Nonostante il governo è online la versione aggiornata di OpenPNRR #OpenPNRR

Dopo mesi di appelli e denunce siamo finalmente in grado di presentare i dati aggiornati riguardanti il piano italiano. C’è però ancora molto da fare ed è necessario un sostegno collettivo per maggiore trasparenza su un piano di investimenti così importante per il paese.

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Negli ultimi mesi siamo stati costretti a denunciare più volte la mancanza di trasparenza sul piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), soprattutto in relazione al processo di revisione operato dal governo Meloni. Questa fase di transizione infatti ha comportato la totale assenza di dati aggiornati per molto tempo. Una lacuna che ci aveva costretto a sospendere il nostro monitoraggio e anche a inviare al governo due richieste di accesso generalizzato agli atti (Foia) nel giro di poche settimane.

Anche grazie alla nostra costante attività di denuncia, sostenuta da Osservatorio civico PNRR e Dati Bene Comune, nelle ultime settimane la situazione si è finalmente sbloccata.

A partire dal mese di luglio infatti le strutture preposte hanno iniziato a rilasciare un po’ alla volta dati aggiornati. Questo ci ha consentito di tornare online con una nuova versione della piattaforma OpenPNRR.

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Nonostante si tratti di un passaggio molto importante, non basta. Purtroppo infatti i dati pubblicati finora ancora non sono sufficienti. Mancano per esempio indicazioni circa lo stato di avanzamento finanziario (la spesa sostenuta) delle centinaia di migliaia di progetti che saranno realizzati con il Pnrr. Inoltre, come confermato anche da diversi enti (da ultimo l’ufficio parlamentare di bilancio), i dati pubblicati presentano ancora molti errori e incongruenze.

La fonte informativa primaria per valutare lo stato di avanzamento del PNRR è rappresentata dalla piattaforma ReGiS che, tuttavia, continua a presentare criticità per la presenza di informazioni tra loro non sempre coerenti e per i ritardi che ancora sussistono nella registrazione delle singole operazioni.

Il monitoraggio del Pnrr richiede un grande sforzo, anche economico.

C’è quindi ancora molto da fare. Da questo punto di vista, l’attività di analisi, monitoraggio, verifica dei dati e la necessità di proseguire nella richiesta di pubblicazione delle informazioni ancora mancanti sono molto onerose per una realtà indipendente e non profit come Openpolis. Anche per questo è fondamentale un sostegno da parte di tutti, affinché insieme si possa riuscire a monitorare gli ultimi due anni del Pnrr, i più importanti per questa ingente mole di investimenti pubblici. Il sostegno a Openpolis è un modo per mantenere vivo e vigile uno spazio di informazione libera e un presidio di trasparenza.

I nuovi dati sugli investimenti

Come noto, la revisione del piano ha comportato anche una modifica di diverse misure, l’eliminazione di alcune che erano già presenti e l’aggiunta di altre. Le novità più rilevanti da questo punto di vista riguardano gli investimenti. Oggi siamo in grado di rendere pubbliche le informazioni su oltre 260mila progetti finanziati dal piano.

A livello numerico, possiamo osservare che i settori maggiormente interessati sono Digitalizzazione con oltre 70mila progetti finanziati, Infrastrutture (circa 65mila) e Scuola, università e ricerca (circa 58mila).

Il valore totale di tutte le opere si attesta intorno ai 208,2 miliardi di euro considerando anche le risorse aggiuntive rispetto a quelle del piano. Se invece si prendono in esame solo i fondi Pnrr, l’importo già assegnato risulta essere pari a 136,5 miliardi di euro dei 194,4 miliardi totali destinati al nostro paese.

136,5 mld € i fondi Pnrr già assegnati a progetti specifici rispetto al totale dei fondi disponibili.

Il settore che cuba più risorse è quello delle infrastrutture (48,3 miliardi di euro). Seguono gli interventi per la scuola (23,9 miliardi) mentre al terzo posto troviamo la transizione ecologica (15,2 miliardi). Le stesse voci occupano i primi posti per importi assegnati considerando anche fonti di finanziamento ulteriori rispetto al Pnrr.

Come detto, purtroppo a oggi non sono disponibili informazioni sullo stato di avanzamento fisico e finanziario di questi interventi. Non è quindi possibile valutare il progresso dei progetti presi singolarmente. Tuttavia, a seguito dell’ultimo rilascio dati, il governo ha fornito informazioni sulla spesa sostenuta a livello aggregato di misura. Questo dato, anche se parziale, ci ha consentito di aggiornare il nostro indicatore originale relativo allo stato di avanzamento degli investimenti.

