
I sottosegretari di stato coadiuvano i ministri nell’esercizio delle loro funzioni ed esercitano i compiti ad essi delegati tramite decreto ministeriale.
Vediamo nel dettaglio i compiti dei due uomini della Lega al ministero dell’interno.
Stefano Candiani è in politica, con la Lega, dalla fine degli anni ’90. Sindaco del comune di Tradate dal 2002 al 2012, è entrato in parlamento come senatore nel 2013, per poi essere confermato nelle elezioni del marzo 2018.
Sottosegretario all’Interno dal 13 giugno 2018 ha la delega per le seguenti materie:
- vigili del fuoco;
- soccorso pubblico e difesa civile;
- affari interni e territoriali;
- fondo edifici di culto.
Deputato dal 2008 per la Lega Nord, Nicola Molteni è stato riconfermato sia nel 2013 che nel 2018.
Vicepresidente del gruppo della Lega alla camera fino al 2018, dopo le elezioni è stato eletto presidente della commissione speciale della camera, istituita per l’approvazione dei provvedimenti urgenti in attesa della formazione del governo.
Che cosa sono le commissioni speciali
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Sottosegretario all’Interno dal 13 giugno 2018, ha le seguenti deleghe:
- pubblica sicurezza;
- libertà civili e immigrazione.
È inoltre vicepresidente del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, importante organo di consulenza del Ministero dell’interno in materia di sicurezza e ordine pubblico.
La capacità di fare squadra
C’è un aspetto strettamente politico da tenere in considerazione: il fatto che Matteo Salvini affidi la sostanziale gestione del ministero a due sottosegretari implica una grande fiducia nei loro confronti. Candiani e Molteni infatti svolgono anche compiti che vanno al di là delle proprie deleghe ufficiali.
Ad esempio, a Candiani è stata affidata una delle questioni aperte più importanti del nostro assetto territoriale: il futuro delle province. È stato lui infatti a presiedere un tavolo tecnico per la revisione del Testo Unico degli enti locali, oltre che una recente riunione con i rappresentanti di tutte le regioni, dove ha dichiarato la necessità di superare la legge Delrio.
Nicola Molteni invece si occupa da tempo di uno dei cavalli di battaglia del programma leghista: la legittima difesa. Nel marzo del 2018 ha presentato una proposta di legge in materia ed è stato in prima linea nella battaglia per la sua approvazione.
In conclusione, ciò che emerge è che i due sottosegretari presidiano un ministero che si occupa di temi di fondamentale importanza nell’agenda politica leghista per i temi trattati, come l’immigrazione, e svolgono inoltre una funzione fondamentale per il loro partito e il modello di gestione del potere che porta avanti.
Foto credit: Facebook di Stefano Candiani