Nei primi anni 2000 le risorse finanziarie detenute all’estero dagli italiani erano elevate: hanno toccato due picchi nel 2004 (190 miliardi di dollari) e nel 2007 (187 miliardi). Dopo un progressivo calo, a partire dal 2016 l’entità della ricchezza finanziaria offshore è nuovamente aumentata, per toccare un altro picco nel 2021: circa 208 miliardi di dollari. Dal 2020 il rapporto con il Pil si attesta al 9,8%. Una cifra più contenuta rispetto al 14,3% del 2001, ma che comunque segna un incremento rispetto ad anni in cui la percentuale non ha superato il 5%.
Con ricchezza finanziaria offshore delle famiglie si intendono le attività finanziarie detenute da individui al di fuori del loro paese di residenza. Le attività finanziarie comprendono depositi bancari e portafogli di titoli (azioni, obbligazioni e quote di fondi comuni di investimento).
FONTE: elaborazione openpolis su dati Atlas of the offshore world
(pubblicati: lunedì 15 Maggio 2023)