Al vertice delle Asl la presenza femminile è meno valorizzata per gli incarichi apicali

La quota di donne nei diversi incarichi di vertice delle aziende sanitarie e ospedaliere

La distribuzione di genere tra gli incarichi di vertice delle Asl e delle aziende ospedaliere non è uniforme e non stupisce, purtroppo, che siano proprio gli incarichi più importanti quelli in cui il contributo femminile è meno valorizzato. Infatti mentre nel caso delle direzioni amministrative le donne sono il 42,1%, e in quello delle direzioni sanitarie il 36,1%, attualmente solo il 25% dei direttori generali è una donna. Ancora meno quelle con il ruolo di commissario (21,9%), un incarico che a seconda dei casi può essere anche molto delicato.

 

Il direttore generale è l’organo monocratico di rappresentanza legale e di governo sia delle aziende sanitarie locali (Asl) che delle aziende ospedaliere (Ao). In alcuni casi previsti da norme nazionali e regionali al posto del direttore generale può essere temporaneamente nominato un commissario. Oltre a questi è sempre prevista la presenza del direttore sanitario e del direttore amministrativo. In alcuni casi strutture di questo tipo possono avere anche un presidente, un direttore scientifico o un direttore socio-sanitario. Non si tratta però di profili presenti in tutte le Asl e le Ao, e dunque non sono stati inclusi in questa analisi.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: venerdì 1 Marzo 2024)

PROSSIMO POST