Se nel corso degli anni novanta, lo strumento privilegiato dalla conferenza stato-regioni era il parere, a partire dagli anni duemila iniziano a ricoprire un peso sempre più consistente le intese. A partire dal 2009 questo sarà lo strumento utilizzato in via principale.
Un altro atto significativo è l’accordo. Comparso per la prima volta nel 1995, così come le intese, a partire dagli anni duemila diventa sempre più utilizzato. Anche per l’accordo è prevista l’unanimità per la sua adozione.
Pareri
Sono obbligatori su tutti gli schemi di disegni di legge, di decreto legislativo o di regolamento del governo nelle materie che risultino di interesse per la conferenza e quando è previsto da specifiche disposizioni normative.
Intese
Le intese vengono espresse, nei casi previsti dalla legge, su una proposta di iniziativa dell’amministrazione centrale. Consistono nella determinazione concordata, all’unanimità, dei contenuti dei provvedimenti.
Accordi
Rappresentano lo strumento con il quale governo, regioni e province autonome coordinano l’esercizio delle rispettive competenze e lo svolgimento di attività di interesse comune in attuazione del principio di leale collaborazione; anche in questo caso è prevista l’unanimità.
Attività deliberativa
Comporta l’espressione di una volontà comune di governo e regioni per l’adozione di un atto a rilevanza esterna nei casi previsti dalla legge.
Verifica/interscambio/gruppi/designazioni
Tra gli altri atti che possono essere prodotti dalla conferenza stato-regioni, ci sono quelli relativi alle attività volte alla verifica del conseguimento dei risultati, l’attività di scambio di informazioni, l’attività di impulso verso altri organi dello stato, l’istituzione di gruppi di lavoro e comitati e le designazioni di rappresentanti regionali in seno agli organismi misti stato-regioni operanti presso le amministrazioni statali.
FONTE: elaborazione openpolis su dati conferenza stato-regioni
(ultimo aggiornamento: martedì 13 Aprile 2021)