In termini educativi, gli anni di pandemia si sono segnalati per un calo netto negli ap- prendimenti. Nel 2022 quasi uno studente su 10 (9,7%) in quinta superiore si è trovato in dispersione implicita, vale a dire nella situazione di chi, pur portando a termine gli studi, lo fa senza aver raggiunto competenze di base adeguate. Una crescita significativa rispetto a prima della pandemia: gli alunni in dispersione implicita erano il 7% nel 2019. Il fenomeno ha riguardato soprattutto gli studenti svantaggiati: gli alunni con alle spalle una famiglia in condizione medio-bassa sono passati da una dispersione implicita dell’8% nel 2019 al 12% nel 2022.
Con il superamento dell’emergenza, i livelli di dispersione implicita sono tornati a calare: nei test del 2024, per la prima volta, si è assistito a una contrazione che porta la quota di studenti di quinta con apprendimenti insufficienti nelle materie di base sotto i livelli pre-Covid (6,6%).
Ai fini di questa elaborazione, per studenti svantaggiati si intendono quelli con livello socio-economico-culturale della famiglia sotto la media.
Il livello socio-economico-culturale è calcolato attraverso l’indice Escs. Si tratta di un indicatore formulato a livello internazionale che sintetizza tre aspetti: lo status occupazionale dei genitori; il loro livello di istruzione; la disponibilità per il minore di un ambiente favorevole all’apprendimento.
In rilasci Invalsi successivi, il dato 2019 è stato aggiornato dall’istituto dal 7 al 7,5% “in seguito alla disponibilità dei dati relativi all’intera popolazione studentesca.”
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Invalsi
(pubblicati: mercoledì 6 Luglio 2022)