Dall’inizio della XIX legislatura i decreti legge emanati sono stati 80 di cui 64 già convertiti alla data di pubblicazione del report dell’osservatorio legislativo parlamentare. Sono pochissimi quelli che il parlamento ha modificato senza apportare modifiche. Si tratta di 5 decreti legge che, o per l’importanza del tema o per la materia particolarmente specifica, mal si prestavano all’aggiunta di ulteriori elementi. Due di questi decreti riguardano il sostegno militare all’Ucraina, nello specifico i Dl 185/2022 e 200/2023. Abbiamo poi due decreti che intervengono in ambito elettorale, il primo con specifico riferimento alle elezioni da svolgere nel corso del 2023, il secondo in tema di referendum. Infine abbiamo il decreto 212/2023 che prevedeva la proroga del cosiddetto Superbonus. Nel complesso, gli emendamenti approvati o in aula o in commissione sono stati 2.053. Tra le leggi di conversione a cui sono state apportate le maggiori modifiche in termini assoluti troviamo quelle relative al decreto milleproroghe per il 2022 (162), al decreto Pnrr ter (145) e Coesione (88). Da notare che nessuna delle leggi di conversione è stata modificata in seconda lettura. Di fatto quindi le modifiche sono sempre state apportate dalla prima camera che ha esaminato il provvedimento, con la seconda che si è limitata a ratificare il lavoro fatto. Tale dinamica risulta particolarmente accentuata quando parliamo di decreti legge poiché, come noto, questi devono essere convertiti entro 60 giorni. Se ciò non avviene le norme in essi contenute decadono. Quando il parlamento si trova a doverne esaminare troppi tutti insieme, spesso non ha il tempo per entrare nel merito delle questioni e in questo modo si da atto al fenomeno del cosiddetto monocameralismo di fatto. Per lo stesso motivo spesso il governo è stato “costratto” a fare ricorso alla fiducia per non far decadere i provvedimenti in discussione. Tra i Dl già convertiti infatti ce ne sono ben 41 (il 64%) per cui la fiducia è stata posta in almeno un ramo del parlamento. Altro elemento interessante da analizzare è che non sempre gli emendamenti approvati hanno portato ad una trasformazione del decreto in omnibus. Come già detto infatti i Dl così classificabili sono in totale 28 (il 43,8% tra quelli che hanno già concluso l’iter di conversione). Gli emendamenti apportati a questa specifica categoria sono 1.269 cioè il 61,8% del totale di quelli approvati.
Il grafico rappresenta gli emendamenti approvati alle leggi di conversione di decreti che hanno già concluso l’iter parlamentare. È presente anche il cosiddetto decreto aiuti quater anche se questo è stato presentato dal governo Draghi. La classificazione di un decreto legge come omnibus è a cura della redazione di openpolis sulla base delle analisi dei comitati per la legislazione di camera e senato. Alla data di osservazione ci sono 5 decreti che devono ancora essere convertiti.
FONTE: elaborazione openpolis su dati osservatorio legislativo parlamentare
(ultimo aggiornamento: mercoledì 13 Novembre 2024)