Secondo un’indagine condotta recentemente dall’Istat, dall’inizio dell’emergenza pandemica l’utilizzo dei mezzi privati per gli spostamenti da e per i luoghi di studio e di lavoro è aumentato di 6 punti percentuali, passando dal 47,2% al 53,2% degli spostamenti totali. L’uso dei mezzi pubblici, come bus, metropolitane e treni, è invece diminuito dal 27,3% al 22,6%. Come pure, seppure in misura minore, gli spostamenti a piedi, in moto o scooter e in bicicletta o mezzi della micromobilità elettrica.
I dati sono stati elaborati a partire dall’indagine Istat “La mobilità degli italiani, le intenzioni per il prossimo autunno“. Si tratta di stime relative agli spostamenti degli italiani per motivi di studio e lavoro prima dell’emergenza sanitaria e sulle loro previsioni per il prossimo autunno. L’indagine riguarda gli spostamenti abituali per studio o per lavoro di occupati o studenti (esclusivamente maggiorenni). Sono stati esclusi i trasferimenti per viaggi, vacanze o motivi diversi da lavoro o studio. Nella categoria “Automobile” è compreso l’utilizzo del mezzo come conducente, come passeggero o in condivisione. Nella categoria “Altro” sono comprese anche le casistiche in cui l’indagato non ha fornito risposte.
FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: mercoledì 11 Agosto 2021)