26,4% lo stato di avanzamento finanziario del Pnrr in base ai più recenti dati disponibili.

Da questo punto di vista possiamo osservare che i settori più avanti sono quello dell’impresa e del lavoro (44,8%), delle infrastrutture (40,9%) e della giustizia (36%, si tratta però in questo caso di pochissimi progetti). Per quanto riguarda il primo tema a trainare la spesa è stata principalmente l’erogazione di alcuni crediti d’imposta, come quelli rientranti nella misura Transizione 4.0. Nel secondo caso invece pesa molto l’erogazione dei fondi riguardanti il bonus ristrutturazione che è già arrivata al 100%.

L’accentuazione dell’incidenza dei contributi alle imprese, in particolare di quelli consistenti nei crediti d’imposta, potrebbe imprimere maggiore velocità alla realizzazione della spesa, imponendo però l’esigenza di garantire un attento monitoraggio nella ripartizione territoriale dei fondi, al fine di preservarne un’adeguata fruizione anche alle aree meridionali.

Da notare comunque che per nessun tema è ancora stata raggiunta la soglia del 50% di fondi già erogati. Anzi, in 4 casi il dato è inferiore al 10%. Si tratta degli interventi negli ambiti dell’inclusione sociale, della cultura e del turismo, della pubblica amministrazione e della transizione ecologica.

FONTE: elaborazione openpolis su dati OpenPNRR
(ultimo aggiornamento: giovedì 25 Luglio 2024)

La distribuzione degli investimenti sul territorio

Detto che alcuni degli interventi hanno una rilevanza nazionale e non possono quindi essere “territorializzati”, grazie ai più recenti dati disponibili è possibile valutare come le diverse opere finanziate dal Pnrr si distribuiscono nelle varie zone del paese.

Aggregando i dati a livello di province e città metropolitane possiamo osservare che le aree del paese che ospitano il maggior numero di opere sul loro territorio si trovano al sud. Si tratta delle province di Lecce (3.720 progetti finanziati), Caserta (3.572), Bari (3.504) e Napoli (3.379). La prima provincia non meridionale è Perugia, quinta con 3.208 progetti. Mentre la prima del settentrione è Modena, settima con 2.894 progetti.

Per quanto riguarda gli importi invece, sono le aree maggiori a farla da padrone. Al primo posto infatti troviamo Roma con oltre 8 miliardi di fondi Pnrr assegnati (integrati da circa 4 provenienti da altre fonti di finanziamento). Seguono Napoli e Milano che riportano valori simili (circa 5,1 miliardi di fondi Pnrr e 2,1 da altre fonti) e Torino (3,9 miliardi Pnrr e 1,8 da altre fonti).

37,7% i fondi Pnrr destinati al mezzogiorno rispetto al totale di quelli già assegnati (inferiore alla clausola prevista del 40%).

È però interessante valutare anche l’impatto dei progetti finanziati dal piano in base al numero dei residenti che vivono nelle diverse province del paese. Da questo punto di vista possiamo osservare che al primo posto si trova la provincia di Isernia con un investimento Pnrr che, sulla base dei dati attuali, è valutabile in circa 6mila euro pro-capite. Seguono Enna (5.156 euro pro-capite), Matera (5.094) e Ferrara (4.644).

Alcuni progetti ricadono nel territorio di più province. In questo caso, essendo impossibile una suddivisione puntuale, l’intervento viene conteggiato due o più volte in base al numero di territori coinvolti. Stesso discorso vale per l’importo attribuito.

FONTE: elaborazione openpolis su dati OpenPNRR
(ultimo aggiornamento: giovedì 25 Luglio 2024)

Tra le province che avranno un impatto pro-capite più limitato (tra mille e 1.400 euro) dei fondi Pnrr troviamo diverse zone settentrionali. Si tratta di Lecco, Como, Monza e Brianza, Biella, Treviso, Varese e Udine.

È importante precisare che alcuni progetti del Pnrr insistono sul territorio di più province. Può essere il caso ad esempio degli interventi riguardanti infrastrutture come le ferrovie. In questo caso, non essendo possibile assegnare in maniera puntuale l’importo a un singolo territorio è stata fatta la scelta metodologica di conteggiare il progetto in maniera intera per tutti i territori coinvolti. Questo logicamente tende a favorire alcuni territori meno popolosi che risulteranno così sovraesposti.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

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