In seguito alla revisione del Pnrr al ministero delle infrastrutture sono stati assegnati ulteriori 146 milioni di euro. In totale quindi i fondi a disposizione del Mit ammontano a circa 39,8 miliardi di euro destinati alla realizzazione di 24 diversi investimenti. Un dato che pone il ministero guidato da Matteo Salvini al primo posto tra i soggetti titolari di fondi Pnrr. A secondo posto troviamo invece il ministero dell’ambiente (33,7 miliardi di euro), al terzo quello delle imprese (28,9 miliardi). Da notare che il Mit ha una significativa quota di risorse destinata ai cosiddetti progetti “in essere”, cioè tutte quelle opere che erano già in programma prima dell’introduzione del Pnrr e che sono poi state inserite nel piano modificandone del tutto o in parte le fonti di finanziamento inizialmente previste. Per questo tipo di opere il Mit ha a disposizione ben 14,7 miliardi di euro circa. Le amministrazioni titolari di fondi destinati ai progetti in essere sono 13 su 22 ma solo due hanno a disposizione fondi superiori ai 10 miliardi di euro. L’altro dicastero che supera questa soglia è quello dell’ambiente che ha a disposizione 10,3 miliardi. Interessante notare che se ci soffermiamo esclusivamente sui fondi assegnati sui progetti “nuovi” – il cui iter è quindi iniziato sia da subito prevedendo una quota di finanziamento proveniente dal Pnrr – il Mit, anche se per poco, perde la prima posizione. Viene superato infatti dal ministero delle imprese che ha a disposizione 25,8 miliardi di euro, circa mezzo miliardo in più.
Il grafico mostra l’importo dei fondi assegnati a ogni amministrazione titolare di misure Pnrr. Per progetti “in essere” si intendono tutti quegli interventi preesistenti al piano e che inizialmente prevedevano una diversa fonte di finanziamento.
FONTE: elaborazione openpolis su dati decreto Mef 3 maggio 2024.
(ultimo aggiornamento: martedì 16 Luglio 2024)