Le rimesse degli stranieri hanno registrato un picco nel 2011, dopodiché sono calate progressivamente fino al 2016 e poi hanno ripreso ad aumentare.
I dati si riferiscono esclusivamente ai canali “formali” (gli operatori di money transfer, le banche e le poste) ed escludono quindi quelli “informali” quali il trasferimento di contante a seguito del viaggiatore, difficilmente quantificabili. Secondo la Banca d’Italia, altri paesi europei non hanno visto un andamento dinamico come quello italiano a livello di rimesse verso l’estero. Da una parte, questo fenomeno è riconducibile alla crisi economica italiana, che ha colpito duramente i redditi degli stranieri. Dall’altra, le ragioni sono anche statistiche: nei tre anni tra il 2010 e il 2012 le rimesse sono state misurate in modo leggermente differente.
FONTE: elaborazione openpolis su dati della Banca d'Italia
(ultimo aggiornamento: martedì 20 Luglio 2021)