Ad aprile 2021 la maggioranza dei giovani tra 18 e 34 anni percepiva i propri progetti di vita come più a rischio rispetto a prima della pandemia. Una percezione particolarmente frequente per alcune condizioni non professionali (come neet e studenti), ma anche per i giovani occupati con contratti più precari.
Con un impatto ancora più marcato rispetto al genere: in quasi tutte le categorie sono le giovani donne a indicare una situazione di maggiore insicurezza economica rispetto a prima della crisi. In questo senso è interessante notare come mentre per gli uomini si rileva una differenza rispetto al tipo di contratto (chi ha un tempo indeterminato mostra una minore percezione di rischio) per le donne tale differenza è molto meno evidente.
I dati riportati sono tratti dal secondo rapporto promosso dal dipartimento per le politiche della famiglia, in collaborazione con l’istituto degli Innocenti, sull’impatto della pandemia di Covid-19 su natalità e condizione delle nuove generazioni. Sono stati elaborati a partire da un’indagine internazionale condotta dall’Istituto Toniolo ad aprile 2021, in collaborazione con Ipsos, su un campione rappresentativo della popolazione giovanile italiana (fascia d’età 18-34), composto da 2.000 persone.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Gruppo esperti "Demografia e Covid-19” e Istituto Toniolo
(ultimo aggiornamento: martedì 22 Febbraio 2022)