Per approfondire anche a livello locale questa relazione, è interessante focalizzarsi sulle 10 province con più giovani neet nel 2021. Si tratta, nell’ordine, di Caltanissetta (46,3% nel 2021), Taranto (38,3%), Catania (38,1%), Napoli (37,4%), Messina (37,3%), Palermo (36,8%), Siracusa (36,5%), Foggia (35,8%), Catanzaro (35,6%) e Agrigento (34,7%).
Nel territorio nisseno, ad esempio, sono 4 i comuni per cui è disponibile il risultato Invalsi. In tutti la quota di ragazzi di III media che si attestavano nei livelli 1 e 2 in italiano è stata superiore al 40%. Tuttavia mentre 2 si sono collocati poco sopra tale soglia (40,6% a Mussomeli, 43,4% nel capoluogo), negli altri 2 comuni la percentuale è risultata molto più elevata: Gela (58%) e Niscemi (64,1%).
Esempi analoghi possono essere fatti anche per le altre realtà locali individuate. Non solo: come si osserva dalla mappa, anche in territori del centro-nord dove il fenomeno dei neet è mediamente meno diffuso, vi sono comuni dove la quota di studenti con bassi livelli di apprendimento appare molto elevata. Un esempio di come l’intervento sugli apprendimenti vada considerato strategico per prevenire il fenomeno.
I dati presentati per ciascun comune corrispondono alla percentuale di studenti in ciascun livello di apprendimento (da 1 a 5, metodologia qui). Il dato non è disponibile se non sono presenti almeno 2 plessi per comune oppure 2 istituti per comune. Nel caso i risultati delle prove fossero stati resi pubblici direttamente dalle scuole, il dato è stato restituito anche se relativo a un solo plesso o un solo istituto per comune.
FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Invalsi
(ultimo aggiornamento: mercoledì 28 Settembre 2022)