A chi sono destinati i fondi della cooperazione italiana

La distribuzione geografica dell'aps italiano nel mondo negli ultimi 10 anni.

I dati definitivi Ocse sul 2018 confermano come l’Africa sub-sahariana rappresenti l’area d’interesse prioritario per il nostro paese (quasi 1,2 miliardi di dollari tra aiuto bilaterale e multilaterale). In effetti la quota di risorse destinate a questa regione appare fortemente stabile, con percentuali sostanzialmente identiche nei tre periodi di riferimento. Nel 2017-2018 rispetto a cinque anni prima la principale differenza consiste in un calo delle risorse destinate all’Europa e un ribilanciamento a favore del medio oriente e del nord Africa. Ciò non toglie che è ancora alta la quota di aps che l’Italia riserva all’Europa (17,5%) rispetto a quanto faceva 10 anni fa (8%). Si tenga presente che il 54% degli aiuti destinati all’Europa riguardano la Turchia e il restante i paesi dell’area balcanica.

La ragione per cui l’Italia investe così tanto del proprio aps in Europa è legata a due ragioni di fondo. Innanzitutto l’impegno italiano per la stabilizzazione e la ricostruzione dell’area balcanica dopo i conflitti degli anni ’90. In secondo luogo, a partire dal 2016, l’Italia si è impegnata, come il resto dell’Unione Europea, attraverso  l’accordo UE-Turchia, a sostenere finanziariamente Ankara per contenere il flusso di migranti, principalmente siriani, in ingresso in Europa.

È considerato l’aiuto pubblico allo sviluppo (bilaterale e multilaterale) allocato geograficamente. I valori sono aggregati su due anni (2007-2008, 2012-2013, 2017-2018) in modo da rendere il dato più omogeneo evitando che situazioni specifiche relative a un certo anno assumano troppo valore.

FONTE: Ocse
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Marzo 2020)

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