Tra i capoluoghi centrosettentrionali prevalgono quelli dove la copertura ha superato il 33%, e in alcuni casi supera la quota di un posto ogni 2 residenti sotto i 3 anni. Allo stesso tempo, non mancano città in cui l’offerta – pur superiore ai 20 posti ogni 100 bimbi – non raggiunge la quota del 33%. In molti casi vi si avvicina molto, o l’ha praticamente raggiunta. È il caso, tra gli altri, di capoluoghi toscani come Arezzo (31,2%), Pistoia (31%), Massa (32,3%); delle liguri La Spezia (31,4%), Savona (32%) e Imperia (32,7%); dell’emiliana Piacenza (31,7%), della piemontese Cuneo (31,3%) e di Frosinone nel Lazio (32,7%).
Anche nel mezzogiorno non mancano città dove l’offerta supera i 33 posti per 100 bimbi. In particolare 3 capoluoghi sardi (Sassari, dove supera il 55%, Nuoro, 41,9%, Carbonia 38,4% – non distante dalla soglia anche Oristano 31,8%) e città continentali come Lecce (36,2%) e Matera (33,9%). Non distanti dalla soglia anche Salerno (30,2%) e Foggia (29,4%). Ma si tratta di casi piuttosto isolati: con una sola eccezione, le 10 città con maggiore copertura si trovano tutte nella parte settentrionale del paese.
Il dato presentato somma l’offerta di posti sia negli asili nido sia nei servizi integrativi per la prima infanzia.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 27 Ottobre 2020)