Quanto ai gruppi quello che risulta aver perso più parlamentari è Azione alla camera, prima a causa della separazione con Italia viva, e poi con gli ultime divisioni politiche legate all’avvicinamento di questa formazione al cosiddetto campo largo in vista delle elezioni regionali. Al secondo posto la stessa Italia viva al senato, anche in questo caso in seguito alla separazione con Azione.
Di converso a guadagnare più parlamentari è stato il gruppo di Italia viva alla camera, mentre lo stesso non è avvenuto con Azione al senato, visto che i suoi componenti sono confluiti nel misto non avendo i numeri per costituire un gruppo autonomo. Anche nel caso di Italia viva non si è trattato però di un effettiva crescita, visto che il gruppo si è costituito proprio in occasione di questa separazione.
Se si esclude la nascita di nuovi gruppi e non si considera il gruppo misto dunque a guadagnare più esponenti è stata Forza Italia, ovvero una delle formazioni che ha ottenuto maggiori soddisfazioni dalle elezioni europee. Al partito guidato dal ministro Tajani infatti hanno aderito da inizio legislatura 2 senatori e 4 deputati, mentre non ne è uscito nessuno.
Sono indicati i cambi di gruppo avvenuti nel corso della XIX legislatura con alcune differenze rispetto a quanto indicato su Openparlamento nelle pagine dei gruppi di camera e senato. Questo per due diverse ragioni. Da un lato non sono stati inclusi i dati relativi a parlamentari che hanno cessato il proprio mandato e a cui è subentrato un nuovo parlamentare che ha aderito al medesimo gruppo. Dall’altro sono stati esclusi i cambi di gruppo avvenuti nel corso dei primi due mesi visto che rispondono a logiche specifiche. Infatti per la costituzione in deroga al regolamento dei gruppi di Alleanza verdi e sinistra e Noi moderati sono stati necessari alcuni giorni per cui gli esponenti di queste formazioni sono inizialmente transitati dal gruppo misto. Il senatore a vita Carlo Rubbia invece è rimasto non iscritto ad alcun gruppo per circa 20 giorni prima di entrare a far parte di Per le Autonomie.
FONTE: openparlamento
(ultimo aggiornamento: mercoledì 9 Ottobre 2024)